L’attuazione del PNRR prevede ingenti investimenti nella cosiddetta “rigenerazione urbana” che, come detto dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, sarà tra i pilastri per il rilancio dell’economia europea all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità.
L’obiettivo è quello di rendere le città più smart e inclusive: al centro di questo cambiamento la necessità da un lato di orientarsi maggiormente verso un maggiore benessere per coloro che vivono nelle grandi metropoli, dall’altro di promuovere una cittadinanza attiva che si senta parte integrante di questa “piccola rivoluzione” in cui innovazione, sostenibilità e sviluppo saranno alla base delle città di domani.
La sfida delle comunità intelligenti: declinare al plurale e investire nella partecipazione
I dati come indice di crescita
I dati ufficiali pubblicati dall’Istat mostrano come l’avvento della pandemia nel 2020 abbia trascinato al ribasso il Prodotto Interno Lordo italiano, in crollo dell’8,9%. Fortunatamente nel 2021, Istat conferma la crescita dell’economia italiana dove si evidenzia un forte recupero grazie a industria e terziario. Le stime evidenziano nel II trimestre +2,7% su precedente, +17,3% su 2020. Dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Pil sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti.
Le startup attive nel settore
Tanti sono i progetti di startup in grado di affrontare le sfide del vivere urbano e delle città del futuro. In tutto il mondo le metropoli sono in crescita con metà della popolazione globale che ormai vive in centri urbani e da qui al 2025 il 60% del Pil globale verrà prodotto da 600 città, dove saranno in continuo aumento i veicoli connessi e l’Internet delle cose.
Tra i progetti emergenti quelli di Wiseair, che ha ideato un vaso smart dotato di un sensore IoT per misurare la qualità dell’aria alimentato con una nuova tecnologia, capace di convertire in elettricità l’energia chimica in eccesso prodotta dalla pianta.
Interessante anche l’idea di Wise Robotics, che ha sviluppato i “Quakebots”, una rete di sensori intelligenti che vengono installati negli edifici per monitorare h24 le vibrazioni a cui sono soggetti, analizzando le sollecitazioni e creando un flusso di dati da cui generare report per gli utenti. Lungimirante e degno di nota anche la storia di TreeVoice, soluzione IoT che consente il monitoraggio continuativo del patrimonio arboreo. Caratterizzata da un dispositivo IoT, installato in maniera solidale all’esemplare, il quale consente di ottenere dati dall’albero che vengono trasmessi alla piattaforma di analisi in Cloud, dove vengono tradotti automaticamente in informazioni preziose per valutare lo stato di salute dell’esemplare. Inoltre, la piattaforma Cloud consente di generare report periodici e di notificare eventuali anomalie in tempo reale, strumenti indispensabili ai tecnici, per intervenire tempestivamente nella messa in sicurezza dell’albero.
I progetti delle comunità locali
Abusivismo e politiche abitative, degrado e rigenerazione urbana. Il dibattito sulle criticità e sulle possibili soluzioni è più che mai attuale. L’idea che ha generato il PNRR va in un senso che non significa più solo riqualificare una strada o un immobile, ma immaginare interventi di rigenerazione che possano coinvolgere più aspetti, da quello edilizio a quello sociale, ambientale, energetico, per dare decoro e anche un’identità all’area su cui si immagina di poter realizzare l’intervento. L’appello dei sindaci è pertanto quello di un intervento di sistema per offrire ai cittadini servizi e decoro. La speranza è di contestare in maniera indiretta anche nuovi eventuali fenomeni di abusivismo in attesa di un’iniziativa decisa da parte del legislatore.
L’appello dei giovani innovatori italiani
Importanti gli appelli della società civile, tra cui quello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – che, all’interno delle sue linee guida presentate al Governo, al Ministero dell’innovazione e al Ministero della Transizione Ecologica, ha evidenziato la necessità di un percorso che, tramite una sinergia pubblico – privata, può portare alla valorizzazione non solo dei territori, ma anche ad un codice etico da parte degli stakeholder attivi per la salvaguardia delle città e dell’ambiente.
L’innovazione tecnologica digitale rappresenta un importante alleato per la transizione ecologica e digitale, ma anche per un processo che porti ad una rivoluzione energetica ed ambientale per il rilancio del Paese. Risorse importanti sono destinate a questi temi dal PNRR. L’appello è rivolto ad un sempre maggiore coinvolgimento delle imprese e della società civile in questo processo fondamentale per lo sviluppo dell’Italia.