Dopo una lunga trattativa con il Garante della Privacy è stato emanato il decreto DPCM che disciplina le certificazioni verdi COVID-19 ossia green pass.
C’è già il sito statale per il download del green pass e lo si può ottenere anche su IO, Immuni e fascicolo sanitario elettronico.
Ricordiamo che le certificazione possono riguardare:
- La certificazione della vaccinazione covid (disponibile come green pass dal 15esimo giorno dopo la prima vaccinazione)
- La certificazione di avvenuta guarigione
- Il risultato di un test diagnostico negativo (molecolare o antigenico ossia rapido)
Green pass (passaporto vaccinale), come averlo, a che serve e come funziona
Come si può ottenere la certificazione verde green pass
Più in dettaglio è possibile ottenere la propria certificazione verde attraverso:
- Il portale della piattaforma nazionale DGC (www.dgc.gov.it)
- Il Fascicolo Sanitario Elettronico
- L’app Immuni
- L’app IO
- Il sistema TS per il tramite dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri professionisti accreditati sul sistema. Quindi di persona, modalità utile a chi non ha dimestichezza con il digitale
Chi e come può controllare la validità della certificazione
La verifica delle certificazioni verdi si effettua, tramite l’app VerificaC19, mediante la lettura del codice a barre bidimensionale (QR-Code).
Possono controllare le certificazioni:
- I pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni
- Il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo
- I titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso dei quali è previsto il possesso della certificazione
- Il proprietario di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è richiesto il possesso della certificazione
- I vettori aerei, marittimi e terrestri
- I gestori delle strutture che erogano prestazioni socio-sanitarie per l’accesso alle quali, in qualità di visitatori, è richiesto il possesso della certificazione, come ad esempio le RSA
Il controllo prevede l’esibizione del certificato vaccinale e di un documento d’identità.
Green pass tramite il portale della piattaforma nazionale
Il sito permette di scaricare la propria certificazione in due modalità: con Tessera Sanitaria oppure con un’identità digitale.
Nel primo caso è necessario inserire:
- Le ultime otto cifre della tessera sanitaria
- La data di scadenza della tessera
- Un codice identificativo che può essere: il codice inviato tramite email o SMS; il codice univoco nazionale del tampone (CUN); il numero elettronico del referto del tampone (NRFE); il codice univoco del certificato verde (NUCG).
- La lingua in cui si vuole la certificazione (italiano – inglese; italiano – inglese e tedesco; italiano – inglese e francese).
Qualora l’utente non abbia la tessera sanitaria può inserire il tipo e il numero di documento che è stato utilizzato all’atto del tampone o della guarigione dalla malattia.
Nel secondo caso l’accesso può avvenire tramite SPID o CIE.
L’app Immuni
In alternativa al portale è possibile ottenere la certificazione dal sito del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico o attraverso l’app Immuni che è stata aggiornata.
Da questa si accede mediante tessera sanitaria, con le stesse modalità previste per il portale.
Bisogna compilare un modulo in una nuova sezione dedicata nell’app.
App IO
Previsto anche l’accesso via app io. Dovrebbe essere il modo più rapido anche se richiede che l’utente abbia la CIE o Spid. Quando il certificato è pronto, compare una notifica e basterà accedere all’app per trovarsi il green pass.
Una prima prova di dowload di green pass
Il 17 e 18 giugno abbiamo provato a scaricare il green pass, a cui avremmo diritto per una vaccinazione conclusiva datata il 2 giugno.
Ma non abbiamo ancora ricevuto sms o mail con il codice univoco. Risulta che le Regioni sono in ritardo nel comunicare questi flussi di dati alla piattaforma nazionale.
- Con l’accesso spid dalla piattaforma è tutto molto immediato, non dobbiamo inserire nessun dato, solo specificare la lingua del pass, che però non risulta ancora disponibile (a quanto ci dice la piattaforma dopo l’accesso).
- Più laborioso via codice tessera sanitaria, sempre via sito-piattaforma nazionale. Oltre al codice tessera bisogna infatti inserire anche il codice univoco certificazione.
- Su Immuni c’è in effetti la nuova sezione, con dati da compilare come sulla piattaforma nazionale.
Alessandro Longo
L’app VerificaC19
È l’app ufficiale che abilita gli operatori alla verifica della validità e dell’autenticità delle certificazioni verdi COVID-19 prodotte in Italia dalla piattaforma nazionale DGC e dei “Certificati europei digitali COVID” (“EU Digital COVID Certificate”) rilasciati dagli altri stati membri dell’Unione Europea.
