il commento

Sanzioni pos, stop dal Governo: la retromarcia italiana sull’innovazione

La Legge di Bilancio 2023 in via di approvazione ha messo lo stop alle sanzioni per i pagamenti pos fino a 30 euro. Nonostante i benefici della misura per il sistema Paese e lo sviluppo dell’innovazione. Tutto questo fino ad arrivo di un decreto con nuovi soggetti da escludere dall’obbligo, entro giugno. Ecco che succederà

Pubblicato il 24 Nov 2022

Alessandro Longo

Direttore agendadigitale.eu

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

sanzioni pos

Incomprensibile, se non per ragioni elettorali, la mossa del Governo che con la Legge di Bilancio 2023 in via di approvazione ha messo lo stop alle sanzioni per i pagamenti pos fino a 30 euro.

Stop alle sanzioni pos fino a 30 euro

Stop che durerà per 180 giorni dall’approvazione della Legge, quindi fino a giugno 2023, nelle ore di un decreto del ministero dell’economia e delle finanze e del ministro delle imprese e made in Italy per stabilire quali soggetti escludere dall’obbligo.

Nella manovra del governo, stop alle sanzioni per chi non rispetta l’obbligo del Pos sotto i 30 euro di spesa

Si legge nella bozza della Legge che il tutto è motivato dallo scopo di garantire la sostenibilità economica dei pagamenti via pos alla luce dei costi di commissione. Per lo stesso criterio, da ottobre sono stati esclusi i pagamenti presso i tabaccai di valori postali, bollati e monopoli (tipicamente marche da bollo e sigarette), appunto per il basso margine di guadagno sugli stessi.

Non è chiarissimo se le esclusioni riguarderanno solo i pagamenti fino a 30 euro oppure – come forse più probabile – tutti i pagamenti. Va anche detto che non c’è nessun motivo per cui scegliere la soglia di 30 euro.

Una legge da correggere, ma dava beneficio

Molti hanno notato che la legge sulle sanzioni pos era di difficile applicazione – richiedendo una denuncia anche solo verbale da parte dell’utente; tuttavia alcuni indizi (vedi sotto) hanno collegato questo nuovo obbligo allo sviluppo di una nuova sensibilità, “elettronica”, da parte dei negozianti.

Niente pos? Le sanzioni stanno facendo bene al sistema, ecco perché

In generale l’obbligo pos fa parte di tutte quelle misure volute dai precedenti Governi per sostenere la crescita della moneta e delle transazioni elettroniche, come la lotteria degli scontrini, il credito di imposta sui pos, gli scontrini elettronici, il tetto al contante, fino ad arrivare agli obblighi di fattura elettronica.

Tutti passi su cui il nuovo Governo, fin dalle prime battute, sembra voler fare dietro front; perché sono misure impopolari, pur aiutando nella lotta all’evasione e in generale alla crescita di una mentalità pro-digitale negli italiani. E che siano impopolari è evidente dai tanti tentativi falliti registrati, sulle sanzioni pos, negli ultimi dieci anni. 

Se vogliamo restare positivi, si può immaginare che la bozza sarà almeno un po’ corretta in fase di approvazione e/o conversione in legge e potrebbe servire per ristrutturare in generale una norma, quella sulle sanzioni pos, che aveva comunque grossi margini di miglioramento.

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