La crypto arte corre alla velocità della luce, infrangendo tutte quelle regole a cui mondo dell’arte tradizionale ci aveva abituati ormai da secoli. L’Italia sembra essersi piazzata tra i primi posti come promotrice di questa nuova era fatta di pixel e colori. Milano pare aggiudicarsi il titolo di capitale digitale dell’universo crypto artistico italiano.
Ora l’arte digitale NFT approda all’aperto, visibile a tutti i cittadini dal 23 maggio al 10 luglio, grazie al progetto Urban Pixels curato dal Museum of Contemporary Digital Art: cinque artisti esporranno in contemporanea le proprie opere a Milano, in Piazza Cordusio, Cadorna e San Babila, a Londra, in Covent Garden e a New York in Times Square. Crypto artisti molto diversi tra loro, ognuno con una propria anima artistica, con il proprio stile e la propria personalità, che caratterizzano e danno un’impronta distintiva alle loro creazioni.
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Urban Pixels, l’iniziativa
Tra i più influenti e noti crypto artisti italiani del panorama digitale troviamo nomi quali: Skygolpe, Hacktao, Cupydo NFT, Giuseppe Lo Schiavo, Dangiuz, Emanuele Dascanio, Dotpigeon, Giovanni Motta e tantissimi altri stanno iniziando a farsi conoscere. La maggior parte di tali artisti segue movimenti e correnti artistiche già definite e ben delineate nell’universo crypto e ne diventano portavoce, come ad esempio lo straordinario iperealismo di Emanuele Dascanio, poi invece c’è chi non si ritrova in nessuno di essi e decide di creare un movimento artistico tutto suo, è appunto il caso di Cupydo, che attraverso il Coesionismo, nuovo movimento artistico digitale, getta le basi di una nuova era artistica che però resta ben ancorata alla tecnologia a cui appartiene. L’arte legata alla tecnologia blockchain, che permette agli artisti di vendere senza intermediazione le proprie opere digitali sotto forma di NFT (Non-Fungible Token), garantendo autenticità e proprietà agli acquirenti, è letteralmente esplosa negli ultimi mesi, e si sono moltiplicate in tutto il mondo mostre ed esibizioni in musei, ma anche aste che hanno portato a vendite record.
A rendere possibile questa iniziativa è il progetto Eyes On Art di EssilorLuxottica, nato con l’obiettivo di diffondere la bellezza dell’arte in luoghi non convenzionali, condividendola democraticamente in ogni sua forma, senza limiti né confini attraverso i propri maxischermi digitali presenti a Milano, Londra e New York ed all’interno dei suoi uffici. Eyes on Art ha lo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti attraverso nuovi ed innovativi linguaggi, grazie al coinvolgimento di partner di rilievo nello scenario artistico internazionale, come la Pinacoteca di Brera, la Fondazione Prada ed il MEET a Milano, CIRCA a Londra e Times Square Arts a New York. Ogni opera è stata scelta sulla base dei luoghi in cui i singoli schermi sono installati, proponendo un dialogo tra l’arte digitale e i vari contesti urbani. Le opere appariranno a distanza di alcuni giorni le une dalle altre e rimarranno in esposizione per quattro settimane.
Krista Kim
L’iniziativa è partita il 23 maggio ha inizio a San Babila con Hybrid Ecosystems, serie di otto lavori creata dalla coppia di artisti Entangled Others che realizzano lavori ispirati all’incontro tra biologia e intelligenza artificiale, e a Piazza Cadorna con Continuum, opera di Krista Kim, che nei suoi progetti presenta una visione dove la logica binaria della tecnologia e la sensibilità umana si sposano per dare vita a un futuro di speranza.
Entangled Others
XCOPY
Il 6 giugno sullo schermo di Covent Garden è il momento di Gods of Tesco Metro di XCOPY, uno degli artisti anonimi più riconoscibili tra coloro che realizzano NFT e tra i più rappresentati nelle collezioni più importanti, qui al debutto assoluto in un progetto di arte pubblica.
Giuseppe Lo Schiavo
Il 13 giugno arriverà invece il momento di rivelare a Times Square la nuova animazione digitale di Giuseppe Lo Schiavo tesa a esplorare le contraddizioni della società dei consumi in riferimento ai rifiuti e all’impatto ambientale.
Lethabo Huma
In contemporanea alla proiezione dell’opera di Lo Schiavo, a Piazza Cordusio invece debutterà la nuova opera di Lethabo Huma, giovane artista sudafricana il cui stile ornamentale si sposa alla perfezione con la posizione e la forma a lunetta del maxischermo.