I paesaggi terrazzati sono risultato dell’opera combinata della natura e dell’uomo: esprimono un rapporto lungo e intimo tra i popoli e il loro ambiente naturale e riflettono specifiche tecniche di utilizzo del territorio, che garantiscono e sostengono la biodiversità e la resilienza all’impatto ambientale.
Beni culturali a rischio: strumenti e strategie per vincere la sfida del cambiamento climatico
Malgrado il loro ruolo chiave nel miglioramento della stabilità dei pendii, nella prevenzione di frane e inondazioni e nella lotta all’erosione e desertificazione, i terrazzamenti sono sottoposti ad un progressivo degrado causato principalmente da abbandono e scarsa manutenzione.
Questo nonostante la tecnica di costruzione dei muri a secco sia stata anche inserita nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO (2018), con un chiaro riferimento, fra le motivazioni, alla funzione vitale dei terrazzamenti nella prevenzione e protezione del territorio dagli effetti degli eventi climatici estremi.
Terrazzamenti delle Isole Eolie: composizione e stato di conservazione
Il paesaggio terrazzato storico delle Isole Eolie riflette le caratteristiche ambientali e geologiche del territorio e si integra pienamente con il paesaggio naturale. Il materiale prevalente utilizzato per la costruzione dei muri in pietra a secco che delimitano i terrazzamenti agricoli, “lenze” in dialetto locale, è la pietra vulcanica ricavata dalle lave solidificate. Il colore naturale delle pietre e la loro copertura biologica conferiscono in generale un aspetto omogeneo che da uniformità al paesaggio.
L’Arcipelago Eoliano è un ecosistema particolarmente fragile. Localizzato nel Mar Mediterraneo, accertato hotspot di cambiamento climatico, subisce gli effetti della siccità e di fenomeni di pioggia intensa con crescente frequenza. Inondazioni catastrofiche e sempre più prolungati periodi siccitosi sono le principali sfide “idriche” che devono affrontare le isole dell’arcipelago, dove le attuali pratiche di gestione delle acque rischiano di non essere abbastanza robuste per far fronte agli impatti del cambiamento climatico.
Densamente abitate e coltivate fino alla metà del 1900, le Eolie sono attualmente fra tutte le isole minori della Sicilia, quelle che presentano i valori più elevati di terrazze in abbandono, con una percentuale del 90%[1].
In generale, lo stato di conservazione dei muri a secco è buono nelle aree ancora coltivate, dove la manutenzione è costante. Nel caso dei terreni in abbandono invece la conservazione è molto variabile, spaziando da crolli puntuali o estesi a zone in buono stato strutturale, ma caratterizzate da degrado dovuto a colonizzazione da parte della vegetazione spontanea che causa problemi strutturali nei muri a secco che sono già in precarie condizioni di stabilità. Il pascolo degli animali e l’effetto dei frequenti incendi estivi sono indubbiamente ulteriori fattori di danno, così come l’esecuzione di interventi di manutenzione non idonei.
Costruire muri a secco come strategia di adattamento al cambiamento climatico
L’integrazione dei piani di gestione dei rischi esistenti con strategie di preparazione e di evacuazione specificamente dedicati alla salvaguardia del patrimonio culturale e naturale rappresenta una delle principali azioni da intraprendere in un contesto di cambiamento climatico.
Ciò può essere ottenuto sia rivedendo e adattando le direttive ed i piani già adottati o proponendo l’inserimento di nuove sezioni specifiche in quelli esistenti. In questo contesto il recupero della tecnica di muratura a secco rappresenta senza dubbio una soluzione efficace e sostenibile per la salvaguardia del paesaggio terrazzato, favorendo la prevenzione della instabilità idrogeologica del territorio e della desertificazione.
Negli ultimi anni l’associazione Dotteolie di Lipari ha organizzato numerose iniziative mirate al recupero della tecnica di costruzione dei muri in pietra a secco delle Isole Eolie attraverso il trasferimento della conoscenza da parte delle maestranze locali.
Tali progetti, finanziati dall’Aeolian Islands Preservation Foundation, sono stati portati avanti grazie alla collaborazione con il CNR ISAC di Bologna e di ITLA Italia A.P.S, la sezione italiana dell’Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato.
I progetti realizzati hanno inoltre coinvolto anche i bambini delle scuole elementari e medie e contribuito alla sensibilizzazione della cittadinanza sul delicato tema della protezione del paesaggio terrazzato in un territorio sempre più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici[2].
Il legame tra cultura, ambiente e economia
Questi percorsi formativi e di sensibilizzazione mirano a contribuire al recupero delle pratiche di coltivazione dei prodotti del passato, quale potenziale risorsa per lo sviluppo sociale ed economico del territorio eoliano, e a proteggere il paesaggio culturale creando nuove competenze professionali e promuovendo la riqualificazione dell’artigianato in pericolo di estinzione.
Inoltre, intendono favorire la manutenzione dei terrazzamenti esistenti, migliorando di conseguenza la resilienza del paesaggio eoliano ai cambiamenti climatici.
L’obiettivo prioritario è quello di creare un’attività continua di formazione e capacità di sviluppo nel tempo, coinvolgendo gli stakeholder locali allo scopo di:
–mantenere vivo un mestiere tradizionale in pericolo di estinzione, caratterizzato da elevata professionalità;
–favorire il ricambio generazionale, attraverso il trasferimento delle competenze acquisite dagli artigiani durante la loro esperienza professionale;
-incoraggiare la creazione di piccole imprese artigiane;
–proteggere e valorizzare il paesaggio rurale quale risorsa primaria per la promozione e il miglioramento dello sviluppo economico locale.
–contribuire al miglioramento delle caratteristiche idrogeologiche del territorio.
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Note
- Barbera G., Cullotta S., Rossi-Doria I., Ruhl J., Rossi-Doria B. (a cura di) 2009, “I paesaggi a Terrazze in Sicilia: metodologie per l’analisi, la tutela e la valorizzazione”, Collana di Studi e dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente V. 7, Regione Sicilia, Palermo. ↑
- Sardella A. e Bonazza A. “The heritage of hand-built terraces in Aeolian Islands: sharing best practises for resilience improvement and cultural heritage preservation in a changing environment”. In Higher Education and Innovation – Design of an Innovative Teaching Module for an Intensive Programme on Aeolian Architecture. Ed. Sapienza V, Finocchiaro L. and Voica M. MDPI Books. 2021. Pages 142-151. ISBN 978-3-03943-712-2 (Hbk); ISBN 978-3-03943-711-5 (PDF). https://doi.org/10.3390/books978-3-03943-711-5 ↑