robot farmacisti

Robot e AI per una sanità di eccellenza: Italia indietro nell’uso ma pioniera nell’innovazione

Già nel 2008 un’azienda di Bolzano aveva prodotto un robot in grado di far calare gli errori durante le preparazioni dei farmaci evitando i rischi connessi al trattamento di sostanze tossiche. L’innovazione, apprezzata all’estero ha fatto però fatica ad affermarsi nella nostra sanità. Ora è il momento di accelerare

Pubblicato il 07 Ott 2022

Domenico Marino

Università Degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

cytocare

Il connubio virtuoso fra robotizzazione, intelligenza artificiale e medicina è uno straordinario strumento per migliorare l’efficienza e l’efficacia della sanità ed è anche uno dei settori che presenta le migliori opportunità di crescita di lungo periodo.

Sebbene l’idea di usare i robot per sviluppare applicazioni utili ai sistemi sanitari e, in particolare, per gestire le preparazioni farmaceutiche non è sicuramente nuova – è del 2008 la prima prototipazione in Italia di un robot in grado di preparare in maniera efficiente i farmaci per le cure oncologiche – il nostro paese resta lento nell’adozione delle innovazioni. Per questo – se davvero vogliamo una sanità innovativa e di eccellenza – nel settore non vanno convogliati solo denari, ma anche ricerca e intelligenze.

Allegiance Health Infusion Pharmacy Health Robitics Cytocare

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La robotica sanitaria italiana: nemo propheta in patria

Ben 14 anni fa, il robot chiamato Cytocare, che era stato progettato, costruito e commercializzato dalla Health Robotics di Bolzano, permetteva di ottenere numerosi vantaggi nel campo delle preparazioni farmaceutiche perché era in grado di far diminuire gli errori durante le preparazioni dei farmaci portandoli al di sotto della soglia critica stimata interno al 2% e evitava, inoltre, i rischi per gli operatori che erano connessi alla manipolazione di sostanze che potevano risultare tossiche.

Il meccanismo di funzionamento del sistema era relativamente semplice. Era, infatti basato su un robot dotato di diversi bracci meccanici, ognuno dei quali era deputato allo svolgimento di una specifica funzione e attraverso i quali la macchina era in grado di pesare i principi attivi, miscelarli, infialarli e eliminare gli scarti. Già nel 2008 diversi ospedali statunitensi si erano interessati a questa tecnologia e avevano pianificato l’installazione di questi dispositivi.

La lenta introduzione dei robot farmacisti in Italia

In Italia, tuttavia, i progressi nella prassi sanitaria comune per le tecnologie innovative sono molto più lenti e, a dispetto della italianità dell’innovazione, apprezzata in altri paesi del mondo e sperimentata pure al policlinico Umberto I, solo più di dieci anni dopo cominciò a divenire realtà nella prassi ospedaliera con la realizzazione di un robot farmacista nell’Ospedale Mauriziano di Torino nel 2021.

Interessante, in questo campo è la sperimentazione portata avanti dall’Azienda Ospedaliera di Ancona che sta sviluppando tre nuovi sistemi di produzione robotizzata, gestiti attraverso software innovativi e algoritmi di intelligenza artificiale per produrre tutte le altre terapie farmaceutiche sterili che devono essere somministrate all’interno degli ospedali. Accanto a queste applicazioni, un secondo livello di utilizzo dei robot in sanità consiste nello svolgimento di compiti complessi e che permettono di realizzare un’interfaccia intelligente per la gestione a distanza delle attività.

Robotica in sanità, come vengono impiegati nell’assistenza agli anziani: vantaggi e limiti

L’importanza di infermieri robot e tele-assistenza medica: l’esperienza del covid

La realizzazione di un ospedale con infermieri robot e con tele-assistenza medica dei malati non critici è una risposta tecnologica alla malattia estremamente utile in caso di disastri o di epidemie. Nel caso del Covid l’utilizzo di robot sanitari ha permesso di diminuire il contagio fra i sanitari e di far concentrare le cura sui soggetti critici. L’impiego di particolari tipi di robot in grado anche di svolgere servizi di videochiamata può essere un utile supporto per i pazienti, permettendo loro di rimanere in contatto con i familiari. Inoltre, questa capacità, implementata sotto forma di videochiamata sanitaria costituisce uno straordinario strumento di diagnosi e cura che da un lato permette agli operatori del 118, ad esempio in caso di incidente, di avere in tempo reale il quadro effettivo delle condizioni del paziente e quindi poter predisporre gli strumenti più adeguati di intervento. Permette la realizzazione di un triage preventivo che può meglio riorientare tutto il successivo percorso di assistenza. Ma la videochiamata sanitaria è utilissima anche per la sanità territoriale perché riduce i tempi di spostamento, può essere realizzata su una fascia oraria molto ampia e crea un rapporto diretto con il paziente. In generale non dovrà essere il paziente a muoversi, ma sarà il medico che attraverso lo strumento telematico lo raggiungerà nella sua abitazione, avendo anche a disposizione i dati del monitoraggio realizzato attraverso i devices collegati. Per i pazienti fragili o allettati questo è un grande aiuto, ma questo strumento può essere uno straordinario mezzo durante la gestione di una pandemia per controllare il rispetto della quarantena e per monitorare le condizioni dei pazienti positivi in assistenza domiciliare, senza far correre al personale sanitario il pericolo di infettarsi.

Le applicazioni olografiche nel futuro della sanità

Il futuro, però, in questo campo è costituito dalle applicazioni olografiche. I cultori di Star Trek ricorderanno le Applicazioni Mediche Olografiche che compaiono in diverse stagioni della saga. Questo oggi può cominciare ad essere realtà. In Giappone, all’Università di Tsukuba, i ricercatori stanno lavorando su un progetto innovativo, cercando delle applicazioni per le proiezioni olografiche interagenti. Questo è un campo molto promettente perché i ricercatori sono riusciti a produrre degli ologrammi che si modificano quando vengono toccati. Utilizzando un laser a femtosecondi si riesce a creare immagini olografiche touch che permetteranno a breve di ampliare le potenzialità della realtà aumentata, fino ad arrivare a realizzare delle consolle olografiche attraverso le quali poter interagire con l’ambiente e che potranno, ad esempio, essere comandate con lo sguardo. In sanità questi approcci possono essere il passo successivo e futuribile della robotizzazione.

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