polo strategico nazionale

Cloud Italia, ecco come accedere ai fondi e gli impatti sul mercato

Il PSN – Polo strategico nazionale entra nel vivo quest’anno. Avrà un compito di rilievo nella realizzazione dell’infrastruttura cloud delle PA italiane, ambito per il quale da quest’anno le amministrazioni potranno chiedere e accedere ai fondi necessari per concretizzare i progetti di migrazione: approfondiamo in che modo

Pubblicato il 04 Gen 2023

italia digitale

Alla fine del 2022 è diventato pienamente operativo il piano per la progettazione, realizzazione e gestione dell’infrastruttura cloud ad alta affidabilità per i dati e i servizi delle pubbliche amministrazioni italiane che verrà realizzata dal concessionario, vale a dire la società di nuova costituzione Polo Strategico Nazionale SpA (PSN), partecipata da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso CDP Equity) e Sogei. Di fatto, si tratta di quello che un tempo si sarebbe chiamato un “campione nazionale” per la realizzazione dell’infrastruttura strategica della PA.

Il progetto è uno dei pilastri della strategia digitale del PNRR e ne rispecchia l’inevitabile retorica, con l’obiettivo di “dotare la Pubblica Amministrazione di un’infrastruttura cloud italiana, sicura efficiente e affidabile”. L’ambizione è quella di sfruttare il potenziale innovativo delle tecnologie digitali per intervenire sui cronici problemi di semplificazione della burocrazia, lo sviluppo dei servizi innovativi, fino all’ottimizzazione della spesa pubblica e all’aumento dell’efficienza energetica.

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Cloud PA, quando e come chiedere i fondi 

Dal 2023 le Amministrazioni potranno richiedere i fondi per migrare dati e servizi e iniziare il processo che dovrà portare al raggiungimento dell’obiettivo fissato dalla strategia Cloud Italia per consentire che, entro il 2026, il 75% dei servizi pubblici digitali siano erogati su infrastrutture cloud. Alla stessa data, il 100% dei servizi e dati strategici della PA dovranno essere ospitati su infrastrutture più sicure, che consentono l’autonomia strategica e decisionale per il controllo dei dati e la sovranità digitale.

I data center che garantiranno i necessari livelli di continuità̀ operativa, oltre che di tolleranza ai guasti, verranno ospitati ad Acilia e Pomezia nel Lazio, insieme a Rozzano e Santo Stefano Ticino in Lombardia. Oltre 280 pubbliche amministrazioni centrali e strutture sanitarie potranno richiedere un finanziamento per completare la migrazione dei propri dati ed i servizi critici e strategici al PSN. Sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) www.innovazione.gov.it e sulla piattaforma “PA digitale 2026” saranno pubblicati gli avvisi a cui le amministrazioni potranno candidarsi per ottenere i fondi previsti dal PNRR.

Il processo per l’accesso ai fondi

La convenzione, sottoscritta tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DTD) e PSN disciplina l’iter e le modalità di stipula ed esecuzione dei contratti relativi ai servizi forniti dal PSN.

Il quadro normativo stabilisce per le Amministrazioni l’obbligo o la facoltà, in base alla classificazione dei dati, di aderire alla convenzione. Il processo di stipula del Contratto Il processo di stipula del Contratto prevede fondamentalmente tre fasi:

  1. l’Amministrazione predispone il Piano dei Fabbisogni e i servizi necessari, che viene inviato a PSN
  2. PSN predispone il progetto con la proposta tecnico-economica sulla base delle modalità e dei listini previsti dalla convenzione e lo invia all’Amministrazione entro 60 giorni solari dal ricevimento;
  3. l’Amministrazione approva il progetto mediante la stipula del contratto.

Gli impatti sul mercato

Al di là dell’entusiasmo per l’opportunità di ammodernamento della PA e la rilevanza delle risorse messe in campo è lecito interrogarsi sugli effetti dei progetti pubblici sulle dinamiche concorrenziali nel mercato di riferimento, che toccano i segmenti più strategici in chiave prospettica, vale a dire i servizi cloud e i collegamenti ad altissima velocità.

Partendo dai secondi, il mercato beneficerà sicuramente di una richiesta importante di collegamenti ad altissima velocità e ridondati per l’accesso alle infrastrutture strategiche. I principali beneficiari saranno naturalmente gli operatori in possesso di infrastrutture in fibra, a cominciare da quelli che si sono aggiudicati le principali gare di erogazione dei servizi ai clienti finali, ma con benefici per tutti gli operatori infrastrutturati.

Figura 1 – Il processo di migrazione della PA sul Cloud

Fonte: Strategia Cloud Italia, 2021

Riguardo ai 1.900 milioni di euro di dotazione PNRR per la misura 1.1 (900 milioni di euro per infrastrutture digitali per ospitare soluzioni, applicazioni e infrastrutture) e quella misura 1.2 (1 miliardo di euro per l’abilitazione e facilitazione della migrazione al cloud) la situazione è più polarizzata. Nel primo caso le PA beneficiarie sono 200 Pubbliche Amministrazioni Centrali e 80 ASL e Aziende ospedaliere che ricadono nella convenzione con PSN. Per avere un’idea dei volumi in gioco basti pensare che per i primi 175 soggetti sono coinvolti 2.384 Rack, 16.421 CPU, 51.387 TB di storage, ma anche 8.909 kW di potenza elettrica.

Il secondo mercato è invece aperto a tutti i soggetti in grado di offrire servizi Cloud qualificati, anche se gli attori del PSN beneficeranno delle economie di scala e scopo generate dalle nuove infrastrutture strategiche. In questo caso il mercato indirizzato è quello di 16.500 soggetti tra comuni, scuole e Aziende sanitarie locali e per i quali il DTD ha messo a punto diversi pacchetti standard.

I progetti del PNRR beneficiano della strumentazione messa a punto nell’ambito del Piano delle Gare Strategiche ICT definito da AgID, DTD e CONSIP. Tra gli ultimi accordi quadro messi a punto alla fine del 2022 vi è quello relativo ai servizi applicativi e accessori in ottica cloud (rivolto prevalentemente alle PA Centrali) per un valore complessivo di 3 miliardi di euro, aggiudicato a sei RTI (Raggruppamenti Temporali d’Impresa), che coinvolgono una cinquantina tra i principali attori del mercato ICT, con delle quote che variano dal 30% per il primo al 4% del sesto raggruppamento. L’attivazione progressiva del valore contrattuale in tranche l’assegnazione degli ordinativi a rotazione in base alla graduatoria intendono conciliare la tempestività nell’attivazione dei servizi e l’aumento delle opportunità di mercato.

Perché serve un monitoraggio concorrenziale dei piani strategici

L’impatto concorrenziale dei piani strategici pubblici non si esaurisce però nella PA. Di fatto, la pubblicazione di listini molto dettagliati stabilisce uno “street price” che diventa un punto di riferimento per l’intero mercato.

Alla fine del processo di aggiudicazione del PSN, il listino dei servizi presenta uno sconto medio sui listini posti a gara del 39,19% per effetto delle condizioni offerte dal raggruppamento Fastweb-Aruba, alle quali si è adeguato il raggruppamento guidato da TIM, esercitando il diritto di prelazione previsto per l’operatore economico promotore del progetto di costituzione del Polo Strategico Nazionale. Come in precedenti esperienze, il mercato pubblico tende a seguire due logiche distinte tra il segmento della PA Centrale e quello della PA Locale. Nel primo caso continua a prevalere l’attribuzione a pochi raggruppamenti, mentre per il secondo si cerca di garantire un maggiore spazio e concorrenziale anche per soggetti di minori dimensioni e locali.

L’entità delle risorse a disposizione, i requisiti necessari, nonché la durata degli accordi quadro richiedono però una crescente attenzione alla valutazione di impatto sull’assetto concorrenziale del settore e, in particolare, sui possibili processi di concentrazione.

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