Dal nostro osservatorio della Piccola Industria di Confindustria Lombardia le prospettive per le imprese sono in chiaroscuro. L’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento generate da guerra e sanzioni e i costi energetici fuori controllo stanno mettendo a dura prova le nostre imprese – le piccole e medie in particolare –, senza ormai grosse differenze tra aziende energivore e non energivore.
I costi energetici in particolare sono ormai percepiti dalle nostre aziende che si confrontano sui mercati internazionali come uno strumento di concorrenza sleale con competitor americani e cinesi che producono ai vecchi prezzi dell’energia. Va sottolineato che in Lombardia le aziende che competono in varie forme sui mercati esteri sono il 95% (fonte Indagine Internazionalizzazione 2021 – Confindustria Lombardia). Le conseguenze di questa crisi sono ancora difficilmente calcolabili ma, quello che più rammarica le nostre PMI è il dover ridurre forzatamente il ciclo produttivo (quando non si è costretti a chiudere), perché produrre oltre un certo livello di costi diventa antieconomico. L’effetto che già da luglio stiamo avvertendo è l’inversione di un trend ampiamente positivo che, nel 2021 e nella prima parte del 2022, aveva visto le nostre aziende marciare a ritmi superiori al pre pandemia con benefici sui fatturati, sui livelli occupazionali, sull’economia dei territori e anche per le casse dello Stato.
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Le soluzioni per supportare imprese e famiglie
Situazioni straordinarie come quella che stiamo affrontando richiedono soluzioni straordinarie: in questa fase ogni risorsa deve essere destinata a supportare le imprese e le famiglie per far pronte all’emergenza nella quale siamo immersi. In caso contrario, il rischio è quello di ritrovarci, molto più velocemente di quanto crediamo, in un deserto industriale: uno scenario più green di qualunque altra soluzione politica ma dai costi economici e sociali non sostenibili.
Come Confindustria Lombardia stiamo supportando le nostre imprese associate, direttamente e con le nostre associazioni territoriali, con l’individuazione di soluzioni che aiutino a mitigare l’impatto dei costi energetici e delle sanzioni, ma anche i rincari delle materie prime. Il 20 settembre, ad esempio, si tiene un incontro in collaborazione con Simest per illustrare agli imprenditori gli strumenti di finanziamento dedicati a tutte quelle aziende che sono in difficoltà di approvvigionamento e nell’export perché particolarmente esposte in Ucraina, Russia e Bielorussia.
Anche la nostra attività istituzionale è orientata al sostegno alla competitività delle imprese, in collaborazione con le istituzioni regionali. A metà settembre è partito il roadshow di Confindustria Lombardia “50 traguardi per la Lombardia”, pensato per avvicinare le istanze di imprese e territori ai rappresentanti politici di Regione Lombardia. L’evento, organizzato in collaborazione con le Associazioni Territoriali di Confindustria Lombardia, toccherà tutte le province lombarde e prevede una serie di incontri aperti alle imprese associate. Le tappe saranno occasione di scambio e confronto tra i rappresentanti del sistema confindustriale lombardo e gli assessori regionali attraverso un format che prevede, per ogni tappa, un approfondimento tematico su una delle cinque aree di competitività individuate da Confindustria Lombardia: Capitale umano, Digitalizzazione e Innovazione, Infrastrutture, Transizione ecologica, Welfare e Sanità.
Un caso pratico: il settore dei sistemi antisismici
Le contraddizioni dell’attuale contesto economico che gli imprenditori vivono quotidianamente le avvertiamo anche nella mia azienda: la Edilmatic (azienda che produce sistemi di ancoraggio antisismici per edifici industriali) ha registrato in questi mesi aumenti importanti di fatturato grazie al rimbalzo del dopo Covid. Attualmente le aziende lungimiranti del settore, quelle che hanno diversificato prodotti e mercati, riescono ad avere una richiesta variegata continuando ad avere un buon andamento. Le problematiche però non mancano: con un incremento di un 15-20% degli ordinativi ci si scontra con la carenza di materie prime. Il settore ha per i prossimi mesi copertura di commesse fino a metà 2023, ma l’impatto importante dei costi energetici, la carenza di materie prime e un elemento speculativo sui prezzi come sull’acciaio rischiano di portare a difficoltà nelle consegne nei prossimi mesi.
Nell’ambito delle normative antisismiche oggi più che mai sono fondamentali innovazione e investimenti in tutti i comparti, lavorando in parallelo sulla prevenzione attraverso attività di formazione per il consolidamento e la messa a norma dei capannoni e degli edifici industriali. Per agevolare percorsi di prevenzione auspico che il nuovo governo porti avanti il credito d’imposta sul 4.0, del piano Transizione 4.0, in scadenza a fine anno, oltre a reintrodurre misure agevolative come detrazioni e credito d’imposta per interventi di consolidamento finalizzate al rendere antisismiche le strutture industriali.
L’importanza del capitale umano
Un altro tema centrale è il capitale umano: le imprese, in particolare le piccole e medie, hanno difficoltà a reperire risorse e a trattenere quelle maggiormente specializzate. Agire su strumenti di welfare come elemento complementare al salario per attrarre risorse è oggi un elemento vitale per la competitività del capitale umano, le PMI devono essere messe nelle condizioni di sostenere i lavoratori anche attraverso welfare volontario e personalizzato sui misura della singola risorsa.
PMI, serve aiuto per la digitalizzazione
Ultima ma non meno importante, linea di intervento competitivo è quella della digitalizzazione: nel mondo delle PMI alcune aziende sono ancora troppo chiuse su se stesse per quanto riguarda gli investimenti in digitalizzazione e innovazione di prodotto e di mercati. Organizzazione e industria 4.0 sono temi sui quali gli imprenditori della piccola impresa devono essere maggiormente supportati. Tutti parliamo di costi energetici ma non dimentichiamoci il contesto che va innovato e reso ancora più competitivo.