l'analisi

Dati europei negli USA, l’Irlanda va avanti con indagine Facebook: quali conseguenze

Sentenza dell’Alta Corte d’Irlanda blocca il tentativo di Facebook di fermare le indagini della Data Protection Authority irlandese (DPC) sui trasferimenti dei dati personali degli utenti europei verso i propri server negli Stati Uniti. Ecco le implicazioni 

Pubblicato il 17 Mag 2021

Anna Cataleta

Senior Partner di P4I e Senior Advisor presso l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection (MIP)

facebook

L’Unione Europea si erge ancora una volta in difesa dei diritti fondamentali dei suoi cittadini e anche della propria data economy. È infatti di pochi giorni fa la notizia della sentenza con cui l’Alta Corte d’Irlanda ha impedito l’ultimo tentativo di Facebook di fermare le indagini della Data Protection Authority irlandese (DPC) sui trasferimenti dei dati personali degli utenti europei verso i propri server negli Stati Uniti.

L’indagine irlandese su Facebook

Lo scorso anno, la DPC ha comunicato la sua decisione preliminare sul tema dei trasferimenti dei dati personali degli utenti del famoso social network. Questa decisione avrebbe potuto costringere Facebook Ireland a sospendere tali trasferimenti, a fronte di una totale applicazione della famosa sentenza Schrems II della Corte di giustizia dell’Unione europea (Data Protection Commissioner v. Facebook Ireland Limited, Maximillian Schrems, C-311/18).

Altolà a Facebook dal Garante privacy irlandese: così si apre il vaso di pandora

In risposta a questa presa di posizione, Facebook ha subito presentato un ricorso all’Alta Corte Irlandese, finalizzato ad impedire alla sua Leading Authority di procedere con le indagini e con il progetto di decisione.

Nel suo ricorso, la big tech sosteneva l’illegittimità delle procedure che avevano portato a tale decisione preliminare, sostenendo, inter alia, che la DPC avesse dimostrato di avere un pregiudizio oggettivo nei suoi confronti. La sentenza dell’Alta Corte ha respinto tutte le argomentazioni di Facebook.

Che succederà adesso?

Al momento, quindi, la Data Protection Authortiy irlandese ha ottenuto il via libera per poter concludere i ben due procedimenti aperti nei confronti di Facebook Ireland, applicando appieno quanto stabilito nella sentenza Schrems II. In questo modo, saranno autorizzati i trasferimenti di dati personali verso paesi Extra UE, come gli USA, solo nel momento in cui vengano garantite misure di protezione dei dati personali sostanzialmente equivalenti a quelle europee (come anche specificato nelle Recommendations 1/2020 e 2/2020 dell’EDPB).

Questa sentenza ha ovviamente un impatto notevole non solo su Facebook, ma anche su tutte le società che ancora oggi devono affrontare il non facile problema dei trasferimenti di dati personali verso gli Stati Uniti o verso paesi Extra-UE per i quali non vi sia ancora una decisione di adeguatezza, ai sensi dell’articolo 45 del GDRPR. Queste, infatti, potrebbero trovarsi costrette a rinunciare a qualsiasi trasferimento verso tali paesi, optando per opzioni di memorizzazione e trattamento locali o, comunque, interne ai confini dell’Unione.

Quindi, nonostante il traguardo raggiunto, la questione dei trasferimenti di dati personali rimane quindi ancora aperta, e comporta una lunga serie di problemi e di complicazioni per i diversi operatori del settore.

Facebook ha dichiarato del resto di avere intenzione di difendere i suoi trasferimenti di dati davanti al Garante irlandese. Ha aggiunto che la decisione preliminare del regolatore potrebbe essere “dannosa non solo per Facebook, ma anche per gli utenti e altre imprese”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati