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Apprendere le lingue con l’intelligenza artificiale: app e modelli utili

Gli algoritmi dell’IA possano essere utili nell’apprendimento delle lingue straniere? Vediamo cosa dicono gli esperti e quali sono le app più innovative di supporto per l’autoformazione e gli aspetti più significativi del rapporto tra apprendimento delle lingue e AI

Pubblicato il 22 Nov 2021

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino

intelligenza artificiale 2

La conoscenza di più codici e sistemi linguistici è fondamentale in un’ottica di cittadinanza mondiale, e di questo da qualche tempo si sta occupando anche l’universo dell’intelligenza artificiale (AI) [1]. Cercheremo perciò di fornire alcuni degli aspetti più significativi del rapporto tra apprendimento delle lingue e AI, come innovazione nella didattica delle lingue e come supporto all’auto apprendimento.

L’intelligenza artificiale parla sempre meglio: le sfide etiche che ci attendono

AI e lingue straniere: le app

È in questo contesto che entra in gioco l’intelligenza artificiale, che attraverso funzioni software di riconoscimento vocale e software di sintesi vocale è ora in grado di applicare le tecnologie innovative anche nelle lezioni di lingua straniera per offrire un apprendimento in ogni dove e a qualsiasi ora.

Già da anni grandi aziende, tra le tante Google, hanno investito sullo sviluppo di un modello linguistico di dialogo che punta a far raggiungere all’intelligenza artificiale un livello di conversazione definito umano, basato su un’interazione quasi naturale tra sistema e utente, come se ci si trovasse di fronte a un vero e proprio tutor umano. Si tratta del modello linguistico LaMDA, che si basa su un algoritmo finalizzato alla comprensione del linguaggio naturale e rientra nel Natural Language Understanding (NLU), ovvero l’apprendimento e l’interpretazione del linguaggio degli esseri umani da parte dell’IA[3]. Grazie a queste caratteristiche, la LaMDA può rispondere alle domande, utilizzare addirittura l’ironia, rendendo i dialoghi fluidi e piacevoli, risultato ottenuto dopo diversi processi di miglioramenti, a differenza della maggior parte dei modelli linguistici.

Anche Duolingo[4], che da anni offre una piattaforma gratuita per l’apprendimento delle lingue, ha messo in gioco l’AI, per simulare una conversazione umana, per ora solo per tre lingue (francese, il tedesco e lo spagnolo) e solo per iPhone.

Nel panorama c’è anche ELSA[5] (English Language Speech Assistant), che supporta l’apprendimento della lingua inglese, per la pronuncia e il lessico. È attualmente usata da oltre 10 milioni di studenti e professionisti nel mondo e si basa integralmente sull’AI, sul sistema di riconoscimento vocale. Si può utilizzare per preparare esami di livello avanzato e nella didattica ordinaria.

Chatbot per le lingue

Diverse App si basano sull’interfaccia utente grafica (+ riconoscimento vocale), che però non prevedono direttamente l’intervento dell’IA.

Vi sono poi quelle che prevedono l’interazione naturale linguistica con un tutore virtuale, che potrebbe quindi essere definito IA nel senso più stretto. Questi sistemi sono basati sul dialogo e seguono il principio del chatbot elementare con l’ausilio del quale si può comunicare in maniera intuitiva con un linguaggio naturale.

Il problema nell’insegnamento delle lingue straniere, sostengono gli esperti, è che l’interazione con il sistema agente si svolge senza disturbi solo se gli studenti immettono le domande e le risposte che gli sviluppatori del software hanno potuto prevedere, per questo i dialoghi con chatbot e sistemi agenti risultano spesso discontinui.

Lingue e AI: il parere degli esperti

Nella scorsa giornata europea delle lingue, che si celebra in tutta Europa il 26 settembre, in molti si sono interrogati sul rapporto tra AI e lingue straniere e tra le conclusioni a cui sono giunti diversi esperti è che l’intelligenza artificiale non coglie facilmente le ambiguità del lessico, le variazioni di senso, le sfumature esistenti tra le diverse lingue e/o una stessa lingua, i messaggi nascosti, la comunicazione non verbale. E hanno aggiunto, dall’IH Palermo Language Centre[6], che l’uso comune della lingua è qualcosa che gli algoritmi di deep-learning e i network neuronali non riescono ancora a interpretare con successo.

Da qui ci si pone la domanda su come proprio gli algoritmi dell’IA possano essere utili nell’apprendimento delle lingue straniere. Se è vero che la tecnologia AI viene implementata nei processi di apprendimento, rendendolo più personalizzato, secondo la Harvard Business Review[7], una delle sfide critiche dell’istruzione è proprio la creazione di questo tipo di esperienza personalizzata. Quando si tratta di progresso personale, l’apprendimento tradizionale implica l’impiego di tattiche generali, ma gli studenti possono imparare molto più velocemente adattando il loro programma di apprendimento ai loro obiettivi specifici. A differenza dell’apprendimento tradizionale, gli algoritmi di AI possono analizzare rapidamente il comportamento dello studente, le sue conoscenze e il suo livello linguistico per fornirgli le tattiche più efficaci per la padronanza della lingua. Ma, la conclusione a cui arrivano oggi in molti, è che comunque l’Intelligenza Artificiale non sarà in grado nel prossimo futuro di sostituire gli insegnanti della vita reale, se non come supporto agli studenti nelle loro sessioni di autoapprendimento.

Conclusioni

Secondo Meticolous Research il mercato dell’apprendimento [8] linguistico raggiungerà entro il 2027 il valore di 21,2 miliardi di dollari e non è difficile immaginare che in futuro i libri didattici analogici saranno sostituiti dalle applicazioni di eLearning con interfaccia utente grafica, mentre il docente non verrà rimpiazzato da un’IA, almeno non nel prossimo futuro.

Le applicazioni di eLearning con tutori artificiali non sostituiscono le lezioni in presenza ma possono essere un procedimento innovativo di supporto per l’autoformazione.

Per alcune tipologie di studenti, l’esercitazione interattiva con un sistema agente pedagogico o lo svolgimento di esercizi linguistici mediante un computer game con personaggi virtuali possono risultare estremamente stimolanti. Altri imparano meglio grazie all’interazione sociale nell’ambito di un gruppo di lavoro reale con i vincoli conseguenti, come ad esempio il controllo dei progressi grazie a un docente in carne e ossa.

Note

  1. Si userà indifferentemente AI – Artificial Intelligence o IA – Intelligenza Artificiale
  2. Competenze chiave: la nuova Raccomandazione UE, in www.disal.it/
  3. Google lancia l’app Tivoli: ecco in cosa consiste l’interessante progetto  [27/10/2021]
  4. Duolingo – Il miglior metodo al mondo per imparare le lingue [27/10/2021]
  5. The world’s best way to improve your English pronunciation | elsaspeak [25/10/2021]
  6. https://www.palermotoday.it/attualita/studiare-lingue-era-digitale.html [27/10/2021]
  7. Harvard Business Review: Building the AI Powered Organization – OneReach.ai [25/10/2021]
  8. www.meticolousresearch [27/10/2021]

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