Nonostante le ampie sacche di scetticismo circa il suo effettivo sviluppo, il metaverso apre, anche per le aziende, nuovi territori dal potenziale ancora inesplorato.
Cifre ingenti sono state spese non soltanto da Meta ma anche da altre importanti realtà dell’ecosistema economico e industriale sia italiano che europeo. A dimostrazione di come l’interesse sia molteplice e soprattutto le applicazioni pressoché illimitate.
Proprio per questo, è fondamentale promuovere ora una cultura di apertura e collaborazione per tracciare insieme traiettorie nel segno della tecnologia, della cybersecurity e della sostenibilità.
È doveroso, infatti, ricordare come il tema della sicurezza resti fondamentale. Come ribadito dallo stesso Guido Scorza membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, è fondamentale guidare e governare al meglio questo nuovo mondo digitale per massimizzare opportunità e benefici e minimizzare i rischi presenti come in ogni processo di innovazione.
Molti di questi aspetti sono stati illustrati al primo festival del metaverso in Italia promosso dall’Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che ha radunato per questo appuntamento i principali stakeholder dell’innovazione e del digitale in Italia.
Metaverso: prospettive e opportunità per le aziende
Facendo riferimento ai dati presentati dall’Osservatorio di ANGI Ricerche (vedi box in basso) si evidenzia come ci siano forti differenze generazionali: under 35 e over 55 sembrano, nel metaverso ancora più distanti. Se da una parte cresce la curiosità per il “non luogo” virtuale ‘dall’altra appare ancora uno spazio dove non ci sono regole certe e spesso l’utente finale potrebbe trovarsi in balia degli effetti sociopsicologici derivanti da una “immersione” ancora troppo fragile e poco strutturata. Bene il rapporto tra giovani, innovazione, strumenti tecnologici e rapporti interpersonali. L’attenzione e gli investimenti di grandi aziende italiane e internazionali potrebbero contribuire in maniera forte e positiva a far diventare uno scenario ancora sfocato sempre più propositivo, tecnologicamente avanzato e, paradossalmente, macchiato di realtà.
Il tema della formazione del metaverso e l’apertura del mondo della cultura nella realtà immersiva sembrano essere anch’essi due trend per la maggiore, visti anche gli investimenti che si stanno portando da parte delle più importanti realtà del mondo del tech. Anche in Italia alcune delle aziende più attive nel settore trasporti, finanza e turismo stanno scoprendo tali applicazioni con l’obiettivo di valorizzare il Made in Italy rafforzando la propria proposizione sui mercati internazionali.
Cosi come l’opportunità in linea generale di promuovere la divulgazione tecnico scientifica, particolarmente legata anche al ruolo delle startup, così facendo il metaverso diventa anche un’opportunità di espandere gli orizzonti e avere cosi una platea più numerosa con un’esperienza immersiva di primo piano che permetterebbe di sperimentare e toccare quasi con mano gli effetti di quelle applicazioni tecnologiche svelandone gli effettivi risultati e scoprendo i rispettivi valori aggiunti sia in ottica b2b che b2c.
Cosa aspettarsi
Il metaverso è in Europa anche una delle sfide urgenti che ci attendono. Dobbiamo immaginarlo come qualcosa di simile a quello che, per gli antichi greci, era l’agorà: una nuova piazza pubblica, un nuovo spazio dove le interazioni digitali – già possibile online – vengono amplificate come mai prima. Di fronte a questa innovazione straordinaria, l’approccio europeo del mondo virtuale si svilupperà su tre campi: persone, tecnologie e infrastrutture.
Perfino nel mondo musicale ci sono state sperimentazioni di successo come il caso della rapper Big Mama, la quale è stata la prima artista in Italia a fare un concerto live nel metaverso. Anche se può sembrare davvero difficile adattarsi a questa nuova realtà, essa rappresenta un vero e proprio passo avanti nella tecnologia musicale capace di abbattere le barriere spazio-temporali.
