il corso di formazione

Autismo, una scuola inclusiva è possibile: l’esempio del laboratorio digitale Autlab

In una classe su 3 delle scuole elementari c’è un bimbo autistico. Ma non sempre i docenti sono preparati a favorirne l’interazione e l’inclusione sociale. Nasce per questo Autlab: non solo un corso, ma un progetto sociale dove la tecnologia incontra la formazione, dove il digitale affianca il mondo della disabilità

Pubblicato il 15 Feb 2023

Roberta Salvaderi

Diversity & Inclusione blogger

scuola

Nonostante i progressi degli ultimi anni, la scuola primaria non è ancora totalmente preparata a venire incontro alle necessità degli studenti con bisogni specifici. Ancora troppo spesso gli alunni autistici, che già vivono con difficoltà l’interazione sociale con altri bambini come una delle più grandi difficoltà, spesso devono seguire iter didattici separati rispetto al resto della classe. Una situazione che li porta a vivere una quotidianità diversa dai loro compagni, ostacolandone, di conseguenza, l’interazione e l’inclusione sociale perché i bambini autistici hanno bisogno come l’ossigeno di lavorare in piccolo gruppo per essere stimolati e per progredire.

Nasce per questo AutLab, un vero e proprio laboratorio digitale strutturato in 6 moduli specifici che vanno a rispondere alle necessità dei docenti della scuola primaria, un corso di formazione totalmente gratuito rivolto a tutti i docenti che attesta 30 ore di formazione certificate dal Ministero dell’Istruzione, valide per l’assolvimento dell’obbligo formativo. Il corso mira a formare i docenti di sostegno non specializzati e l’intero team di classe affinché possano sviluppare percorsi educativi, scolastici ed extrascolastici, per fare in modo che anche gli alunni autistici possano partecipare con successo all’interazione sociale scolastica e apprendere attraverso uno scambio per loro chiaro, motivante e dotato di significato.

Autismo, le app e i software per il supporto

Come e perché nasce Autlab

Il 2020 è un anno che ricorderemo tutti per sempre. Un anno iniziato nel peggiore dei modi, un anno che ha rivoluzionato il nostro modo di considerare le priorità. Dall’oggi al domani ci siamo ritrovati ad avere la certezza che nessuno di noi è invincibile e che il nemico può essere invisibile, terribile ed invincibile.

Ringrazio il 2020 perché è stato l’anno che mi ha fatto capire che dovevo e potevo fare qualcosa di più per mia figlia. Quando ricevi una diagnosi, ti senti impotente come quando ti dicono che fuori dalla porta c’è un virus invincibile. Nel 2013 i primi sintomi e nel 2015 arriva la diagnosi: sua figlia è autistica.

Quando ricevi una notizia così il mondo ti crolla addosso, cominci a documentarti, soffri, ti nascondi, vedi davanti a te un futuro nero. Gli anni passano, soffri in silenzio, il cuore è dolorante. Poi ti abitui, ascolti gli esperti, cerchi di tornare alla vita normale, cerchi di trovare delle strategie, cerchi di vivere un giorno per volta.

Passano gli anni e capisci che puoi trovare un nuovo equilibrio, che quell’equilibrio è la tua nuova realtà. Quando stai meglio capisci che la diagnosi non è la tua vita, ma che sarà al tuo fianco per sempre. Capisci che puoi fare qualcosa, puoi urlare al mondo che si può vivere in modo dignitoso, comunque, e che insieme si può cercare di creare un mondo migliore.

La pandemia mi ha permesso il lusso di stare al fianco di mia figlia tutto il giorno, di poterla seguire durante la DAD e di poter vedere con i miei occhi e sentire con le mie orecchie quali fossero le sue difficoltà, ma soprattutto quali fossero le difficoltà dei docenti. La Pandemia ha fatto arrivare la tecnologia dove mancava, ha ingranato la quinta dove non esisteva neanche una possibilità.

Pensate al lavoro di tutti i giorni senza tecnologia, senza pc, senza internet. Pensate i corsi di formazione aziendali che tutti gli anni frequentiamo cliccando un link. Ecco questo per il mondo della scuola è un miraggio. O almeno per la maggior parte delle scuole pubbliche.

L’idea di Autlab da qui.

Digitale amico dell’autismo, ecco perché va incoraggiato

I dati sull’autismo

I dati sull’autismo sono impressionanti: in Italia si stima che 1 bambino su 77 nella fascia di età 7-9 anni* presenti un disturbo dello spettro autistico. (*Dati: Osservatorio Nazionale coordinato dall’ISS e Ministero della Salute)

Questo significa che in una classe su tre, delle scuole elementari, c’è un bambino autistico.

Quando ho capito tutto questo mi sono resa conto che l’autismo non era solo una condizione della mia famiglia e che volevo far qualcosa per aiutare gli altri bambini, le maestre di mia figlia, ma in generale tutti gli inseganti.

Ho capito che il mio “problema” non era solo mio ma di tantissime altre famiglie in Italia.

Volevo creare qualcosa di semplice, innovativo, facilmente fruibile e davvero utile.

Da parte mia c’erano la mia esperienza di mamma, le mie competenze in ambito comunicazione e digital marketing, la mia esperienza nel mondo della Responsabilità Sociale d’ Impresa, ma sicuramente da sola non potevo fare nulla.

