dimissioni di massa

Trattenere i talenti nel new normal: perché è una priorità e come farlo

Nuove esigenze, nuovi bisogni, nuove modalità lavorative e nuove abitudini: in questo orizzonte di cambiamento influenzato dalla pandemia di Covid-19 e dal new normal, i manager devono riflettere e ripensare a quanto sia efficace la propria employee retention e come migliorarla

Pubblicato il 23 Nov 2021

Laura Cavallaro

Partner P4I

Beatrice Medved

Consultant di P4I-Partners4Innovation

cultura del lavoro

Il secondo trimestre del 2021 è stato segnato da un notevole aumento delle dimissioni, come si può osservare nelle Note trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie pubblicate dal ministero del Lavoro.
Secondo il documento, infatti, su 507.246 persone interessate da cessazione del lavoro (sia di sesso maschile che femminile), ben il 95,5% ha smesso di lavorare attraverso le dimissioni.
E la crescita di cessazioni di lavoro per dimissioni è cresciuta ben dell’85% dal 2020.

Questo dato risulta particolarmente interessante se si considera che diverse ricerche avvenute negli scorsi mesi hanno evidenziato come le esigenze dei dipendenti stiano notevolmente cambiando. Ad esempio, la ricerca di BVA Doxa ha sottolineato come molti lavoratori e lavoratrici siano disposti a lasciare il proprio posto di lavoro.
In più, secondo l’Employer Brand Research di Randstad, le priorità dei dipendenti sono differenti da quelle precedenti la pandemia: prima di tutto, i dipendenti desiderano un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, un’atmosfera lavorativa piacevole e benefit e retribuzioni stimolanti.

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Inoltre, la flessibilità negli orari e nelle modalità di lavoro (da remoto o phygital) e la capacità di motivare e coinvolgere le persone vengono considerate caratteristiche attrattive di un’organizzazione e di un posto di lavoro.

Quindi da un lato le motivazioni di decidere di dare le dimissioni sono le più disparate e non è ancora possibile, visto che non si conosce il trend futuro, definire e individuare un pattern. Dall’altro però la pandemia ha sicuramente aperto una serie di riflessioni personali e professionali e ha aumentato la propensione al cambiamento delle persone.
Inoltre, è sicuramente cambiato anche il mercato del lavoro, che offre molte più possibilità, posizioni e maggiore dinamismo.

Trattenere i dipendenti: 5 strategie per evitare il turnover nel new normal

Perché un’organizzazione deve porre particolare attenzione all’employee retention?
La motivazione è molto semplice: questa tipologia di attenzione verso le persone sta diventando sempre più rapidamente una caratteristica che fa la differenza nella competitività tra aziende.
Infatti, un’azienda in grado di trattenere i propri dipendenti può avere numerosi vantaggi nell’operatività rispetto ad altre organizzazioni, senza le cosiddette continue “disruption”, ovvero interruzioni, che il turnover dei dipendenti porta con sé.

Esistono diverse strategie che possono aiutare i manager e i leader a trattenere e motivare le persone.
Queste strategie possono essere identificate da alcune parole-chiave: flessibilità, comunicazione, engagement, AI (Intelligenza Artificiale), benessere.
Alla base di queste strategie vi deve però essere l’ascolto: infatti, osservare e porre attenzione alle esigenze dei dipendenti – come maggiore flessibilità, comunicazione chiara ed esplicativa, migliore coinvolgimento, attenzione al benessere – può fare la differenza.
Vediamo insieme le strategie.

Essere flessibili

La flessibilità è diventata sempre di più una caratteristica distintiva delle organizzazioni e dei team.
Con la pandemia di Covid-19 e il New Normal, tantissime persone hanno sperimentato i vantaggi del remote working (ad esempio: minore pendolarismo, meno ore perse in spostamenti, maggiore vicinanza alla famiglia). Basti pensare al fatto che ben 5 milioni di lavoratori durante il 2020 hanno potuto provare l’esperienza dello smart working.

Proprio per questo motivo, le persone non si aspettano un ritorno al pre-covid, ma anzi, richiedono che venga considerata l’opzione di una modalità di lavoro ibrido, che consenta sia di lavorare in ufficio che dalla propria abitazione, con orari flessibili, e con una valutazione basata sulle task svolte e non sul numero di ore lavorate.
Ovviamente, per flessibilità non si intende completa autonomia del dipendente, anche perché alcune persone potrebbero non riuscire a lavorare efficacemente senza una diretta supervisione; si intende principalmente migliore gestione del tempo.

I vantaggi della flessibilità sono molteplici:

  • Possibilità del dipendente di soddisfare al meglio esigenze professionali e familiari;
  • Maggiore controllo sulla pianificazione temporale;
  • Minore stress (relativo anche agli spostamenti, ad esempio nel traffico nelle ore di punta);
  • Possibilità di lavorare nelle ore in cui si è maggiormente produttivi;
  • Riduzione dei ritardi e dell’assenteismo, e in ultima analisi, anche del turnover;
  • Maggiore serenità sul luogo di lavoro.

Comunicare in modo efficace

Un’altra caratteristica che sicuramente è fondamentale per trattenere i talenti è una comunicazione chiara, efficace, esplicativa e funzionante.
Una comunicazione organizzata in questa maniera permette una maggiore organizzazione, oltre che una gestione più efficiente dei tempi delle persone nei vari dipartimenti aziendali.

Le caratteristiche di una comunicazione efficace sono:

  • Chiarezza nel messaggio;
  • Uniformità dei canali utilizzati;
  • Rapidità delle risposte;
  • Facilità di utilizzo degli strumenti.

Esistono diversi trucchi per costruire una comunicazione funzionale, tra cui ad esempio la definizione del “Corporate Communication Loop” (per maggiori dettagli su questo tema si veda Comunicazione interna aziendale: i consigli e gli esempi per farla bene) – ovvero del percorso che ogni comunicazione compie per arrivare da mittente a destinatario -, l’identificazione dei canali, la scelta di tono e stile per le diverse comunicazioni, l’individuazione delle parole-chiave per trasmettere i valori aziendali, e infine la costruzione di un piano editoriale.

I vantaggi di questo tipo di comunicazione aziendale sono:

  • Ascolto attivo;
  • Maggiore comprensione;
  • Feedback positivi;
  • Aumento della fiducia reciproca;
  • Crescita personale e inter-relazionale.

Organizzare attività di engagement

Un dipendente soddisfatto è anche un dipendente che si sente parte integrante dell’azienda in cui lavora, si sente apprezzato e coinvolto, percepisce sé stesso e il proprio lavoro importanti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Alcuni metodi per coinvolgere i dipendenti possono essere:

  • Organizzare dei brevi momenti, sia di team che plenari, per conoscersi e rafforzare il team building e condividere mission e vision aziendali
  • Organizzare uno scambio di feedback continui per la misurazione e il miglioramento delle performance dei dipendenti
  • Coinvolgere i dipendenti in momenti non istituzionali, informali e ludici (sia in presenza che virtualmente): alcuni esempi possono essere cene, aperitivi, quiz aziendali, contest, etc.

I vantaggi:

  • Maggiore soddisfazione del dipendente;
  • Team building;
  • Creazione di un’immagine interna ed esterna positiva dell’organizzazione;
  • Maggiore motivazione e di conseguenza produttività.

Utilizzare l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale può essere utile a manager e datori di lavoro a due livelli:

  • Il primo livello è sicuramente quello legato all’employee experience: si pensa sempre infatti alla customer experience sui propri canali o dispositivi, ma bisogna sempre ricordarsi che i dipendenti sono i primi fruitori delle nostre tecnologie, ed è dalla loro soddisfazione che traspare il buon lavoro di un’azienda. L’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto nella collaborazione, nell’organizzazione del lavoro e nel risparmio di tempo.
  • Il secondo livello è quello legato al tracciamento dei comportamenti dei dipendenti, come ad esempio maggiore assenteismo, maggiori periodi di malattia o minore produttività.
    Un’osservazione oggettiva di questi dati può aiutare i manager a capire quali dipendenti stimolare maggiormente e con quali collaboratori avere un confronto per comprendere meglio le loro esigenze.

Fare attenzione al benessere dei dipendenti

Sempre di più dopo la pandemia di Covid-19 il benessere generale e quello legato alla vita lavorativa sono diventati strettamente dipendenti.
E sempre di più, a causa di una modalità scorretta di smart working, molte persone hanno provato almeno un sintomo legato al fenomeno del burn-out.

Per questo motivo, è importante che le organizzazioni creino un set di regole per salvaguardare il benessere dei dipendenti. Alcuni esempi possono essere:

  • Le regole per le videochiamate: non dovrebbero essere della durata di più di 1 ora, dovrebbero essere sempre anticipate da un’agenda, dovrebbero essere coinvolte solo le persone strettamente necessarie
  • Le regole sull’orario: oltre l’orario di lavoro non dovrebbero essere richieste task di alcun tipo, anche da remoto, per evitare il rischio del cosiddetto “lavoro infinito” e dell’interferenza del lavoro nella vita privata
  • Le regole di digital wellbeing: come avere un rapporto costruttivo con la tecnologia, evitare di stare seduti al PC tutto il giorno ma cercare di muoversi e sgranchirsi, ricordarsi di nutrirsi, bere, riposarsi e di non diventare work-aholic.

I vantaggi di azioni di questo tipo possono essere:

  • Maggiore soddisfazione del dipendente che percepisce l’attenzione dell’azienda nei suoi confronti;
  • Dipendenti più produttivi e felici;
  • Minore assenteismo e turnover.

Conclusioni

Le organizzazioni, in conclusione, devono davvero investire sulle persone, qualunque cosa significhi: in termini finanziari, di wellbeing, di team bulding, di valori, di crescita personale e professionale. Ed è necessario che lo facciano in modo convinto e strutturato, con una visione strategica coerente.

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