reti digitali

Verso il 6G: modelli e strategie per l’ecosistema italiano e Ue

L’industria tlc è fondamentale in un’ottica di trasformazione digitale e le opportunità di crescita per l’economia nazionale e Ue sono legate allo sviluppo del 6G e dell’infrastruttura in fibra ottica, che abilitano i cambiamenti anche nell’organizzazione del lavoro. Una panoramica sulla tecnologia e i modelli di business

Pubblicato il 10 Feb 2022

Giovanni Gasbarrone

Ingegnere Membro Advisory Group IOTHINGS World https://iothings.world/advisory-board/

industroyer2 ucraina

Per consentire un progresso sostenibile per la società, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, è fondamentale che il 6G affronti efficacemente le pressanti esigenze della società, offrendo al contempo nuove funzionalità.

Questa rivoluzione deve essere in linea con i valori primari della società europea, in termini, ad esempio, di privacy, sicurezza, trasparenza e inclusività. Le tecnologie digitali stanno diventando anche un mezzo fondamentale ed essenziale per garantire la sovranità dei paesi. Lo sviluppo di infrastrutture e soluzioni 6G con sede in Europa è una delle chiavi per garantire la sovranità europea nelle tecnologie e nei sistemi critici.

Per questo obiettivo strategico e vitale per la sopravvivenza dell’Industria, l’Ue ha lanciato un primo programma di ricerca da 240 milioni di euro per il 6G, sperando così di mantenere la sovranità tecnologica dopo il 5G anche nel 6G, ma è una “mission impossible”?

6G, a che serviranno le reti post 5G: comincia la gara tra nazioni

Verso il 6G

Tra le tecnologie innovative wireless, quelle di Software Defined Radio e Cognitive Radio saranno in grado di adattarsi alle variazioni dell’ambiente, alle interferenze e alla disponibilità delle frequenze licenziate e non, contribuendo così alla gestione del traffico nelle comunicazioni tra diversi sistemi, anche in scenari operativi che prevedano metodologie di gestione dello spettro più flessibili.

La Cognitive Radio è la tecnologia intelligente che esplora lo spettro sfruttando i buchi delle frequenze non licenziate o sottoutilizzate e la loro disponibilità spaziale. Nella rete di comunicazione 6G si prevede che i dispositivi come gli smartphone interagiscano con le stazioni radio base della rete cellulare e ricevano indicazioni sulla porzione di spettro in cui possono trovare condizioni più favorevoli in termini di maggiore disponibilità per le frequenze e bit rate.

Queste nuove tecniche offrono una serie di potenzialità e vantaggi perché consentono di ottimizzare le risorse radio e gli investimenti e ottenere così una pianificazione efficiente nell’uso delle reti fisse e mobili, offrendo una mobilità globale agli utenti in una cornice in cui la sicurezza è sempre al centro dei requisiti di progettazione.

L’implementazione della tecnologia, in grado di garantire un accesso dinamico e non più statico allo spettro radio presenta tuttavia delle complessità, legate in particolare agli aspetti della normativa e della regolamentazione dell’accesso alle frequenze.

Nuovi concept per i modelli di business abilitati dal 6G

Sia la cognitive radio (CR) che la sesta generazione di reti wireless con standards 6G abiliteranno nuovi modelli di business: mentre da un lato, la Cognitive Radio offre la possibilità di aumentare in modo significativo l’efficienza dello spettro utilizzato dagli utilizzatori finali (CR users) grazie all’utilizzo dei buchi di frequenza non licenziata e al livello di utilizzo delle bande disponibili, dall’altro lato, il 6G abiliterà l’interconnessione ultra broadband con applicazioni con Quality of Service (QoS) definite per classi d’utente differenziate per scopi e scenari con modelli di business basati sulle architetture di servizio richieste dal mercato in modalità intelligente con le reti neuronali.

Sarà pertanto possibile adattarsi ai rapidi mutamenti di mercato grazie ad una combinazione di servizi 6G che abiliteranno business model diversificati in rapida evoluzione.

Questo è il vero scopo del 6G: non la tecnologia, ma anticipare le esigenze del mercato per offrire servizi “net-centrici”. Le reti 6G continueranno il percorso evolutivo basato sul 5G, che include reti sempre più “self-organizing”, qualità del servizio avanzata e con un’architettura “edge computing” che supporta l’accesso ai servizi erogati dal 6G Core basato su piattaforme di Intelligenza Artificiale & Machine Learning. In questa architettura sarà la componente di backhaul con la CDN e la componente CORE con AI & Machine Learning a mitigare gli attacchi cyber.

La visione europea per l’ecosistema della rete 6G

La prossima decade vedrà il 6G connettere miliardi di dispositivi, sensori e veicoli connessi, in uno scenario in cui i robot e i droni genereranno Zettabyte di informazioni digitali. Il 6G migliorerà le applicazioni 5G con requisiti più stringenti, ad esempio la telepresenza olografica e la comunicazione immersiva, e soddisferà parametri ancora più severi rispetto al 5G. A partire dal 2030 potremmo assistere all’avvento dell’era in cui l’uso della robotica mobile personale interagirà con piattaforme di Intelligenza Artificiale di nuova generazione grazie a sistemi neuronali offerti dalla connettività della rete 6G.

L’intelligenza artificiale sarà sia locale che distribuita grazie ad architetture di fog computing e capacità di quantum computing. “AI everywhere” è il mantra della nuova rete.

Il 6G è la generazione di reti mobili che ci aiuterà ad affrontare queste sfide socioeconomiche in cui il modo di vivere e lavorare farà un nuovo salto di paradigma. Si evolverà progressivamente dall’essere umano-centrico come nel 5G, ad essere sia umano che macchina-centrico. Il 6G offrirà una connettività wireless completa quasi istantanea e senza restrizioni grazie alla cognitive radio in cui l’intelligenza artificiale si cala sia nel dispositivo che nella gestione delle interfacce radio.

Un nuovo panorama emergerà anche per le industrie e le aziende coinvolte sempre dalla trasformazione digitale grazie alla convergenza che il 6G abiliterà nei campi della connettività, della robotica, del cloud. Ciò rimodellerà radicalmente il modo in cui operano le aziende cambiando anche le relazioni sociali futuro. Questo ci espone a rischi legati alla carenza di sviluppo di siti di sviluppo di microchip in Europa.

Microchip, 5G e cloud: così la Ue accelera sui pilastri della trasformazione digitale

Lo scenario internazionale

Nello scenario internazionale della competizione globale, con una strategia di first mover ad aprile di quest’anno, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro giapponese, Yoshihide Suga, hanno firmato un accordo per un investimento comune di 4,5 miliardi di dollari per R&S nelle reti 6G.

La Corea è impegnata insieme ai costruttori di microchip di Taiwan nella ricerca di nuove tecnologie per lo sviluppo del 6G. la Cina che in questo momento detiene la supremazia nei brevetti sta perimetrando Taiwan poiché è cosciente che sarà al centro dello sviluppo del 6G per la componentistica: microantenne, sensori e microchip di nuova generazione che dovranno essere prodotti in quanti inimmaginabili.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati