L’Italia ha un bisogno crescente di strumenti innovativi e sostenibili che facilitino la trasformazione digitale del proprio sistema economico, aiutandolo ad essere più competitivo in un contesto in cui l’innovazione è la chiave del successo. Il cassetto digitale dell’imprenditore è indubbiamente uno di questi: un servizio dedicato a tutti i legali rappresentanti, amministratori e titolari dei sei milioni di imprese che operano in Italia, disponibile via web dalla metà del 2018.
Identità digitale: ecco come semplifica la vita alle imprese
I numeri del cassetto digitale dell’imprenditore
Ad oggi, hanno già aderito al cassetto 1,9 milioni di imprenditori in rappresentanza di altrettante imprese (il 30% del totale) di ogni dimensione e attive in ogni settore. Una community che va crescendo a ritmi sostenuti (nell’ultimo anno le adesioni hanno visto un incremento del 17% rispetto al 2021) e che lo ha utilizzato finora per scaricare complessivamente più di 6 milioni di documenti ufficiali delle proprie aziende. Numeri importanti che, al tempo stesso, indicano il valore di una digitalizzazione a portata di tutti e quanto ampio ancora sia il potenziale di crescita di questa soluzione, uno strumento che può cambiare in meglio l’esperienza dell’impresa nel rapporto con la Pubblica Amministrazione e con i partner di mercato.
Nel proprio cassetto digitale, ogni imprenditore ha a disposizione gratuitamente e in ogni momento – anche da smartphone e tablet – tutti i documenti ufficiali della propria azienda presenti nel Registro delle imprese, sempre aggiornati e pronti per essere scaricati e condivisi in modo facile, sicuro e veloce. Visure, certificati, statuti, bilanci, planimetrie, asseverazioni e tanti altri documenti digitali condivisibili in tempo reale con clienti, fornitori, banche, professionisti e PA: il cassetto digitale dell’imprenditore offre tutto questo. Basta accedere, con la massima facilità e in piena sicurezza, con la propria identità digitale SPID o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e, come detto, il servizio non ha alcun costo.
Cosa si può fare con il cassetto digitale dell’imprenditore
Il cassetto digitale è oggi una web-app disponibile all’indirizzo impresa.italia.it e nel 2023 è attesa la versione scaricabile dai principali app store. Progettata secondo la metodologia mobile first, è perfettamente fruibile da smartphone e tablet oltre che utilizzabile anche dal computer della propria scrivania.
Il cassetto, è collegato anche ad Atlante i4.0 (il portale di Unioncamere e Ministero delle Imprese e Made in Italy dedicato alla Transizione Digitale), è articolato in 6 sezioni:
- La mia impresa
- Registro Imprese
- Il mio fascicolo
- Attività Produttive
- Diritto Annuale
- Startup e PMI innovative.
Al suo interno, titolari e legali rappresentanti d’impresa – agendo in assoluta autonomia operativa e con libero accesso ai dati – possono trovare numerosi e importanti documenti ufficiali: atto costitutivo, statuto, bilanci, planimetrie degli immobili aziendali, visure, asseverazioni e tanti altri ancora. Grazie al cassetto digitale è, inoltre, possibile accedere alle pratiche inviate al SUAP (lo Sportello Unico delle Attività Produttive) di otre quattromila Comuni che ad oggi utilizzano la piattaforma nazionale impresainungiorno.gov.it realizzata dal sistema camerale, senza contare che nel cassetto confluiscono anche gli atti presenti nel fascicolo d’impresa. Se poi l’impresa ha aderito al servizio di gestione delle proprie fatture elettroniche offerto dalla Camera di Commercio, dal cassetto digitale è possibile seguire anche il flusso di queste informazioni.
Open innovation
C’è di più: il cassetto è anche un interessante strumento di Open Innovation giacché consente, navigando dall’apposita sezione, di accedere ai dati delle Startup innovative italiane, un eco-sistema di imprese in rapida evoluzione di cui – grazie al collegamento del cassetto con il Registro delle Imprese – è possibile sapere tutto ciò che serve per individuare possibili partner a vocazione innovativa.
Come gestire i documenti del cassetto digitale dell’imprenditore
Tutti i documenti accessibili dal cassetto sono scaricabili e condivisibili in tempo reale – via mail, WhatsApp o altri sistemi di condivisione – con clienti, fornitori, banche, professionisti e PA: ad esempio, per adempimenti normativi o per partecipare a gare o bandi anche di dimensione internazionale, vista la disponibilità della visura dell’impresa già tradotta in inglese. Basterebbero queste funzionalità a spiegare il favore con cui è stato accolto e viene utilizzato dalle imprese. Ma c’è un’altra ragione, certamente, non di minor rilevanza, che ne ha decretato il successo: il cassetto digitale è totalmente gratuito e, dunque, rappresenta una specie di “give back” con cui le imprese sperimentano – grazie al digitale – i benefici che derivano dall’essere iscritti alla Camera di Commercio.
Chi sono gli utenti del cassetto digitale dell’imprenditore
Gli aderenti al servizio provengono da ogni comparto economico: operatori del commercio, aziende manifatturiere, imprese edili, società di servizi, realtà alberghiere e della ristorazione, attività professionali e tecniche e così via fino al mondo dell’agricoltura e della pesca. L’86% degli imprenditori che hanno attivato il servizio è a capo di un’azienda con meno di 10 addetti, il 18% guida un’impresa femminile, il 16% è artigiano, l’8% è rappresentante di un’impresa under 35, il 21% opera nel commercio e il 15% nelle costruzioni. Complessivamente, gli imprenditori che accedono a impresa.italia.it rappresentano il 30,3% dei 6,1 milioni di imprese iscritte nel Registro delle Camere di Commercio.
