LE E-AGENDE DEI COMUNI

Ferrara si “svecchia” con i servizi digitali

E’ fra le città più “old” d’Italia con oltre 260 anziani ogni 100 giovani. La sfida è dunque colmare il digital gap culturale. De Luigi: “Spinta forte sui servizi su misura di esigenze territoriali”. In via di approvazione l’Agenda digitale

Pubblicato il 18 Nov 2014

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Definire gli elementi principali per l’innovazione tecnologica delle infrastrutture e dei servizi online della città: questo l’obiettivo alla base dell’Agenda digitale di Ferrara. Il Comune sta mettendo a punto gli ultimi dettagli per poi approvare il piano e spingere l’acceleratore in prima battuta sui servizi e sull’abbattimento del digital divide culturale, essendo Ferrara una città tra le più anziane di Italia (261 anziani ogni 100 giovani-dati Istat 2013). Ma molto altro c’è sul piatto. “Il sistema dei servizi online per i cittadini è stato significativamente incrementato in questi ultimi anni e nei prossimi mesi si intende completare la copertura dei servizi possibili – annuncia il Responsabile dei servizi informatici del Comune, Fabio De Luigi -. Si annoverano in questo elenco servizi per l’infanzia e le scuole, per le imprese e l’edilizia, per i turisti, la viabilità ed i sistemi di pagamento online”. E considerata la vocazione turistico-culturale della città “priorità è stata il sistema di prenotazioni e acquisto biglietti per mostre, teatri e musei e un servizio integrato di carta turistica online, che comprende anche scontistiche varie”, puntualizza De Luigi.

Grande attenzione è stata posta anche sui servizi all’infanzia e scolastici (iscrizioni online, pagamenti delle varie rette) “per andare incontro a una fascia di popolazione già digitalizzata e che trae grande beneficio da questi sistemi”, aggiunge De Luigi evidenziando che il servizio è stato già utilizzato per oltre il 70% delle iscrizioni agli asili nido e alle scuole materne. È sui servizi dunque che il Comune sta investendo maggiormente. E il 2015 riserverà tutta una serie di novità: “Completeremo il sistema dei servizi online inserendo tutta la certificazione anagrafica, migliorando significativamente quelli professionisti dell’edilizia, attivando la presentazione completa della pratica edilizia online e la sua integrazione nei sistemi di back-office – annuncia De Luigi -. L’Agenda digitale in via di approvazione prevede anche l’attivazione di un sistema unificato di raccolta delle segnalazioni dei cittadini, prevalentemente legate al decoro urbano e ai lavori pubblici, e una newsletter personalizzata basata sulla caratteristiche e necessità del singolo residente, anche grazie all’intero insieme di banche dati di cui il Comune dispone. Inoltre, e questo è l’altro grande filone dell’Agenda digitale locale di Ferrara, saranno organizzati momenti formativi all’uso delle tecnologie soprattutto per anziani inserendovi anche aspetti social ed estendendo questi interventi anche ad alcuni comuni limitrofi. Va detto che molti di questi progetti saranno realizzati anche con il contributo o il supporto della Regione Emilia-Romagna”.

Per la messa a punto dei servizi il Comune ha deciso di “aprire” ai cittadini, “i quali sono invitati a presentare proposte sulle tematiche dell’online con momenti sia in presenza che in rete per orientare le nostre azioni future. E sul tema dell’open data abbiamo in corso un processo continuativo e incrementale che si arricchisce man mano che i sistemi interni vengono adeguati nel processo di manutenzione ordinaria”.

Determinante anche il ruolo delle infrastrutture a banda larga: “Sono rilevanti sotto diversi punti di vista: anzitutto per consentire di disporre di servizi qualificati in modo indipendente dalla sede ove vengono erogati, poi per poter utilizzare tecnologie cloud, di cui già facciamo ampio uso nell’erogazione dei servizi online ai cittadini oltre che al nostro interno”, spiega De Luigi. In dettaglio, il Comune di Ferrara dispone di una Man in fibra ottica che tocca la maggior parte delle proprie sedi (le principali 20) e una serie di accessi a banda larga per le rimanenti 30 sedi. Il provider di servizi Internet è Lepida. “Poniamo grande attenzione nell’attivare servizi online che siano compatibili con la maggior parte delle offerte commerciali di connettività per privati, oltre che attivare ove possibile iniziative per contrastare il digital divide tecnologico ancora presente in alcune zone”, puntualizza il responsabile dei Servizi informatici. Il Comune di Ferrara è molto attivo anche nell’ambito dell’interrelazione con altre amministrazioni affinché sia possibile beneficiare al massimo degli effetti della digitalizzazione: “Il Comune di Ferrara partecipa a numerosi tavoli di coordinamento a scala regionale su vari aspetti dell’Agenda digitale regionale (e quindi nazionale), sia tecnologici che sui servizi. Tra i vari contributi si segnala la sperimentazione avanzata sui sistemi di presentazione completa delle pratiche edilizie online e loro integrazione sui sistemi interni di back-office (progetto Sieder) e con il mondo della banche dati comunali e catastali”, aggiunge De Luigi.

Last but not least la digitalizzazione della PA può in molti casi diminuire i costi dei servizi ai cittadini e della struttura stessa della PA una volta a regime, “ma tutto ciò solo a fronte di investimenti iniziali in formazione, infrastrutture e servizi la cui messa a regime può durare anche diversi anni”, dice De Luigi. “Ci siamo trovati spesso a valutare, nel momento della decisione se attivare o meno progetti di innovazione, anche il miglioramento dei servizi percepiti dai cittadini, la cui valutazione – sia essa risparmio economico per i cittadini stessi ad esempio diminuendo gli spostamenti o usufruendo di servizi h24 – sta fuori dei confini di valutazione delle varie spending review nazionali e locali. Un tipico caso è l’informatizzazione completa della presentazione online delle pratiche di Sportello Unico Attività Produttive in cui è preponderante il miglioramento dei servizi agli utenti, mentre nella messa online del sistema di certificazione anagrafica è più evidente la diminuzione dei costi riducendo spese di personale o addirittura non attivando nuove sedi”.

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