Con la Circolare di ieri 9 aprile 2014 del direttore generale del Ministero Cristina Palumbo possiamo affermare che la digitalizzazione della scuola italiana è davvero avviata. Finalmente il nuovo ministro Giannini sta attuando il Decreto Carrozza sulla liberalizzazione delle adozioni dei testi scolastici di cui abbiamo diffusamente trattato in questa sede. Le regole per l’adozione dei testi per tutti gli ordini di scuola del prossimo anno sono, infatti, molto differenti dalle precedenti:
1. L’adozione dei testi tradizionali degli editori non è più obbligatoria ma facoltativa;
2. E’ abolito il blocco di 6 e 5 anni nel mantenere l’adozione dei testi ed è quindi possibile adottare nuovi testi anche prima di questo termine;
3. I nuovi testi adottati debbono obbligatoriamente essere in formato digitale o misto, non possono più essere adottati nuovi testi in formato analogico;
4. Le scuole possono in alternativa o a complemento dell’adozioni dei corsi tradizionali degli editori predisporre materiali digitali autonomamente.
Contrariamente a quanto molta stampa sostiene non è questa quarta misura quella più rilevante della circolare applicativa. L’idea che i docenti producano da soli e integralmente i contenuti digitali per la didattica è forse l’unico aspetto delle misure adottate nell’Agenda digitale della scuola dal Ministro Profumo che si presenta come realmente inattuabile. Non si possono obbligare insegnanti che sono i meno pagati d’Europa a diventare anche autori ed editori. Il tutto senza il riconoscimento del mimo diritto d’autore. Lo dimostra anche il progressivo declino di una meritoria iniziativa il Progetto Bookinprogress.
I punti qualificanti della circolare a mio avviso sono i primi tre e producono effetti combinati di innovazione molto rilevanti. Il combinato disposto della fine dell’obbligo delle adozioni, dello sblocco delle nuove adozioni e l’obbligo ad adottare per le nuove adozioni libri digitali potrebbe dare nuova linfa all’attuazione dell’Agenda digitale della scuola. Vediamo in che senso la circolare dovrebbe dare un impulso duplice agli editori e i dirigenti/insegnanti. Sul lato degli editori saranno obbligati a qualificare l’offerta dei loro attuali contenuti digitali che in molti casi non sono affatto al livello qualitativo sufficiente, dal momento che l’adozione da parte degli insegnanti dei loro testi sarà sempre più condizionata alla qualità dei loro materiali digitali. Sul lato dei dirigenti e degli insegnanti l’obbligo di adottare contenuti digitali dovrebbe costringere anche i più riottosi e “gutemberghiani” degli insegnanti a dare avvio ad un azione di sistema da me più volte evocata che rispetti le seguenti priorità: la connessione a Internet in banda Larga di tutte le scuole, l’avvio di una massiccia azine di formazione degli insegnanti; un forte investimento per dotare la scuola di ambienti virtuali per l’apprendimento per gli insegnanti e da software gestionali per agevolare i dirigenti nei processi amministrativi.
Cara Giannini e Caro Renzi sarà davvero # lasvolta buona?