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E-commerce e agroalimentare, come funziona il credito di imposta e quando fare domanda

L’Agenzia delle Entrate specifica le modalità di riconoscimento del bonus e-commerce per il comparto agroalimentare, che prevede una detrazione fiscale del 40 per cento: ecco tutto quello che bisogna sapere

Pubblicato il 16 Nov 2022

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia

ecommerce agroalimentare

Il comma 131 del primo articolo della legge di Bilancio 2021 ha introdotto un bonus nella forma di credito di imposta in favore del potenziamento del commercio elettronico del made in Italy nell’agroalimentare.

Lo scorso 3 novembre, con un provvedimento firmato dalla direzione dell’Agenzia delle Entrate, è stato stabilito che il contributo ammonta al pieno 40% dei costi sostenuti, limitatamente però a quegli operatori che hanno investito durante il 2021 e che hanno fatto richiesta del contributo entro lo scorso 20 ottobre. La risoluzione 64/E stabiliste, tra le altre cose, che il codice tributo da utilizzare per la detrazione è il 6990, chiamato “Credito d’imposta e-commerce delle imprese agricole”.

E-commerce agroalimentare, come funziona la detrazione del 40%

Occorre fare un po’ di chiarezza. La nota dell’Agenzia delle Entrate fa riferimento a una percentuale del 100% che può trarre in inganno. L’incentivo stabilito con la legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020) parla di un credito di imposta massimo del 40% per gli investimenti destinati alla creazione o all’ampliamento del commercio elettronico per imprese agricole e agroalimentari. Tale soglia del 40% è stata confermata nella sua interezza (e quindi al 100%) in virtù del fatto che le richieste pervenute non hanno colmato il plafond a disposizione di 5 milioni di euro, peraltro già confermati anche per il 2022 e il 2023.

Dove si vede il bonus

L’importo riconosciuto può essere visualizzato dai richiedenti nei rispettivi cassetti fiscali e copre quindi il 100% dell’importo richiesto con la comunicazione delle spese sostenute nel 2021.

Chi può chiedere l’incentivo

L’agevolazione è appannaggio delle reti di imprese agricole e dell’agroalimentare costituite ai sensi dell’articolo 3 del decreto legge 5/2009. A queste si aggiungono le cooperative e in consorzi che hanno aderito alle misure “le strade del vino”, percorsi turistici segnalati secondo specifica segnaletica nei quali si trovano cantine di aziende agricole e vigneti, oltre a strutture culturali e didattiche svolte dalle aziende medesime. Questi casi – che differiscono dalle imprese attive nell’agroalimentare – fanno riferimento alla legge 268/1999.

Per le piccole e medie imprese il credito di imposta è limitato a 50mila euro al massimo, mentre per le grandi imprese attive nella produzione agroalimentare è limitato a 25mila euro. Va sottolineato che il bonus è previsto soltanto per le reti di imprese e non è quindi destinato alle aziende che agiscono per conto proprio.

Credito di imposta e-commerce agroalimentare, quando fare domanda

Per gli investimenti effettuati nel 2022 le richieste sono da presentare tra il 15 febbraio e il 15 marzo 2023 mentre, relativamente agli investimenti realizzati nel corso del 2023, le richieste andranno presentate nella medesima finestra temporale del 2024.

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