Il passaggio tra una sanità per malati (sick care) che cura le patologie, ad una sanità per sani (health care), che previene l’insorgere delle condizioni cliniche, comporta un convinto e pragmatico asseveramento ai sistemi informativi, tale da dar luogo ad un generale processo di digitalizzazione sanitaria.
Cinquanta milioni di euro, tra fondi propri e risorse Pnrr, corrispondono al plafond finanziario che la regione Abruzzo ha destinato alla realizzazione di specifiche finalità sulle quali si concentrerà il Piano triennale per la digitalizzazione della sanità, per avviare quel cambio di paradigma in tema di salute che ha già dato i suoi risultati a livello globale.
L’importanza delle decisioni
Nel lungo termine, l’uso delle informazioni, della tecnologia e dei dati può riuscire nella sfida di ridefinire la consistenza dei servizi sanitari e assistenziali, a tal punto da modificare l’attuale modello di erogazione dell’assistenza.
Funzionale all’obiettivo è calibrare gli sforzi di innovazione sulle necessità del paziente, fornendogli gli arnesi di conoscenza (empowerment), per compiere scelte consapevoli, in virtù dell’ausilio della tecnologia, capace di segnalare adeguatamente e puntualmente i suoi bisogni.
Così si ottiene anche che, l’alternativa tecnologica, colmi quello spazio oggi presidiato con difficoltà che rappresenta il primo punto di contatto del paziente con il servizio sanitario e, perciò, il maggior canale di comunicazione tra cittadino e sanità. A partire dai servizi on line, dai sistemi per la gestione dei percorsi di cura, dalle cartelle cliniche informatizzate.
La governance del Piano
Il Piano approvato in Giunta regionale, già dalla scorsa primavera, intanto coglie il primo obiettivo di governance, ovvero garantisce criteri uniformi di attuazione delle iniziative su tutta la rete assistenziali del territorio. Un metodo che, scommettono in Abruzzo, permetterà di garantire una concreta tempistica per la realizzazione degli interventi, alcuni dei quali sono nel frattempo già stati avviati: quali i servizi on line per la scelta e la revoca del medico e del pediatra, alcune prenotazioni Cup e il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, attualmente disponibile sul sistema Tessera sanitaria.
Il piano permetterà di potenziare la telemedicina e la teleassistenza, grazie all’istituzione delle numerazioni uniche (116117 per le cure non urgenti e 112 per quelle urgenti). L’accesso dei pazienti a prestazioni e informazioni è facilitato anche nell’ottica generale di raccogliere correttamente i dati e consentire così decisioni coerenti in materia di politica sanitaria. La frammentarietà dei dati – come è ormai acclarato – si riverbera in modo pregiudizievole sulla promozione della salute e sull’attuazione di forme di prevenzione.
I principi guida del Piano
Sebbene siano cinque i principi guida del Piano, l’interoperabilità dei sistemi, la sicurezza e la privacy, la scalabilità del sistema, il coinvolgimento attivo del paziente e lo sviluppo di una cultura del sistema sanitario regionale basata sui dati, sono proprio questi due ultimi aspetti a rappresentare l’alfa e l’omega dell’intera filiera programmatica e a costituire entrambi gli outcome dell’ambita rivoluzione dei servizi sanitari.
Quindi, sulla scia del cambiamento in atto a livello globale, nel Piano il paziente è valutato alla stregua di protagonista del proprio percorso di cura e, a questa definizione, concorrono decisioni assunte in presenza di dati oggettivi, strutturati e completi, ottenuti da fonti diffuse ma coerenti, garantiti sul piano della sicurezza informatica. Diviene anche il co-interprete di un progetto più ampio. In questa prospettiva, è essenziale acquisire il suo punto di vista e comunicare con esso, nell’intento di renderlo attivo e partecipe in ogni singola fase del percorso di cura.
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Il paziente e il personale sanitario
Le nuove tecnologie e, in particolare, la connected care (intesa come un modello che includa nuovi sistemi organizzativi e soluzioni tecnologiche, al fine di abilitare la condivisione delle informazioni cliniche tra tutti gli attori coinvolti nel processo di cura), contribuiscono a dare al paziente la centralità che merita rispetto alla propria salute.
Ecco perché, nel Piano, il risultato logico del nuovo approccio, si fissa sull’implementazione di percorsi di conoscenza che favoriscono l’empowerment del paziente, tanto nella fase di primo contatto con la struttura sanitaria quanto in quella del trattamento, affinché resti costantemente informato.
Va da sé che se c’è un paziente informato e consapevole del nuovo modello di prestazioni sanitarie, c’è un personale sanitario in grado di interpretare il processo di digitalizzazione, anche nella direzione di sfruttare tecniche di automatizzazione delle attività routinarie, allo scopo di ridurre processi di lavoro superflui. Il Piano prevede che al personale sanitario siano forniti strumenti e competenze per garantire il corretto utilizzo di nuovi applicativi e dei sistemi informativi implementati.
I vantaggi e le evidenze scientifiche
Le evidenze scientifiche dei benefici derivanti dall’adozione strutturata delle tecnologie supportano il ricorso alla digitalizzazione in sanità. Utilità, in tal senso, possono concretizzarsi, ad esempio, nei processi decisionali degli operatori sanitari, per stoccare prodotti farmaceutici evitando carenze, per rinforzare servizi di telemedicina, per aumentare la comunicazione con i pazienti in particolare con i fragili, ma anche, semplicemente, per inviare i certificati. L’innovazione tecnologica può così contribuire allo sviluppo di una cultura in cui i dati sono utilizzati per le migliori decisioni, in tempo reale.
In definitiva, grazie al Piano, la sanità abruzzese potrà fare affidamento su una scelta di piattaforme e applicativi in grado di: facilitare l’accessibilità ai servizi sanitari e alla storia clinica degli assistiti; creare metodi di interazione diretta e multicanale con i cittadini; unificare le interfacce di comunicazione disponibili per il paziente e le metodologie di prenotazione; incentivare la medicina di prevenzione; favorire la disintermediazione fisica e la dematerializzazione di referti e prescrizioni; garantire la trasparenza riguardo alla la qualità delle prestazioni sanitarie.