Nel corso del terzo trimestre del 2022, in base ai dati preconsuntivi del Gestore del mercato elettrico (Gme), il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è quasi arrivato a raddoppiare il suo valore se paragonato al trimestre precedente, passando da una media di 249,1 a 471,5 euro al megawattora (MWh). Quest’ulteriore aumento dei costi dell’energia sta impattando tutti i settori, mettendo in difficoltà le imprese Italiane, in particolare le imprese più energivore.
Tra queste, accanto alle aziende manifatturiere ci sono anche i Data Center, le infrastrutture abilitanti della digitalizzazione e della migrazione dei dati verso un ambiente Cloud, necessarie per un mondo sempre più interconnesso, veloce ed efficiente.
L’impatto ambientale dei datacenter: approcci e sfide per uno sviluppo sostenibile
Il consumo di elettricità dei data center
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia il consumo di elettricità dei data center nel mondo raggiunge all’incirca 220-320 TWh/anno, pari a circa l’1% del consumo totale: in paragone, nel 2020 il fabbisogno annuale di energia elettrica in Italia è stato pari a 301,2 TWh (Terna). Prima del conflitto Russo-Ucraino che ha sconvolto il mercato dell’energia e le economie mondiali, il mercato dei Data Center si stava già muovendo verso un percorso di efficientamento energetico, motivato da una crescente spinta verso una linea di sviluppo economico sostenibile. Infatti, nonostante l’impatto notevole del loro consumo energetico globale, tra il 2010 e il 2018, il consumo energetico dei data center è aumentato solo del 6%, a fronte di un aumento delle istanze di calcolo del 550%.
Allo stesso tempo, si è registrata una riduzione annuale dell’intensità energetica dei Data Center pari al 20%, grazie alle innovazioni tecnologiche che hanno contribuito ad aumentare l’efficienza dei macchinari e dei processi energetici (Science.org). Questi processi, per il settore Data Center sono regolamentati dal Climate Neutral Datacenter Pact, di cui il Gruppo Data4 è firmatario con altre aziende per promuovere la conversione verso un modello carbon neutral entro il 2030 attraverso, tra le altre cose, un piano di efficienza energetica e l’utilizzo di energia 100% rinnovabile.
Il conflitto Russo-Ucraino e le sue conseguenze sul mercato energetico internazionale, in questo senso, potrebbero fare da motore trainante per l’accelerazione del percorso di transizione del settore ICT e della pubblica amministrazione verso le fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico. Sotto questo aspetto, la migrazione verso data center professionali e il cloud pubblico consente di risparmiare energia. L’hyperscale cloud e data centers sono infatti molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto all’IT tradizionale che sostituiscono. (IEA).
Data Center pilastri del digitale sostenibile: strategie e best practice
La risposta dei player internazionali
Negli ultimi mesi il gruppo Data4 ha registrato un aumento dei costi dell’energia, paragonati ai valori del 2021, del 60%. Un aumento impressionante a cui il gruppo sta rispondendo con un piano di riduzione dei consumi energetici che risponde alle attuali necessità del mercato. I consumi dei campus sono infatti ottimizzati al massimo grazie all’implementazione di soluzioni come la tecnologia Free Cooling, utilizzata per raffreddare i server sfruttando l’aria dell’ambiente esterno durante i mesi invernali e permettendo un notevole risparmio in termini di costi e di impatto sull’ambiente. A questo proposito, uno dei parametri utilizzati per misurare l’efficienza energetica dei data center è l’indice PUE (Power Usage Effectiveness).
Rispetto a un’infrastruttura non specializzata ogni nuovo data center è ottimizzato in modo da ottenere un efficientamento da un PUE superiore a 2 a un PUE inferiore a 1,5.
Per evitare le potenziali carenze energetiche, inoltre, Data4, ha in attivo diverse misure implementate già da prima della crisi energetica e sta puntando a un miglioramento delle procedure di emergenza già in vigore per garantire un’ottimale continuità del servizio, studiando la possibilità di ampliare la capacità di stoccaggio ulteriormente in fase di costruzione delle strutture.
Conclusioni
In quest’ottica, è importante ricordare che i Data Center sono strutture necessarie per il processo di digitalizzazione del paese e supportano enti pubblici e privati nell’erogazione dei servizi ai cittadini, che a loro volta devono essere consapevoli dell’impatto che i servizi digitali hanno in termini di consumi energetici e sostenibilità.
Per rispondere alle conseguenze economiche dell’impatto dei costi dell’energia e diminuire i consumi è importante che il settore ICT si muova con il supporto delle istituzioni per sensibilizzare le organizzazioni politiche e i singoli cittadini verso un approccio collettivo e condiviso all’efficientamento energetico che preveda in primis un uso informato della tecnologia.