esperto risponde

Commercio elettronico, perché si è esonerati dalla fattura

Chi effettua commercio elettronico di beni è esonerato dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi: vediamo cosa dice la normativa al riguardo

Pubblicato il 12 Ott 2022

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

DOMANDA

Ho un sito dove le persone si iscrivono online compilando un form con tutti i dati e in automatico entrano nel sistema. Faccio adesso circa 700 fatture per importi da 20 euro sino a 50 euro. Penso di arrivare a 2000 -3000 fatture al mese. Ho bisogno di inviare le fatture in automatico. Tanti apposta compilano i dati errati come indirizzo, numero di telefono e codice fiscale: come faccio quindi a emettere fattura senza codice fiscale o con il dato errato? Alla richiesta di codice fiscale loro non rispondono e comunque abbiamo 12 giorni per emettere fattura, non si può stare tutti i giorni a vedere chi non compila il campo codice fiscale o inscerisce dati errati: cosa dovrei fare?

RISPOSTA

Immagino che per vendita tramite un sito Lei intenda l’esercizio di attività di commercio elettronico. (e-commerce). L’attività di commercio elettronico di beni è assimilata alle vendite per corrispondenza (vedi Risoluzione ADE 274/E del 5/11/2009) e, in quanto tale, è esonerata dall’obbligo di emissione di fattura ai sensi dell’articolo 22, comma 1, n.1 del DPR 633/1972 che così prevede: “L’emissione della fattura non e’ obbligatoria, se non e’ richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione dell’operazione: per le cessioni di beni effettuate da commercianti al minuto autorizzati in locali aperti al pubblico, in spacci interni, mediante apparecchi di distribuzione automatica, per corrispondenza, a domicilio o in forma ambulante”.

Ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera oo) del DPR 696/1996, non sono soggette all’obbligo di certificazione (quindi alla emissione del documento commerciale e degli adempimenti connessi, come la trasmissione telematica dei corrispettivi) “le cessioni di beni poste in essere da soggetti che effettuano vendite per corrispondenza, limitatamente a dette cessioni”. Alla luce di quanto sopra, la emissione della fattura resta limitata ai casi in cui il suo cliente lo chieda espressamente, ed in quel caso è interesse del cliente fornire tutte le informazioni anagrafiche necessarie. Se i dati forniti fossero errati, Lei sarebbe oggettivamente impossibilitato ad emettere la fattura e potrebbe trattare l’operazione alla stregua delle altre non certificate.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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