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Expo Roma 2030, la Capitale si gioca la carta dell’innovazione: obiettivi e sfide

Imprese, ambassador ed eccellenze del belpaese chiamate a raccolta per vincere una sfida che rappresenta un’occasione senza precedenti non solo per il rilancio della capitale in chiave smart, ma anche per l’intero sistema paese i termini di sviluppo e innovazione. L’importante, ora, è fare sistema

Pubblicato il 13 Mar 2023

Gabriele Ferrieri

Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori

roma expo 2030

La sfida di Expo Roma 2030 rappresenta per la città capitolina un’opportunità senza precedenti per poter fare quel salto di qualità come città intelligente all’insegna dell’innovazione e del digitale.

Fin dai primi giorni che è apparsa questa notizia sui giornali c’è stato molto scetticismo sulle reali possibilità di vittoria nei confronti delle altre città sfidanti, ma allo stesso tempo ha trovato da subito l’entusiasmo e la voglia di abbracciare questa sfida da parte dei principali stakeholder sia cittadini che dell’ecosistema paese. Non è un caso infatti che, da Acea a Bracco, da Ferragamo a Ita Airways passando per Aeroporti di Roma, abbiano risposto alla chiamata del comitato promotore di Roma Expo 2030, dell’omologa Fondazione e del Comune di Roma.

Roma ad Expo 2030: dieci anni per una Capitale smart e a misura di cittadino

Molti sono i problemi che attanagliano la città di Roma in quanto ad oggi non si può ancora definire una perfetta Smart City per via di alcune difficoltà infrastrutturali che sono in fase di risoluzione. Tuttavia i fondi derivanti da Expo Roma 2030 e dall’opportunità di poter rilanciare tutto il comparto cittadino in un’alleanza col mondo delle imprese, delle istituzioni e degli innovatori italiani può essere la giusta soluzione per colmare in via definitiva quel divario digitale e abbracciare le nuove tecnologie abilitanti, come motore per il rilancio economico e sociale, non soltanto per la capitale ma anche per tutta l’Italia.

Imprese, grandi opere e ricadute sul turismo, tutti i numeri

Occorre fare sistema per potersi differenziare dagli altri competitor, cercando di mettere al centro l’energia, le grandi opere, i cantieri navali, in sostanza una predisposizione che possa vedere le imprese, sia le grandi che le piccole, nel poter dare una soluzione a tutto quello che è il sistema produttivo, dalla manifattura all’artigianato, per poter rispondere così a tutte quelle che saranno le richieste e le esigenze per questo appuntamento.

In tanti lo hanno compreso essere una grande opportunità e non è un caso infatti anche qui la presenza di speciali ambassador che anche dal punto di vista turistico, come confermato dalla bit di Milano, evidenziano l’opportunità senza precedenti, con una stima di oltre 30 milioni di visitatori in sei mesi, qualora si raggiungesse il traguardo dell’aggiudicazione.

Sviluppo tecnologico per Roma Capitale

Ma questo non è soltanto un’opportunità per il turismo, ma per tutto l’ecosistema sia cittadino che nazionale, infatti, un’accelerazione dei processi di sviluppo tecnologico digitali offerti alla comunità in ottica Expo può portare l‘Italia a diventare un paese leader sotto il profilo della tecnologia del know e dell’innovazione.

Ci sarà un confronto serrato nei prossimi mesi da affrontare con abilità strategiche e diplomatiche, in cui risulterà fondamentale cercare di fare un’ottima impressione ai vari delegati internazionali che daranno poi i loro rispettivi pareri e che ci metteranno a confronto con le altre piazze sfidanti quali Riad in Arabia Saudita, Busan in Corea e Odessa in Ucraina.

Obiettivi su innovazione e sostenibilità per il territorio

Il contesto diventa favorevole anche per l’implementazione di temi quali la mobilità sostenibile, l’utilizzo di fonti alternative e delle energie rinnovabili, la rivalutazione di aree infrastrutturali dismesse per dar così loro una nuova vita, fino all’implementazione di sistemi digitali per promuovere la cultura e il patrimonio artistico capitolino.

Con queste premesse fondamentale sarà anche la capacità di dialogare fra i diversi enti, istituzioni, centri di ricerca e startup per creare così una cabina di regia unica su quelli che potrebbero essere le soluzioni innovative e digitali a sostegno del comitato promotore.

Il sostegno anche dal mondo accademico e dai giovani

Importante anche il sostegno del mondo accademico in particolare in riferimento alla sottoscritta dichiarazione programmatica della conferenza dei rettori delle università italiane in rappresentanza degli atenei e del comitato promotore nel quale è stato suggellato il supporto dal mondo delle università italiane con l’obiettivo di costruire una proficua collaborazione che possa permettere di poter attingere a idee e progetti e indicazioni per la competizione per Expo 2030.

Innovazione, sviluppo e competenze sono sicuramente tre cardini fondamentali, ma soprattutto frecce all’arco dell’Italia per poter portare ulteriori punti a sostegno della candidatura di Roma capitale.

Su questo importante anche il ruolo svolto da parte dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che ha portato idee progetti all’attenzione sia della direzione del comitato Expo 2030 che dei vertici del Comune di Roma con l’obiettivo di dare un contributo come giovani innovatori italiani a questa sfida.

L’auspicio è pertanto una sinergia fra tutti gli stakeholder per poter vincere come ecosistema paese l’opportunità per Roma Expo 2030 e allo stesso tempo attrarre investimenti risorse e nuove tecnologie per il rilancio e la salvaguardia della città eterna.

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