Quale fornitore scegliere? Per i nostri prodotti è meglio il vetro colorato o trasparente? Organizziamo le nostre conferenze a Milano o a New York? Ogni giorno vengono prese centinaia di decisioni che hanno un impatto diretto sull’ambiente e che fanno quindi da termometro per la sostenibilità di aziende e organizzazioni.
È proprio nei processi decisionali che l’Intelligenza Artificiale (AI) entra in gioco, facendo da “boost” per ottimizzare le prestazioni finanziarie, migliorare i processi e soddisfare le esigenze dei clienti. Oggi l’AI gioca un ruolo ancora più importante: può aiutare le imprese a raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici e di sostenibilità.
Infatti, applicando la capacità dell’AI di raccogliere e interpretare grandi quantità di dati complessi a stime di emissioni e impatto climatico delle singole realtà, si può facilitare la gestione di tutte le problematiche legate al rischio climatico e supportare gli stakeholder ad adottare un approccio guidato da informazioni accurate per agevolare il passaggio ad un sistema sociale ed economico più green.
AI e sostenibilità: lo scetticismo delle imprese
Per capire a pieno il potenziale e le criticità legate allo sviluppo di questo strumento tecnologico, Boston Consulting Group ha condotto un’indagine globale basata su interviste a oltre 1.000 figure di alto profilo in ambito AI e sostenibilità.
Dai risultati emerge che, seppure per l’87% degli intervistati le analisi basate sull’apprendimento automatico e l’AI rappresentino un valido strumento nella lotta al cambiamento climatico, solo il 43% di questi dichiara di essere realmente intenzionato ad utilizzarli nelle proprie iniziative di sostenibilità. Inoltre, il 67% degli intervistati appartenenti al settore privato, ha dichiarato di avere molte aspettative riguardo l’operato delle istituzioni pubbliche per sostenere l’impiego collettivo dell’intelligenza artificiale nella lotta ai cambiamenti climatici.
Lo studio mette in evidenza diverse criticità legate all’adozione dell’AI, che dunque ne ritardano la diffusione a 360°: per il 78% dei decisori in ambito pubblico e privato il primo fattore ostacolante corrisponde alla mancanza di “expertise” verso questa tecnologia, sia all’interno che all’esterno dei contesti organizzativi. Il 77% di essi, cita poi, la limitata disponibilità di prodotti e soluzioni basate sull’AI per favorire la sostenibilità, e il 67% dichiara di avere per lo più scarsa fiducia nei dati e nelle analisi derivanti da questa tecnologia.
Mentre ciò che viene percepito come il principale valore che l’Intelligenza Artificiale può apportare consiste nel supporto alla misurazione e alla riduzione delle emissioni, ci sono diversi altri modi attraverso cui i leader aziendali possono utilizzare l’AI per raggiungere i propri obiettivi.
Il ruolo dell’IA per ridurre gli effetti delle emissioni
L’AI può aiutare a misurare le emissioni a livello macro e micro, a ridurne gli effetti e a rimuovere quelle esistenti dall’atmosfera. Lo studio conferma, infatti, che l’AI può contribuire a ridurre l’impronta di carbonio di un’organizzazione dal 5 al 10% e, se usato su scala a livello globale, potrebbe ridurre dalle 2,6 alle 5,3 giga tonnellate di CO2 equivalente (COe).
Come? È utile tener presente alcuni casi interessanti di tecnologie che stanno già rispondendo a questo obiettivo.
Ad esempio, la piattaforma basata sull’AI “Climate TRACE” – acronimo per Tracking Real-time Atmospheric Carbon Emissions – sfrutta le immagini per raccogliere, analizzare, geolocalizzare e rendere pubblici i dati sulle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane su scala globale; “Blue Sky Analytics” è, invece, in grado di stimare le emissioni derivanti specificamente dagli incendi, mentre “Pachama” utilizza le immagini satellitari e l’AI per misurare e monitorare il carbonio immagazzinato nelle foreste, identificando carbon credit di alta qualità, ovvero i titoli equivalenti ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita, grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra.
La piattaforma CO2 AI di Boston Consulting Group, invece, aiuta le organizzazioni a misurare, fare simulazioni, monitorare e ottimizzare le proprie emissioni. Questo software può essere utilizzato in tutti i settori – petrolifero e del gas, biofarmaceutico, finanziario[1], automobilistico e dei prodotti di consumo. CO2 AI non solo misura con precisione le emissioni prodotte direttamente dalle attività di un’azienda (le cosiddette Scope 1 e 2), ma quantifica anche le emissioni indirette, più difficili da rilevare e prodotte lungo l’intera catena del valore (Scope 3).
