i dati

Banda ultra larga, ecco la copertura per regione (gennaio 2017)

Coperto il 61 per cento della popolazione italiana, ma il Nord è in ritardo. I bandi Infratel e i piani degli operatori privati potranno rimediare al gap. Ecco il quadro

Pubblicato il 28 Feb 2017

Fabrizio Pascale

Telco, Media & Technology MED Leader di EY

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Nelle prime settimane del 2017, la maggior parte dei piani di investimento dichiarati dagli operatori di settore, in ambito sia di rete fissa sia mobile, sono stati aggiornati e rivisti “al rialzo” sia in termini di ammontare delle risorse destinate a tali investimenti, sia, di conseguenza, della copertura del territorio. Gli effetti degli investimenti sul territorio nazionale sono evidenti e lo saranno sempre più nei prossimi 12-18 mesi sia per estensione della copertura dei servizi ultra broadband sia per le caratteristiche dei servizi offerti.

Secondo i dati dell’Osservatorio Ultra Broadband di EY, a gennaio 2017 i servizi Ultra Broadband di rete fissa hanno raggiunto oltre 1.800 comuni e circa il 61% della popolazione italiana, con un incremento di ben 17 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2016. Il Sud è l’area geografica con la maggior disponibilità di servizi ad almeno 30 Mbps con una copertura della popolazione del 67% e circa 800 comuni raggiunti. La Puglia e la Calabria sono le regioni più coperte con valori tra il 70 e l’80%, mentre le situazioni più critiche si riscontrano in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Molise con coperture ben al di sotto della media nazionale.

Tim ha superato gli obiettivi al 2016 e prevede di accelerare lo sviluppo delle reti NGA per raggiungere al 2019 oltre il 99% della popolazione con la rete LTE e il 95% con la fibra ottica (in 50 città con connessione fino a 1Gbit), investendo complessivamente 5 miliardi di euro. Anche un altro operatore (Fastweb, Ndr.) ha raggiunto gli obiettivi di copertura al 2016 e ha confermato il proprio piano di sviluppo della rete UBB fissa, che prevede di coprire entro il 2020 il 50% della popolazione in oltre 500 città.

A breve anche le infrastrutture di un nuovo attore operante solo nel mercato wholesale (Enel Open Fiber, Ndr.) entreranno in campo. A gennaio 2017, infatti, è stata approvata la fusione per incorporazione con un altro operatore wholesale only e nei giorni scorsi la newco ha firmato un’intesa con la regione Emilia Romagna per raggiungere il 70% di abitazioni e imprese in 10 città con la banda ultraveloce. Il piano strategico del nuovo operatore è stato pertanto aggiornato e prevede di dotare di banda ultralarga 270 città italiane entro il 2022, con un investimento complessivo di 3,9 miliardi di euro.

Il nuovo operatore si è inoltre classificato primo in tutti e cinque i lotti del primo bando di gara Infratel da 1,4 miliardi di Euro, sebbene siano attualmente in corso alcune verifiche tecniche per accertare la sostenibilità dell’offerta e procedere quindi con l’aggiudicazione della gara.

Il 20 febbraio sono scaduti i termini della presentazione delle offerte per la seconda gara BUL Infratel e l’operatore compete per gli 1,2 miliardi di Euro senza i principali operatori di rete fissa nel mercato wholesale che hanno annunciato di non aver partecipato.

Siamo entrati quindi nel vivo della fase di execution del piano BUL. Prossimo punto di attenzione: demand creation.

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