space economy

Osservazione della Terra, quali vantaggi per l’ambiente e per l’economia

L’Osservazione della Terra (EO) è stata posta in secondo piano dal boom delle telecomunicazioni. Da qualche anno a questa arte sta però emergendo come strumento fondamentale sia a livello commerciale sia negli sforzi verso la salvaguardia ambientale del pianeta. Ma servono regole precise

Pubblicato il 25 Nov 2021

Ivan Fino

giurista internazionalista specializzato sulle tematiche legate allo spazio extra atmosferico

Pietro Santoriello

Space Economy Consultant, Partners4Innovation - Gruppo Digital360

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L’Osservazione della Terra (EO) è storicamente stata un’attività spaziale posta in secondo piano dal boom delle telecomunicazioni. Da qualche anno a questa arte sta emergendo come strumento fondamentale sia a livello commerciale per moltissime e diversissime attività umane ma anche negli sforzi verso la salvaguardia ambientale del pianeta.

Facciamo il punto sulle applicazioni, le prospettive, le regole che servono.

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Tecnologia spaziale, sostenibilità e cambiamento climatico

Molto spesso ci si chiede il perché dell’esplorazione spaziale e che senso abbia investire ingenti quantità di denaro in applicazioni spaziali, quando magari quelle somme potrebbero essere sfruttate per risolvere problemi qui sulla Terra. Questa asserzione parte dal presupposto che le due questioni siano separate una dall’altra e che procedano in modo parallelo.

La concezione della maggior parte delle attività spaziali ha la sua genesi proprio nel cercare di dare una risposta a problemi terrestri, di semplificare la vita sulla Terra e in alcuni casi di dare una vera e propria soluzione a questi problemi. Perciò le attività extra-atmosferiche si pongono in completa relazione con quelli che sono i problemi terrestri. In particolare, riguardo a questioni di sostenibilità e di cambiamento climatico la tecnologia spaziale ci viene in aiuto.

Infatti, i satelliti sono un potente strumento per raccogliere informazioni e dati sui cambiamenti della Terra. Sono i nostri occhi dall’alto, possono mappare aree enormi mediante tecnologia ottica (quindi fotografie e immagini) e radar (con la tecnologia Syntethic Aperture Radar). Tramite radar e infrarossi, come anche attraverso spettrometri, i satelliti sono in grado di carpire informazioni specifiche sulla conformazione dei terreni, delle sostanze e dei gas, garantendo un enorme contributo nell’osservazione e nello studio di alcune zone remote della Terra, dove sarebbe impossibile arrivare per l’uomo.

La rivoluzione in questo campo è avvenuta grazie a due fattori principali: l’abbassamento sia dei costi di lancio che di quelli di manifattura, che hanno garantito lo sviluppo di nuove tecnologie come di nuove modalità di sviluppo e produzione (per esempio le mega costellazioni di piccoli satelliti (small satellites). Inoltre, è risultato fondamentale l’avvento delle compagnie private, che hanno investito in tecnologie abilitanti e hanno dato vita a una sorta di rivoluzione nell’approccio allo spazio. È grazie a questo processo, in continua evoluzione che stiamo producendo dati sul cambiamento della Terra, che ci aiutano a capire come poter mitigare effetti di attività dannose prodotte dall’uomo.

Perché è importante l’Osservazione della Terra

Secondo l’Agenzia Spaziale Canadese (Canadian Space Agency), avere informazioni dallo spazio è l’unico modo per monitorare incendi, alluvioni e altri disastri naturali in un territorio così vasto come il Canada, ma ciò vale anche per molte altre regioni terrestri. La tecnologia satellitare permette anche di agire in modo mirato sul territorio, in modo da poter gestire in tempo situazioni di potenziale pericolo e catastrofe, come scrive Jose Salgado su COSMO (n.21, ottobre 2021).

In particolare, per quanto concerne il confronto cronologico dei dati satellitari, è possibile comprendere quali sono le variazioni dimensionali di qualsiasi oggetto o infrastrutture. Per quanto concerne invece i territori in via di sviluppo, i sistemi di osservazione della terra stanno cominciando a diventare veri e propri traghettatori di nuovi settori, in primis dell’economia e della cultura, includendo anche le attività di prospezione archeologica e di valutazione delle condizioni dei beni del patrimonio.