L’app è sviluppata e rilasciata nel pieno rispetto della protezione dei dati personali dell’utente e della normativa vigente, in particolare del decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, nonché delle specifiche tecniche europee “Digital COVID Certificate” approvate dall’”eHealth Network” dell’Unione Europea.
L’app VerificaC19 consente, agli operatori incaricati, la verifica della validità delle Certificazioni verdi COVID-19 e degli “EU Digital COVID Certificate” attraverso la lettura del codice “QR” del certificato. Non prevede la memorizzazione o la comunicazione a terzi delle informazioni scansionate. La app, infatti, effettua la verifica in modalità offline ovvero senza invocare un servizio di un sistema remoto nel momento in cui viene utilizzata. La verifica dell’autenticità del certificato presuppone che la app possa accedere almeno una volta al giorno al backend della piattaforma nazionale “DGC”, collegato al gateway europeo (DGCG), dove sono rese disponibili tutte le chiavi pubbliche utilizzate per firmare gli “EU Digital COVID Certificate” emessi.
I dati per la verifica certificato verde digitale
Il flusso di utilizzo della app “VerificaC19” si articola nelle seguenti fasi:
- il soggetto che deve verificare la certificazione chiede all’utente di mostrare il QR code del suo certificato;
- utilizzando la app viene letto il QR code e ne viene verificata l’autenticità utilizzando la chiave pubblica di firma del certificato;
- una volta decodificato il contenuto informativo della Certificazione verde COVID-19 o dell’“EU Digital COVID Certificate” la app mostra le informazioni principali in esso contenute:
- nome, cognome e data di nascita dell’intestatario del certificato;
- validità del certificato;
- la validità del certificato viene verificata rispetto alle date in esso contenute e alle regole in vigore in Italia per le “Certificazioni verdi COVID-19”;
- il soggetto incaricato procede alla verifica a vista della corrispondenza dei dati anagrafici dell’intestatario mostrati dalla app “VerificaC19” e quelli di un documento di identità mostrato dall’interessato.
L’app può essere liberamente scaricata e non richiede, per funzionare, alcuna credenziale. Pur essendo quindi riservata agli operatori abilitati non effettua, al momento, alcun controllo dell’utente.
Le tempistiche per il download green pass
Tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni già effettuate saranno rese disponibili entro il 28 giugno. Ci ha ricevuto via sms o email il codice per avvenuta vaccinazione, test negativo o la guarigione da COVID-19 può già scaricare la certificazione verde.
Ci sono ritardi
Il caricamento dei dati pregressi è ancora in corso. Alcune regioni sono poi in ritardo sull’adeguamento dei flussi informativi verso AVN e sistema TS. L’attivazione della piattaforma è perciò probabile che avverrà con tempi differenti regione per regione e per tipo di certificazione.
Quali dati contiene la piattaforma nazionale sito per il green pass
Per tutte e tre le tipologie di certificazioni sono trattati:
- Cognome e nome
- Data di nascita
- Malattia o agente bersaglio (per ora quindi COVID-19
- Soggetto che ha rilasciato la certificazione, ossia il Ministero della Salute
- Identificativo univoco della certificazione verde (NUCG)
A queste informazioni di base si aggiungono:
- per la certificazione di avvenuta vaccinazione:
- Il tipo di vaccino somministrato
- La denominazione del vaccino
- Il produttore del vaccino
- Il numero della dose e le dosi totali previste
- Data dell’ultima somministrazione
- Stato in cui è stata somministrata (Italia)
- Per la certificazione di avvenuta guarigione:
- Data del primo test molecolare positivo
- Stato dove è stato effettuato
- Data inizio validità
- Data fine validità
- Per la certificazione del test antigenico rapido o molecolare:
- Tipo del test
- Nome del test
- Produttore del test
- Data e ora del prelievo
- Risultato del test
- Centro o struttura che ha eseguito il test
- Stato dove è stato eseguito il test
Come è alimentata la piattaforma nazionale
La piattaforma riceve i flussi dati che le regioni inviano per l’alimentazione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale il cui formato è stato modificato con l’aggiunta dei dati di contatto della persona (email e/o numero cellulare). Il sistema AVN manda al sistema TS un sottoinsieme di questi per l’emissione della certificazione. Questo esegue una serie di controlli e quindi alimenta la piattaforma nazionale.