Ho cominciato a contattare persone della mia rete, i terapisti, gli specialisti, insegnanti, ho letto articoli di progetti meravigliosi alla fine mai realizzati, ho trovato in rete diverse realtà del mondo digital che proponevano soluzioni innovative ma costosissime. Ho bussato a tante porte ma le risposte erano sempre le stesse: è complicatissimo quello che vuoi fare, è impossibile il “mondo scuola” funziona in un modo particolare, i docenti non hanno tempo.

Autlab: laboratorio per menti speciali

Io volevo essere concreta e volevo realizzare qualcosa che fosse davvero utile. Io non volevo che Autlab diventasse l’ennesimo progetto mai realizzato.

Non si trattava solo di mia figlia il problema era diffuso: le persone autistiche sono moltissime e la società non è pronta e preparata per accoglierle. Se vogliamo costruire una società inclusiva l’unica soluzione è partire dai banchi di scuola, per insegnare ai bambini di oggi, uomini domani che cosa è l’inclusione vera. Sicuramente il mio essere attenta ai temi della Responsabilità Sociale d’Impresa è stato fondamentale.

Ci sono molti insegnanti bravi e competenti, ma le disabilità sono diverse tra loro.

Così mi sono rivolta a Fondazione Piatti il centro dove mi figlia è seguita da quando aveva tre anni e ho chiesto se volessero far parte del progetto e grazie ad alcune persone meravigliose ho capito che potevo contare su di loro. L’altro incontro fondamentale è stato con La Fabbrica loro si sono subito innamorati del progetto, ci hanno preso per mani non occupandosi solo della parte tecnologica ma hanno messo in campo vari esperti del mondo della scuola e specialisti della formazione primaria.

Insieme abbiamo creato “AUTLAB: laboratorio per menti speciali”.

Il sogno si è realizzato, siamo solo alla fase iniziale, ma i feedback ci hanno fatto capire che era, è e sarà la direzione giusta. Autlab non è solo un corso, è un progetto sociale dove la tecnologia incontra la formazione, dove il digitale affianca il mondo della disabilità, dove le barriere cadono per dare a tutti la possibilità di formarsi ed informarsi perché solo così possiamo sperare in un mondo migliore.

La realtà virtuale per curare le fobie dei pazienti con autismo. Come funziona e i risultati (video)

AutLab per realizzare una didattica inclusiva

Una maggiore inclusione dei bambini con bisogni speciali costituisce anche un beneficio per tutta la classe, che viene educata al rispetto dell’alterità, ma soprattutto è un beneficio sociale perché un domani quando saranno grandi potranno vivere con naturalezza l’inclusione nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro e in famiglia.

Autlab nasce anche per fornire ai docenti strumenti e competenze per relazionarsi al meglio con le famiglie. Quando si parla di disabilità è fondamentale fare rete, collaborare con i terapisti che seguono l’alunno e la famiglia: gli insegnanti adeguatamente formati potranno creare un’alleanza virtuosa con le famiglie. Grazie al corso di formazione AutLab ora tutti i docenti possono acquisire strumenti e competenze per la gestione delle dinamiche dell’autismo, oltre ad apprendere a valorizzare e potenziare le capacità – a volte anche molto elevate -, le risorse e i punti di forza degli alunni autistici che vengono riconosciuti come bambini la cui mente funziona diversamente (neurodiversità).

AutLab: dalla parte di bambini, insegnanti e famiglie

Spesso non tutti i docenti del team di classe hanno strumenti e competenze per la gestione delle dinamiche proprie dell’autismo e il numero di ore di sostegno è insufficiente a coprire l’intero arco del tempo passato a scuola. L’obiettivo di AUTLAB è proprio quello di contribuire a colmare questi vuoti formando tutti i docenti delle scuole primarie, anche quelli non specializzati, con corsi specifici. Capita di frequente che all’interno della classe siano presenti bambini che necessitano di più attenzioni e bambini stranieri che hanno anche difficoltà con la lingua: AUTLAB offre strumenti utili per la didattica di tutta la classe tramite l’utilizzo di grafici oggetti e immagini è possibile quindi lavorare al meglio con tutta la classe.

La forza di questo corso è che digitale, asincrono, pratico e su scala nazionale. Con l’arrivo della pandemia fortunatamente anche la scuola ha subito un’accelerazione importante per quanto riguarda il digitale e la speranza è che continui in questa direzione.

Non si può pensare che ai vantaggi di una didattica di questo tipo a distanza, inoltre per le persone con disabilità è lo strumento attraverso il quale possono vivere una vita più “normale” e simile a quella dei loro coetanei. È giusto che i docenti ricevano gli strumenti giusti e possano a loro volta condividere con tutti gli alunni anche quelli meno fortunati una didattica di qualità che consideri tutte le specifiche necessità.

I commenti ricevuti ci fanno capire che era ciò di cui la scuola aveva bisogno, che non possiamo fermarci e che il prossimo step riguarderà oltre alle scuole secondarie anche le famiglie.

Ecco perché ringrazio la pandemia, perché mi ha dato la forza di capire che nulla è impossibile, che al mondo è pieno di persone meravigliose e di aziende che vogliono fare la differenza e creare progetti di valore.

Conclusioni

I prossimi passi saranno importanti, ma oggi so di non essere più da sola e di avere al mio fianco partner di valore oltre che con il cuore. L’autismo è un tema sociale, va affrontato noi ci siamo messi in gioco e aspettiamo aziende che vogliano fare la differenza e supportare i nostri progetti!

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