Sono diverse le iniziative introdotte da diversi attori: molte agenzie spaziali come quella Europa (European Space Agency) rendono i dati che producono alcune costellazioni di propri satelliti completamente open source. Questo trend sta prendendo sempre più piede anche in seno ad altre agenzie spaziali mondiali. Così facendo permettono lo sfruttamento di questi dati da parte di attori che non possono usufruire di applicazioni satellitari ma che sviluppano progetti e ricerche grazie a questi stessi dati.

Una delle startup più innovative sul tema è Muon, che ha appena raccolto 10 milioni di dollari per sviluppare un’applicazione in grado di monitorare l’efficacia dei programmi di riforestazione e di implementare un sistema di controllo dell’inquinamento provocato dalle aziende agricole. “We think that over the next 10 years there’s going to have to be a huge reckoning in terms of transparency around things like carbon credits and that we’re going to need better data to adapt to climate changes,” ha detto Jonny Dyer, cofondatore di Muon.

L’importanza dei dati pubblici satellitari sul clima per ridurre l’inquinamento

Stiamo assistendo inoltre a una gara tra colossi come Microsoft, Google, e Amazon.com che hanno costruito sistemi che mettono insieme dati pubblici sul clima, per la maggior parte ottenuti tramite satelliti e resi disponibili per chiunque voglia utilizzarli al fine di ridurre l’inquinamento e migliorare la vita sul pianeta.

Certo, un’unica tecnologia, da sola, probabilmente non risolverà i problemi irreversibili che l’uomo ha causato al pianeta Terra finora, ma sicuramente i satelliti garantiscono un aiuto e una conoscenza profonda della cosiddetta “human footprint” sulla Terra. In termini di sostenibilità e al fine di identificare la consistenza dei cambiamenti climatici, i satelliti rappresentano strumenti formidabili, su cui investire denaro e conoscenza e su cui riporre fiducia.

La costellazione CosmoSkyMed

Sono innumerevoli le costellazioni in orbita, solo per citarne una che ci riguarda da vicino: CosmoSkyMed, il fiore all’occhiello dell’industria spaziale italiana, che ancora oggi, con i suoi dati radar riesce a fornirci informazioni preziosissime. I quattro satelliti di CosmoSkyMed, oltre a essere di uso duale (civile e militare), hanno ampissime capacità di monitoraggio delle catastrofi naturali, delle coste e dei mari nonché dei campi coltivati. La gestione del sistema è localizzata presso il Centro Spaziale del Fucino.

Conclusioni

Se le opportunità di utilizzare i dati satellitari per monitorare la superficie terrestre sono ampie e diversificate, la loro ascesa desta sempre più perplessità in ambito giuridico. Per esempio, il confronto dei dati satellitari volto all’analisi delle variazioni strutturali di un determinato sistema (edificio, strada, aeroporto e via discorrendo) sta diventando sempre più utilizzato come prova nei processi penali, civili e amministrativi.

Per concludere, il settore dell’Earth Observation, ancora in continua evoluzione, può risultare strategico non solo per le forze armate (per cui era stato originariamente concepito durante la guerra fredda), ma risulta ormai imprescindibile anche per diversi campi dell’economia e del contrasto al climate change.

Nel settore legale sarà sempre più sovente l’utilizzo delle immagini satellitari sia nel diritto internazionale (per accertare illeciti internazionali) nonché negli ordinamenti domestici interni, in qualsiasi stato e grado di ogni procedimento. Occorre dunque elaborare una serie di protocolli da seguire sia nell’acquisizione che nell’elaborazione delle immagini e che possa garantire la genuinità e la tracciabilità delle immagini acquisite.

Fonti

https://audioboom.com/posts/7960941-climate-monitors-turn-to-satellites-to-spot-carbon-cheats

https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-10-06/climate-crisis-muon-space-uses-satellites-ai-to-identify-polluters

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