Italiani e metaverso: cosa dicono i dati
I dati presentati dall’Osservatorio di ANGI Ricerche in collaborazione con Lab 21.01 evidenziano come dall’analisi della conoscenza generale che gli italiani hanno del metaverso: il 32% degli intervistati dichiara di sapere in cosa consiste il metaverso; più gli uomini che le donne (59% – 41%), decisamente più i giovani (41%) che gli over 55 (10%).
Tra le varie opzioni proposte, rispetto proprio al concetto di metaverso, i giovani italiani associano questo nuovo universo prevalentemente a un “non luogo” virtuale, aumentato e parallelo (58%), in seconda battuta con il 26% alla fusione tra un videogioco e il mondo reale e solo il 16% dei giovani intervistati connette il metaverso a un’esperienza gaming pura e semplice.
Tra i giovani italiani che dichiarano di conoscere il metaverso solo il 7% ha avuto un’esperienza “immersiva” il 74% ancora non l’ha fatta ma 6 intervistati su 10 la vorrebbero fare quanto prima mentre il 16% vuole avere prima maggiori informazioni per poi decidere se varcare o meno il gate virtuale del metaverso
Non stupisce che lo strumento preferito per accedere al metaverso siano smartphone e tablet considerando la diffusione di questi strumenti tecnologici ormai capillare e di uso quotidiano (39%); in seconda posizione troviamo i visori VR (Virtual Reality – 34%); in terza posizione i personal computer (21%) seguiti dalle interfacce aptiche (ovvero quei dispositivi che permettono di comandare robot o avatar, reali o virtuali ricevendo al tempo stesso sensazioni tattili e sensoriali di ritorno – 6%).
La seconda sezione della ricerca è dedicata all’impatto del metaverso sulla società il 31% dei giovani intervistati ritiene che le esperienze immersive nel metaverso non rederanno gli individui più pigri e asociali rispetto al 23% che nutre forti dubbi sulla pericolosità recondita nel metaverso. Il dato però che colpisce maggiormente è il 36% dei giovani intervistati che ancora non riesce a esprimere un giudizio netto sugli effetti di socialità che potrebbero aspettarci nei prossimi anni.
Per i giovani italiani sarà proprio l’ambito dei rapporti sociali e interpersonali (28%) quello che sarà maggiormente rivoluzionato dal metaverso; quattro punti percentuali in meno per “istruzione e formazione” (24%), seguita da “mobilità, turismo e smart city” (22%), dalla “pubblica amministrazione e rapporti con il cittadino” (19%) e “e-commerce” (7%). Focalizzando l’attenzione sulle modalità con cui il metaverso rivoluzionerà la nostra società i giovani italiani mettono in prima posizione con il 23% l’opportunità di favorire “gender and age equality”; nuove opportunità di lavoro (22%); riduzione delle distanze spaziali (21%); nuovi spazi e strumenti tecnologici (18%) e nuove possibili identità 16%. 9 giovani italiani su 10 si dichiarano molto – abbastanza interessati alla possibilità di effettuare viaggi senza muoversi fisicamente dal loro luogo di appartenenza o di incontrare e conoscere il proprio personaggio famoso preferito.
Al totale campione degli intervistati è stata in fine sottoposta la domanda sul binomio metaverso/sicurezza: solo il 24% del campione si dichiara sicuro nel metaverso decisamente più gli uomini che le donne (67% vs 33%) e decisamente si sentono più sicuri i giovani under 35 (55%) rispetto ai 36 – 543nni (27%) e agli over 55 (10%).
Conclusioni
I principali operatori stanno investendo nella creazione di un ecosistema digitale che potrà consentire di creare sistemi e portali di apprendimento integrato e di esperienze immersive, in grado di adattare i contenuti formativi in base anche agli obiettivi aziendali, agli interessi e ai comportamenti di tutti i tipi di consumatori.
In questo contesto il metaverso potrebbe portare a ottenere risultati potenzialmente superiori rispetto a quanto già sperimentato fino a oggi, consentendo una crescita con numeri esponenziali sia nella creazione di nuovi posti di lavori che nello sviluppo delle competenze digitali.