È proprio grazie a questa potente piattaforma che BCG ha intrapreso diverse partnership, con l’obiettivo di creare strumenti digitali aperti a tutti i settori e mettere a fattor comune le proprie performance ESG: Open-es, la piattaforma sviluppata in Italia con Eni e Google Cloud e i servizi digitali nati dalle partnership internazionali con Carbon Disclosure Project e SAP.
Attraverso gli strumenti tecnologici, creati in maniera sinergica tra realtà leader in diversi settori, le imprese hanno l’opportunità di misurare e condividere il proprio profilo ESG secondo metriche standard, confrontarsi con benchmark di settore, accedere a piani di sviluppo personalizzati per individuare le azioni prioritarie da attuare per crescere e migliorare, ottenere in maniera semplice e veloce una prima versione del proprio bilancio di sostenibilità e individuare servizi e soluzioni utili al miglioramento delle proprie performance ESG.
Prevenzione del rischio climatico e idrogeologico
Fondamentale anche l’intervento dell’Intelligenza artificiale a supporto delle comunità nella previsione di rischi e imprevisti climatici, sia attraverso il miglioramento delle proiezioni a lungo termine di eventi localizzati, come l’innalzamento del livello del mare, sia potenziando i sistemi di allerta per fenomeni estremi, come uragani o casi di siccità.
Un esempio di come AI e advanced analytics possano aiutare le comunità ad adattarsi ai cambiamenti climatici, è rappresentato da un programma usato nel sud-est asiatico: dalla combinazione di dati satellitari e una modellistica avanzata sulle inondazioni, è stato possibile identificare le infrastrutture critiche, come gli ospedali e le zone umide più a rischio di inondazioni, e capire dove costruire strutture protettive come barriere artificiali.
L’intelligenza artificiale, inoltre, risulta di grande valore nel supporto nella gestione dell’esposizione a rischi naturali, aiutando a monitorare le crisi in corso, a rafforzare le infrastrutture (ad esempio con l’irrigazione intelligente), a proteggere le popolazioni prevedendo i modelli di migrazione su larga scala e a preservare la biodiversità, ad esempio identificando e analizzando le specie.
Tutto questo, ha conseguenze dirette sul lavoro di un’azienda.
Carbon price, carbon footprint e consigli per gli acqusti
L’AI è uno strumento fondamentale per supportare la ricerca e l’adattamento ai cambiamenti climatici, per comprenderne la portata e guidare le decisioni politiche. Può svolgere un ruolo fondamentale, ad esempio, nella finanza climatica prevedendo il carbon price. Inoltre, può contribuire a educare i consumatori sulle proprie scelte d’acquisto, attraverso strumenti personalizzati capaci di stimare l’“impronta di carbonio” (carbon footprint) dei singoli prodotti o di consigliare acquisti con impatti minori sull’ambiente.
Dati i diversi usi e obiettivi descritti, quindi, l’AI può favorire aziende, istituzioni finanziarie, governi e organizzazioni nella raccolta e la combinazione di dati complessi sulle emissioni e sugli effetti del clima, rafforzando ed ottimizzando i loro processi decisionali e di pianificazione. Allo stesso tempo, può intensificare la collaborazione negli ecosistemi sociali ed incoraggiare l’assunzione di comportamenti positivi nei confronti dell’ambiente.
Conclusioni
Perché le soluzioni AI possano essere realmente adottate su larga scala, dovrebbero sicuramente essere progettate in modo facile da usare ed eticamente sicure, indipendentemente dal fatto che siano sviluppate per aziende o istituzioni pubbliche. Inoltre, dovrebbero essere facilmente accessibili in termini finanziari, offrire vantaggi tangibili agli utilizzatori e informazioni chiare per i decisori.
Fondamentali, dunque, saranno gli investimenti nei processi di formazione avanzata ed inclusiva, in modo che la ricerca e la conseguente predisposizione verso l’adozione di queste soluzioni non avvenga solo da parte dei Paesi più sviluppati e collocati a nord del mondo, ma anche da quelli del sud.
L’intelligenza artificiale non è una panacea, ma è un prezioso strumento emergente che dovremmo utilizzare per affrontare le sfide che il cambiamento climatico percorrendo una strada più veloce e informata. D’altronde, non abbiamo altro tempo da perdere.
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Note
- Per il settore finanzario BCG ha sviluppato due soluzioni verticali, “CO2 FI” per le banche e “CO2 INS” per le compagnie assicurative ↑