Pubblicato il nuovo programma di lavoro per il 2022 del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI). Sul piatto ci sono opportunità di finanziamento dal valore di 1,7 miliardi, per permettere a innovatori di espandersi e creare nuovi mercati, ad esempio nei settori della computazione quantistica, delle batterie di nuova generazione e della terapia genica.
Un’opportunità importante in un momento in cui le innovazioni rivoluzionarie sono più importanti che mai per alimentare la ripresa post COVID, rafforzare l’autonomia europea nelle tecnologie emergenti e aumentare le soluzioni alle sfide della digitalizzazione e delle transizioni climatiche. Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato che “Il Consiglio europeo per l’innovazione è impegnato a sostenere l’innovazione e le nuove tecnologie e siamo sulla buona strada verso la realizzazione della nostra ambizione: fare del CEI la fabbrica di unicorni dell’Europa.”
Ricerca e innovazione, i soldi ci sono ma serve il salto di qualità: ecco tutti i tasselli
Il progetto è ambizioso, ma il Consiglio europeo per l’innovazione è destinato ad assumere nei prossimi anni un ruolo sempre più centrale, operando in parallelo con l’European Research Council e con l’European Institute of Innovation & Technology. D’altronde lo sforzo di mettere al centro l’innovazione è cruciale per sostenere la crescita di ecosistemi innovativi, spin off e start up, in grado di garantire la sovranità europea nei nuovi settori tecnologici.
L’azione del Consiglio Europeo per l’Innovazione (CEI)
Creato nel marzo 2021 come parte del pilastro «Europa innovativa» (pilastro III) di Orizzonte Europa, il Consiglio Europeo per l’Innovazione è un nuovo importante attore nel panorama dell’innovazione ed è pronto finalmente a far partire a regime i suoi programmi di finanziamento e di sostegno all’innovazione, forte di un bilancio totale di oltre 10 miliardi di € per il periodo 2021-2027.
L’annuncio è stato dato dai membri del primo comitati direttivo del Consiglio, di cui fa parte anche il prof. Francesco Profumo (Presidente – Fondazione Compagnia di San Paolo), che sperano di replicare il successo del Fondo EIC nella fase pilota. Il Consiglio ha pubblicato il Rapporto di Impatto 2021, che documenta i risultati e l’impatto della fase pilota del CEI fino ai primi sei mesi del 2021.
Durante tale periodo di avviamento, sono stati raggiunti traguardi importanti: i progetti di ricerca sostenuti hanno generato finora oltre 800 innovazioni; 56 progetti di ricerca ricadono in settori di punta; 29 progetti hanno permesso il trasferimento di tecnologie pionieristiche dai laboratori al mondo reale; nei 2021 sono state finanziate 164 start up e PMI, con un investimento totale approvato di 637 milioni di euro, un risultato maggiore rispetto a qualsiasi altro fondo deep-tech. Un numero crescente di start-up sono guidate da donne: di quelle finanziate nel 2020, oltre il 20% ha un amministratore delegato donna, un dato raddoppiato rispetto al livello precedente.
Le start up che hanno beneficiato del sostegno del CEI hanno successivamente attratto investimenti privati per quasi 10 miliardi, con un effetto leva di 2,7 euro di capitale aggiuntivo sfruttato da ogni euro di investimento. Molte si stanno espandendo con successo e tra queste si annoverano oltre 91 “centauri” (valutazione aziendale superiore a 100 milioni di euro) e 4 “unicorni” (valutazione aziendale superiore a 1 miliardo di euro). L’obiettivo per l’anno in corso è quello di mobilitare altri investimenti pari a 3-5 volte l’importo stanziato dal CEI per incentivare una nuova generazione di imprese di punta in Europa.
Gli strumenti messi a disposizione dal CEI
Il CEI sostiene tutte le fasi dell’innovazione, dalla ricerca e sviluppo alla base delle tecnologie rivoluzionarie, alla validazione e dimostrazione delle tecnologie dirompenti in grado di soddisfare le reali esigenze, allo sviluppo e scaling up delle start up e delle piccole e medie imprese.
Il sostegno finanziario è fornito attraverso tre strumenti principali:
- Pathfinder, supporta l’esplorazione di idee coraggiose per lo sviluppo di tecnologie radicalmente nuove con sovvenzioni, fino a 4 milioni di euro, a sostegno della ricerca avanzata nei primi stadi di sviluppo di tecnologie, fino al proof of concept[1] (i progetti prevedono la costituzione di partenariati di almeno tre paesi diversi, ma ci sono anche opportunità per singoli team e piccoli consorzi composti da due partner);
- Transition, con sovvenzioni per trasformare i risultati della ricerca in opportunità di innovazione (finanzia attività di innovazione che vanno oltre la prova sperimentale in laboratorio per supportare la convalida della nuova tecnologia e lo sviluppo di un business case e di un modello aziendale verso la futura commercializzazione dell’innovazione);
- Accelerator, con finanziamenti misti (grant + equity) a supporto di singole imprese che intendano sviluppare e far crescere innovazioni rivoluzionarie ad alto rischio e ad alto impatto. Per questo è particolarmente selettivo e si rivolge alle aziende con una forte propensione alla crescita ed all’internazionalizzazione, in possesso di un’innovazione tecnologica che possa impattare nel mercato europeo ed internazionale nel breve periodo (innovazioni cosiddette close to market).
La maggior parte dei finanziamenti viene assegnata attraverso inviti aperti senza priorità tematiche predefinite (“Open Funding“), progettato per consentire il sostegno a qualsiasi tecnologia e innovazione in diversi campi scientifici, tecnologici, settoriali e applicativi.
In aggiunta, il CEI adotta anche un approccio basato su sfide (“Challenge-driven”), indirizzando i finanziamenti su temi specifici in linea con le priorità dell’UE per la transizione verde, digitale e salubre. Un’ulteriore opportunità passa attraverso i premi. I premi che il CEI mette a disposizione sono:
- Il Premio Capitale Europea dell’Innovazione, un premio di riconoscimento annuale assegnato alle città europee che meglio promuovono l’innovazione nelle loro comunità.
- Il Premio dell’UE per le donne innovatrici, che celebra le imprenditrici artefici delle innovazioni europee rivoluzionarie.
- I Premi EIC Horizon, che promuove le soluzioni più innovative nell’ambito delle sfide sociali.
- Il Concorso Europeo per l’Innovazione Sociale, che funge da faro per gli innovatori sociali in tutta Europa, incentivando e premiando le idee in fase iniziale, plasmando la nostra società.
- I Premi europei per gli appalti per l’innovazione, che riconoscono gli sforzi compiuti da acquirenti pubblici e privati per promuovere e attuare gli appalti per l’innovazione in tutta Europa.
I soggetti ammissibili e le modalità di partecipazione
Le iniziative del CEI sono rivolte a persone fisiche, organizzazioni di ricerca, imprese (PMI, start up e, in alcuni casi specifici, imprese mid caps[2]) in forma singola o associata. Per accedere al finanziamento occorre presentare delle proposte progettuali che rispondano ai bandi pubblicati sul sito ufficiale del programma, seguendo le indicazioni contenute nelle regole di partecipazione e nei programmi di lavoro del periodo di riferimento.
Il cofinanziamento europeo consiste nel rimborso dal 70 fino al 100% (in base allo strumento specifico) dei costi totali diretti, eleggibili e approvati, e in un cofinanziamento dei costi indiretti sulla base di un forfettario (flat-rate) del 25% del totale dei costi diretti eleggibili. Nel caso dell’Accelerator si prevede, oltre al grant (contributo a fondo perduto), anche una componente di investimento sotto forma di direct equity o quasi-equity, come i prestiti convertibili, ma a copertura di importi inferiori.
È possibile consultare le domande sul portale Finanziamenti e appalti e sul sito web del CEI, che fornisce maggiori informazioni sulle modalità di presentazione delle domande.
Il finanziamento per l’innovazione nel 2022
Lo strumento “Pathfinder” (del valore di 350 milioni) è destinato ai gruppi di ricerca multidisciplinari affinché si dedichino a ricerche futuristiche con potenzialità tecnologiche rivoluzionarie. I gruppi di ricerca possono richiedere fino a 3 o 4 milioni di euro in sovvenzioni. I bandi si apriranno il 1 marzo (Pathfinder Open) e il 15 giugno (Pathfinder Challenges). La maggior parte dei finanziamenti viene assegnata tramite inviti aperti senza priorità tematiche predefinite, mentre 167 milioni di euro saranno stanziati per affrontare sei sfide: gestione e valorizzazione di biossido di carbonio e azoto; accumulo di energia integrato nei sistemi; cardiogenomica; continuità sanitaria; tecnologie per l’archiviazione di dati digitali basata sul DNA; elaborazione, comunicazione e rilevamento di informazioni quantistiche alternative.
Lo strumento “Transizione” (del valore di 131 milioni) mira a trasformare i risultati della ricerca in opportunità di innovazione e sarà incentrata sui risultati ottenuti dai progetti dello strumento Pathfinder e dai progetti di prova concettuale del Consiglio europeo della ricerca al fine di perfezionare le tecnologie e sviluppare un interesse commerciale per applicazioni specifiche. I consorzi possono richiedere sovvenzioni di 2,5 milioni di euro (o più se giustificato). Sono stati stanziati 60,5 milioni per affrontare tre sfide della transizione: dispositivi digitali verdi per il futuro; integrazione di processi e sistemi di tecnologie per l’energia pulita; terapie e diagnostica basate sull’RNA per malattie genetiche complesse o rare.
Lo strumento “Acceleratore” (del valore di 1,16 miliardi) è destinato a start up e PMI per sviluppare e ampliare le innovazioni a forte impatto potenzialmente in grado di creare nuovi mercati o rivoluzionare quelli esistenti. Rappresenta una novità assoluta sul mercato (almeno europeo) e in grado di dar vita a nuovi business (disruptive and breakthrough innovations) o di rivoluzionarne uno già esistente. Fornisce un finanziamento misto unico che combina azioni (o quasi-azioni come prestiti convertibili) tra 0,5 milioni e 15 milioni di euro, con sovvenzioni fino a 2,5 milioni di euro. Quasi 537 milioni di euro sono stanziati per innovazioni rivoluzionarie per le tecnologie per l’autonomia strategica aperta e per le tecnologie “Fit for 55“.
Tutti i progetti ammessi avranno accesso ai servizi di accelerazione d’impresa che forniscono formatori, mentori, consulenti ed esperienza, opportunità di partenariato con imprese, investitori ecc. oltre a una serie di servizi ed eventi.
I servizi di accelerazione del business
Tutti i progetti valutati positivamente e ammessi alla seconda fase avranno il diritto di accedere a una serie di servizi di supporto specifico – Business Acceleration Services – che garantiscono l’accesso a formatori, mentori e consulenti, oltre a una serie di servizi ed eventi, come il contatto con altre imprese per agevolare opportunità di partenariato, con investitori, incubatori e altri attori rilevanti dell’ecosistema dell’innovazione. È previsto un supporto specifico (know how + training) per le imprese capitanate da donne e per quelle finalizzate alla riduzione dei gas serra.
Tali servizi riguardano tre aree principali:
- accesso a coach, mentori, competenze e formazione;
- accesso a partner globali con possibilità di fare business (società leader, investitori, acquirenti, distributori, clienti);
- accesso all’ecosistema dell’innovazione e ad altre aziende, nella logica dello scambio tra pari e delle opportunità di networking.
È un servizio ad altro valore aggiunto, molto gradito dai partecipanti, perché consente a ricercatori, innovatori e imprenditori l’accesso a una vasta gamma di servizi su misura, soprattutto nella preparazione del business plan completo e dell’application, nonché il contatto con i funzionari europei che spiegano e seguono le modalità e l’iter prescritto per la realizzazione dei progetti.
I Program manager del CEI supportano in modo proattivo il follow-up delle tecnologie emergenti in potenziali innovazioni, attraverso spin-out, diritti di proprietà intellettuale, collaborazioni e altri percorsi.
Le novità del programma per il 2022
Il programma di lavoro 2022 del Consiglio Europeo per l’Innovazione prevede diverse novità rispetto a quanto finora fatto nella fase sperimentale.
La nuova iniziativa Scale-Up 100, con la quale si intende individuare 100 imprese promettenti dell’UE ad elevatissimo contenuto tecnologico che potrebbero diventare “unicorni”.
Investimenti azionari tramite lo strumento dell’Acceleratore, che dovrebbe consentire alle imprese attive nel campo delle tecnologie di interesse europeo strategico di presentare domande di finanziamento per un importo complessivo superiore a 15 milioni di euro. Il programma di lavoro per il 2022 ha stabilito una serie aggiornata di “Sfide del CEI”, affinché le start-up sviluppino tecnologie che contribuiranno all’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030, nonché di sviluppare l’autonomia strategica nelle nuove tecnologie quantistiche, spaziali e mediche.
Maggiore sostegno alle donne innovatrici. In questo ambito sono previste due iniziative: lo sviluppo di un indice dell’innovazione e della diversità di genere per individuare eventuali lacune e incoraggiare la diversità all’interno delle imprese, fornendo in tal modo informazioni coerenti agli investitori, ai finanziatori, ai clienti e ai responsabili politici; l’edizione 2022 del premio dell’UE per le donne innovatrici sarà arricchita da due premi supplementari per le innovatrici di meno di 35 anni. Saranno pertanto assegnati ben sei premi in totale: tre premi alle donne innovatrici più esemplari in tutta l’UE e nei paesi associati a Orizzonte Europa e tre premi agli “astri nascenti”, ovvero alle innovatrici più promettenti di età inferiore ai 35 anni.
Semplificazione dei processi a vantaggio dei candidati. Tutte le imprese in sospeso che non riceveranno finanziamenti dal CEI, per esaurimento delle risorse, riceveranno automaticamente il marchio di eccellenza, riconoscimento che potrebbe aiutarle a ottenere finanziamenti da altri strumenti dell’UE quali i fondi strutturali, i fondi per la ripresa o altre fonti. Nel 2022 saranno introdotti termini più frequenti per la presentazione delle domande relative alla Transizione e all’Acceleratore e per quanto concerne la Transizione, in particolare, sarà introdotto un processo di candidatura continuo. Inoltre, quanti si candidano per la seconda volta all’Acceleratore avranno la possibilità di descrivere e difendere i miglioramenti apportati alla loro nuova domanda.
Per la valutazione delle domande del programma Acceleratore sono previste diverse fasi. In primis le aziende dovranno compilare ed inoltrare in qualsiasi momento, attraverso la piattaforma online, la short application, ovvero un prima sintesi di progetto. I tempi di valutazione sono di circa 4 settimane dalla trasmissione della domanda (viene comunicato il risultato anche in caso di esito negativo). Coloro i quali superano la prima fase dovranno completare il format della full proposal (fase 2 della domanda) ed inoltrare la domanda selezionando una delle scadenze (cut-off) che verranno aperte durante i 12 mesi successivi. Solo i progetti che superano entrambe le due fasi avranno l’opportunità di accedere al colloquio face to face (fase 3 della domanda) con dei valutatori selezionati dalla Commissione Europea. Questi incontri saranno organizzati circa 8-9 settimane dopo la scadenza relativa alla full proposal e in quella occasione la giuria darà il giudizio finale e concederà il contributo/equity stabilito (valutazione GO oppure NO GO). Novità del 2022 è la possibilità per gli applicanti (per tutte e tre le fasi) di ricandidare, al netto di modifiche, il proprio progetto per la stessa fase in cui si è stati bocciati, ma in caso di seconda bocciatura l’azienda non potrà per i 12 mesi successivi inviare una nuova candidatura.
[1] Con Proof of Concept si intende una realizzazione incompleta o abbozzata di un determinato prodotto, processo o metodo, allo scopo di provarne la fattibilità o dimostrare la fondatezza di alcuni principi o concetti costituenti. Un esempio tipico è quello del prototipo.
[2] Mid Cap, abbreviazione dell’anglosassone “middle-size capitalization”, è il termine che indica le società quotate in un mercato azionario caratterizzate da media capitalizzazione. Imprese con un numero di dipendenti non superiore a 500 addetti, stabilite in uno stato membro o paese associato.