professioni e legalità

Lotta al riciclaggio con l’intelligenza artificiale, notariato in prima linea: le azioni

Banche dati e intelligenza artificiale sono le nuove “armi” che il notariato, da sempre segue da vicino l’evoluzione tecnologica, mette in campo per adeguare ai tempi e alle nuove esigenze la propria funzione e il proprio ruolo nella società. Le azioni avviate per la tutela della legalità e della certezza giuridica

Pubblicato il 29 Apr 2021

Vincenzo Gunnella

Consigliere Nazionale del Notariato, coordinatore della Commissione antiriciclaggio e presidente Notartel

notaio digitale

Con le altre categorie professionali, il notariato è in prima linea al fianco delle istituzioni nella lotta ai fenomeni di riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo. Lo dicono i numeri: oltre il 90% delle segnalazioni di operazione sospetta inviate ogni anno dai professionisti proviene da notai, e avvengono mediamente in tempi rapidi, non oltre dieci giorni dalla rilevazione.

Antiriciclaggio e informatica

Già nel 2009 il Consiglio Nazionale del Notariato e l’Unità di Informazione Finanziaria– UIF, l’unità di intelligence finanziaria italiana, autorità nazionale indipendente con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, operativa presso la Banca d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che da allora disciplina la segnalazione di operazioni sospette in forma anonima e in modalità telematica.

Un ulteriore passo in avanti è stato compiuto nel 2014, quando il notariato per primo in Italia si è munito di linee guida sui criteri per la profilatura della clientela e sulle modalità tecnico operative da seguire per assolvere gli obblighi antiriciclaggio.

Recentemente, inoltre, i notai si sono dotati di un software per la valutazione del rischio e l’adeguata verifica della clientela. Il software, così come l’applicazione che consente la compilazione e la trasmissione delle segnalazioni online, è stato sviluppato da Notartel, la società informatica fondata dal notariato nel 1997.

Interoperabilità e condivisione dei dati

Gli spazi che si aprono alla funzione notarile, al passo con la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e del settore privato, riguardano settori come quello dell’identità digitale, a partire dalla tecnologia blockchain per il cui sviluppo occorre creare condizioni di sicurezza, fino agli “smart contract”, i protocolli informatici che utilizzano strumenti di intelligenza artificiale e che fanno rispettare la negoziazione o l’esecuzione di un contratto, dove permane la necessità di una funzione di controllo di legalità e regolarità delle transazioni.

In tale ambito il notariato sta studiando modelli di interoperabilità che renderanno possibile la collaborazione tra le sue piattaforme e la Pubblica Amministrazione e i soggetti terzi (cittadini e imprese) per assicurare il dialogo e la condivisione tra i singoli sistemi informatici, nel rispetto della legislazione vigente.

Uno dei settori in cui la circolazione, condivisione e interoperabilità dei dati possono fare la differenza è sicuramente quello dell’antiriciclaggio.

Come ha ricordato la neo presidente Valentina Rubertelli in una recente intervista, infatti, banche dati e intelligenza artificiale sono fondamentali per “ricostruire i puzzle”, cioè per incrociare le informazioni e i dati e far così emergere elementi di anomalia su larga scala.

Lotta al riciclaggio: verso il “data warehouse” italiano

Attualmente il notariato sta studiando la possibilità di creare una aggregazione di dati strutturata (data warehouse) che si affianchi agli altri strumenti informatici già di ausilio al notaio nell’ambito del ruolo affidatogli dalla normativa sull’antiriciclaggio.

Il progetto si ispira a quanto già in essere nell’ordinamento spagnolo, da sempre indicato dagli ispettori del Fondo Monetario Internazionale come il miglior sistema di segnalazione per professionisti a livello internazionale. L’OCP (Organismo centralizzato di prevenzione del riciclaggio di denaro) è stato creato nel 2004 dal Notariato spagnolo che da allora ne alimenta i due database principali:

  • l’Indice Unico Computerizzato, che raccoglie i dati relativi a oltre 120 milioni di atti notarili. I dati vengono analizzati nel rispetto della normativa sulla privacy e, nel caso in cui emerga un’indicazione di irregolarità, quest’ultima viene segnalata al Servizio esecutivo della Commissione per la prevenzione del riciclaggio di denaro (SEPBLAC).
  • Il Real Holder Database, che consente alle autorità pubbliche di verificare i reali proprietari o azionisti di una società, consentendo di individuare agevolmente le cosiddette “società di comodo”.

Si tratta di un progetto complesso e ambizioso. Tra gli aspetti da tenere in considerazione:

  • il possibile doppio livello di segnalazione, similmente a quanto realizzato dal sistema bancario con l’applicativo GIANOS;
  • come affiancare il notaio, nella fase di adeguata verifica e nella predisposizione della segnalazione sospetta;
  • come mettere a fattor comune tutto il patrimonio informativo del notariato, aggregandone i dati. Su quest’ultimo tema sarà fondamentale il contributo dell’intelligenza artificiale.

Come mette in guardia la Commissione Europea nel suo Libro Bianco sull’intelligenza artificiale, oltre agli aspetti tecnici, sarà necessario tenere conto dei rischi connessi all’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito dei valori giuridici e dei diritti fondamentali, compresi la protezione dei dati personali e della privacy e la non discriminazione.

A tutto questo scenario è dedicato il convegno telematico Rule of law e normativa antiriciclaggio. Il presente e il futuro dell’antiriciclaggio spiegati bene, che sarà trasmesso in streaming dal 15 aprile sulla piattaforma e-learning della Fondazione Italiana del Notariato, organizzato dalla Commissione Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con Notartel.

Uno sguardo avanti

Il Notariato da sempre segue da vicino l’evoluzione tecnologica per adeguare ai tempi e alle nuove esigenze la propria funzione e il proprio ruolo nella società.

La rapidità di aggiornamento e la sicurezza dei registri pubblici digitali alimentati e gestiti dal notariato, le aste telematiche, l’atto notarile informatico e il sistema dei dati statistici notarili, sono i contributi che testimoniano il ruolo propositivo svolto per la trasformazione digitale della società. Un ruolo a tutela della legalità e della certezza giuridica che quindi non è in contrasto con l’evoluzione tecnologica della società, ma è il presupposto di un sano ed equo sviluppo economico.

Le nuove tecnologie, la loro spinta verso la semplificazione e la sostenibilità, le misurazioni e le analisi statistiche, lo sviluppo di attività commerciali in Internet, tutto questo lascia intravedere nuovi compiti e nuovi spazi per il notaio al fianco dei cittadini e della pubblica amministrazione.

A questo scopo è già in atto la formazione e la preparazione delle nuove generazioni, per una professione al passo con i tempi, e con strumenti tecnici di base che siano accessibili a tutti per garantire la terzietà e l’indipendenza della “cyber” funzione; con strutture tecnologiche collettive della categoria, nello specifico gestite dalla società di informatica del notariato.

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