stop al far west

 Caso FTX, perché è urgente regolamentare il mondo cripto

Dopo la bancarotta di FTX, il mondo cripto è sempre più consapevole che il Far West attuale non è più tollerabile. I regolatori, intanto, cercano di correre ai ripari, ma l’Ue è molto indietro: il regolamento MiCA verrà approvato a febbraio 2023 e sarà in vigore solo 18 mesi dopo

Pubblicato il 17 Nov 2022

Ferdinando Ametrano

AD di CheckSig

ftx

FTX, la quarta borsa di crypto asset al mondo per volumi scambiati, avendo impropriamente usato gli asset dei suoi clienti in un mercato in contrazione, si è trovata con un buco di bilancio molto significativo e ha dovuto dichiarare bancarotta.

La modalità con cui questo è accaduto ha tanti dei tratti da Far West che sono ancora propri del mondo cripto, con smentite, annunci di salvataggio poi ritrattati.

Il rischio di altri fallimenti è grande, ma non gigantesco, perché già lo shock di 3-4 mesi fa con Celsius e Three Arrow Capital aveva in qualche misura purgato le bolle più significative. Questo secondo crollo farà ora una pulizia radicale.

Ricostruire la ripetizione dell’intero ecosistema

Ma da qui in poi per questo ecosistema la chiave sarà ricostruire una reputazione.

Da ora in avanti i player del mondo finanziario cripto tenteranno di porre rimedio e sicuramente tante delle prassi della finanza tradizionale, saranno qualcosa che il mercato dovrà adottare per evitare queste fasi così problematiche. Inoltre, si parla di un Recovery Fund del settore promosso da Binance, ma questo nuovo cavaliere bianco, il Ceo Changpeng Zhao, è colui che ha colpito e affondato FTX con le sue dichiarazioni. Di certo c’è che il mondo cripto sta diventando consapevole che il Far West attuale non è tollerabile e che in mancanza di un regolatore servono forme di mutua assistenza e soccorso.

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I regolatori alla rincorsa

Proprio i regolatori stanno tentando di recuperare il terreno perduto. L’Europa in particolare è colpevolmente indietro. Nel luglio 2014, l’EBA invitava le istituzioni finanziarie dal detenere criptovalute, in attesa di un quadro regolamentare che 8 anni dopo non è ancora arrivato. La Markets in Crypto-Assets Regulation (MiCA) dell’Ue verrà approvata a febbraio 2023 e sarà vigente nei singoli Paesi Ue solo 18 mesi dopo.

Il regolatore USA è molto più avanti, non solo per aver quotato una Borsa come Coinbase al Nasdaq, ma soprattutto per pretendere dei criteri superiori di accounting e trasparenza. Spesso i veicoli societari che vengono aperti per operare negli Usa non sono coinvolti negli scandali. Gli Usa sono almeno 3 anni rispetto all’Europa e al resto del mondo.

Conclusioni

Finora in particolare in Europa regolatori si sono limitati a tentare di marginalizzare questo settore, se non addirittura a criminalizzarlo, salvo scoprire anni dopo che il settore ha continuato a crescere e che regolamentarlo è ormai un’urgenza non rimandabile.

Impedendo alle istituzioni finanziarie tradizionali serie e regolare di fornire servizi nel mondo cripto i regolatori hanno lasciato il campo a una marea di ciarlatani, impostori e truffatori e ne pagano le conseguenze quei risparmiatori che, ironia della sorte, vorrebbero tutelare.

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