La risposta più forte a questa opportunità viene dal Mezzogiorno, che vede ben otto province tra le prime dieci nella graduatoria per tasso di adesione degli imprenditori dei rispettivi territori, con tassi di adesione che superano anche il 50%. In termini assoluti, la Top Five delle adesioni vede primeggiare tra le regioni la Lombardia, seguita da Lazio, Puglia, Campania e Veneto mentre, a livello provinciale, l’area di Roma precede quelle di Milano, Napoli, Torino e Bari. Guardando alla tipologia giuridica dell’impresa, i due terzi degli aderenti sono – in egual misura – ditte individuali e Società a Responsabilità Limitata, mentre il restante terzo è costituito da Srl semplificate e società di persone.
I dati
Tra gli indicatori più significativi delle caratteristiche delle imprese va segnalato come il cassetto digitale dell’imprenditore abbia fatto breccia in modo particolare tra alcuni tipologie di imprese per le quali è importante avere a disposizione la propria visura in forma di certificazione per attestare particolari caratteristiche o abilitazioni, in modo rapido e agevole. Parliamo delle imprese con certificazioni necessarie a svolgere determinate a attività, come gli impiantisti, o che hanno i requisiti per partecipare a bandi o gare pubbliche, come nel caso delle imprese con certificazione SOA o ancora delle imprese con certificazioni di qualità.
La spinta della pandemia
Nato a metà del 2017, è con la pandemia che la crescita del cassetto – come accaduto a tanti servizi digitali – ha vissuto un’importante accelerazione. Un semplice esempio può spiegarne la ragione. Durante l’emergenza sanitaria, la richiesta e l’ottenimento di contributi era inevitabilmente condizionato alla produzione di specifici documenti tra cui, quasi sempre, la visura e l’eventuale bilancio: la possibilità di disporne e condividerli gratuitamente tramite il cassetto è stata davvero apprezzata dagli imprenditori tanto da continuare ad utilizzarlo abitualmente per la partecipazione a bandi, richieste di finanziamento e accessi a voucher.
Sicurezza e sostenibilità
L’uso del cassetto digitale non è soltanto facilissimo ma anche estremamente sicuro: l’accesso è consentito a titolari e rappresentanti legali ma anche – in modalità consultazione – alle persone con cariche nell’azienda, previa autenticazione tramite identità digitale, sia essa SPID o la CNS Carta Nazionale dei Servizi (ottenibili anche presso la propria Camera di Commercio). La web-app è nativamente integrata con ID Token Digital DNA, una delle soluzioni delle Camere di Commercio per l’identità digitale, che consente un uso combinato con la firma digitale sempre in assoluta semplicità, mobilità e sicurezza.
Un grande aiuto per chi guida un’impresa – sgravato da complicazioni burocratiche e dispendio di tempo, energie e denaro – ma anche per il Pianeta. In un’epoca caratterizzata da una evidente crisi climatica, dal depauperamento delle risorse naturali, da danni ambientali e conseguente instabilità socio-economiche, il cassetto digitale – assolutamente paperless – contribuisce alla sostenibilità: adoperarlo significa, infatti, non solo incrementare l’efficienza ma anche evitare spostamenti nel traffico, code agli sportelli, sprechi di carta e inchiostro, riducendo comportamenti inquinanti ed energivori. Senza trascurarne l’aspetto sociale, visto che il suo uso promuove la cultura digitale, soprattutto tra gli imprenditori alla guida di piccole realtà a più alto rischio di marginalizzazione tecnologica.
Best practice per la Pa
Il cassetto digitale dell’imprenditore è un servizio innovativo su più fronti. Non solo ha cambiato il modo di lavorare di chi lo usa, ma è anche diventato una best practice per la Pubblica Amministrazione per la costruzione di un ecosistema digitale sostenibile. Si è infatti aggiudicato il premio “Valore Pubblico: la Pubblica Amministrazione che funziona”, promosso da Sda Bocconi School of Management insieme al Gruppo Gedi.
Il riconoscimento, promosso da SDA Bocconi, celebra le esperienze nella PA da emulare perché più innovative e foriere di benefici concreti per cittadini e imprese: “Promuove la digitalizzazione delle imprese. Fornisce online, senza vincoli geografici e orari, documenti fondamentali per le aziende. Migliora l’efficienza e riduce i costi per il Sistema Paese”. In questa breve motivazione della Giuria sono sintetizzati al meglio i motivi del successo del cassetto digitale dell’imprenditore, un riconoscimento importante che valorizza il contenuto di innovazione di questo servizio, i suoi risultati concreti e la riproducibilità del modello in altri ambiti di azione della Pa. Proprio grazie a queste caratteristiche, Il cassetto digitale è stato inserito in uno dei progetti-chiave per la semplificazione del rapporto tra PA e imprese.
L’ultimo decreto Semplificazioni ha infatti affidato al sistema camerale italiano – attraverso InfoCamere – il compito di realizzare un servizio che consenta alle imprese di dialogare in modo efficiente e trasparente con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), lo strumento istituito dal Governo per semplificare e velocizzare l’accesso alle informazioni pubbliche. E il punto di contatto tra imprese e PA sarà proprio il cassetto digitale che, grazie alla sua crescente popolarità e al numero sempre maggiore di funzionalità che potrà offrire si candida a svolgere un ruolo sempre più rilevante di alleato delle imprese nella transizione digitale del Paese.