Qatar 2022 è il mondiale delle tecnologie immersive: Intelligenza artificiale, IoT e Data visualization, diventano le protagoniste per l’accesso agli stadi, la mobilità efficiente, la sicurezza delle aree pubbliche e la narrazione del movimento.
L’Al Rihla è il pallone ufficiale, “Il Viaggio”, la sintesi perfetta tra innovazione dei materiali e ingegneria sensoristica, ispirato nel design alle barche iconiche e alla bandiera del Qatar, abile a determinare l’esatta posizione del pallone grazie a un sensore IMU- Inertial Measurement Unit- capace di generare e inviare 500 fotogrammi al secondo. In una condizione d’uso così di peso i follower hanno la possibilità di convenire sulla utilità economica delle sue prestazioni, poggiate sulla technology stack dell’AI, al fine di superare l’arbitro 2.0. L’Intelligenza artificiale del fuorigioco potrebbe trovare presto applicazione nella Champions, nei campionati di calcio nazionali e nella Conference League.
Se gli Emirati Arabi spiano gli Usa con le loro stesse spie: il caso
I primi mondiali di calcio invernali e ipersorvegliati
Oltre il fuorigioco, quello che iniziamo a conoscere con Qatar 2022 è lo spatial computing del gioco, dove la dimensione meccanica è subalterna a quella informativa; i nuovi sistemi tecnologici digitalizzano la fisicità partecipativa e organizzativa dell’evento; software e hardware permettono alle persone e ai dati di muoversi dentro mondi virtuali e reali nello stesso tempo.
Trecento miliardi di dollari l’investimento complessivo per la realizzazione del primo mondiale di calcio invernale, di cui 1,395 di sponsorizzazioni da brand cinesi; l’ultimo con la partecipazione di 32 squadre, il primo disputato in Medio Oriente. 1,5 milioni le presenze previste. Le partite saranno disputate in 8 stadi, giacenti nell’area metropolitana di DOHA, posti su un asse nord-sud lungo circa 70 km. Dal punto di vista spaziale, questo mondiale ricalca la distribuzione del primo disputato nel 1930, giocato nella sola Città di Montevideo.
Gli otto stadi saranno monitorati da 22.000 telecamere, implementate di algoritmi di riconoscimento facciale. In caso di incidenti, le informazioni rilevate saranno incrociate con i dati registrati nella Hayya CARD, una Visa rilasciata dal Ministero dell’interno qatariota, previa registrazione del proprio passaporto in un data-base. La Hayya Card è indispensabile per entrare negli stadi e accedere ad altri servizi collegati. La sensoristica delle telecamere permetterà ai sensori di agire come attuatori, ricevendo comandi per la messa in opera di azioni concrete, come spostare l’angolo di visione in nanosecondi. La tecnologia di rilevazione, predittiva e di performance, insiste su una architettura infrastrutturale fondata su nuove logiche cognitive, basate su sovrapposizioni simultanee di contenuti digitali dentro una realtà fisica. Gli algoritmi predittivi lavoreranno all’interno di un ambiente che prende forma dai ritmi di oggetti e soggetti in movimento.
Oltre la Hayya CARD, l’AI Rihla e le telecamere, l’ecosistema dell’AI trova applicazione nell’Aspire Command and Control Center, con 100 tecnici data analyst, esperti di cybersecurity e di antiterrorismo, che insieme ai Droni Hunters, vigilerà su tutta la dimensione spaziale del mondiale. Tutti gli eventi saranno monitorati prima, durante e dopo, dall’accesso ai cancelli alla regolazione della temperatura. L’intelligenza artificiale consentirà ai tecnici di prevedere i picchi di folla e di gestire rapidamente il sovraffollamento condividendo le informazioni con i funzionari della sicurezza.
Dal “tutti connessi” al “tutto connesso” (e viceversa)
Dal “tutti connessi” al “tutto connesso” e viceversa, va in scena la ipermedialità dello stadio connesso, la prima rappresentazione sociale in una World CUP, con l’organizzazione associativa e sequenziale delle informazioni provenienti da interfacce -media- diverse ma convergenti.
Questo mondiale di calcio sarà un audace produttore di input per il Piano di Sviluppo –QNV 2030, per il quale l’intelligenza artificiale funge da potente abilitatore tecnologico. Il 94% della popolazione del Qatar fa uso di Internet; la strategia nazionale per l’IA prevede la produzione di “applicazioni di intelligenza artificiale di livello mondiale” e immagina il paese come un efficiente consumatore di intelligenza artificiale, con “una cittadinanza adeguatamente istruita, leggi solide e linee guida etiche. Uno dei pilastri di attuazione della strategia è proprio l’accesso ai dati.
Conclusioni
Qatar 2022 porta l’AI al grande pubblico, edificando un’infosfera del calcio, un modello replicabile da cui ciascun utente potrà estrarre i contenuti multimediali disponibili in base alle proprie preferenze e curiosità culturali.
La FIFA potrebbe “adottare” questa infrastruttura di dati, superare in reti di socializzazione le piattaforme degli eSports, che vedranno la realizzazione delle Olympic Esports Week, a Singapore, a giugno 2023. Grazie a un processo di innovazione incrementale volta alla creazione di soluzioni innovative per la produzione, la cura, la circolazione e la distribuzione di contenuti multimediali, questo nuovo spazio dati può offrire all’utente modalità di fruizione che rafforzano l’esperienza sportiva dei tifosi e forniscono agli addetti ai lavori strumenti organizzativi tempestivi ed efficaci, oltre a nuovi spunti narrativi per i cronisti. Dal punto di vista dell’offerta, l’infosfera Qatar 2022 rafforza la connotazione industriale dell’ecosistema del calcio. L’Intelligenza artificiale non è unidimensionale: i beni capitali rinvenibili in dati, nei sistemi di AI, e in tutti i processi di creazione del valore che originano dal dato, avvicinano l’industria del calcio a quella della manifattura avanzata, dall’automotive alla biofarmaceutica.
Bibliografia
- Futuri possibili, come il metaverso e le nuove tecnologie cambieranno la nostra vita, Lorenzo Capannari, Giunti editore SPA, anno 2022.
- La Cultura dell’Intelligenza artificiale, Vita quotidiana e rivoluzione digitale, Anthony Elliot, Codice edizioni, 2019.