Il trasferimento tecnologico sta sempre più diventando come la nuova sfida per lo sviluppo dell’economia del sistema Paese.
L’esigenza di un sistema di ricerca accademica e industriale sempre più “performante” fa crescere la necessità di sviluppare modelli efficaci per la rapida ed efficace valorizzazione dei risultati della ricerca.
Da un lato la ricerca produce un numero crescente di risultati, spesso molto complessi, a una velocità sempre maggiore. Dall’altro, la valorizzazione dei risultati deve confrontarsi con i vincoli dettati da due esigenze.
La prima è la necessità di garantire un adeguato time-to-market, evitando il rischio di rapida obsolescenza in un mercato fortemente competitivo. La seconda esigenza è quella di rendere possibile il loro sfruttamento “ottimale”, nell’ambito di un opportuno sistema di obiettivi aziendali in termini finanziari, di competitività, visibilità, reputazione, brand eccetera.
L’obiettivo strategico è lo sviluppo del Digital Twin del trasferimento tecnologico. Ecco perché genera un significativo impatto per il sistema produttivo italiano.
Il trasferimento tecnologico acquisisce rilevanza
Il trasferimento tecnologico, che era in passato considerato un’attività secondaria rispetto alla capacità di fare ricerca di eccellenza, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, tanto da diventare addirittura “abilitante” per sostenere investimenti in diversi settori di ricerca.
Nello scenario italiano, per esempio, a fronte di una grande capacità di sviluppare ricerca d’avanguardia, la cronica difficolta di risultare efficaci, nei processi di valorizzazione dei risultati della ricerca, ha condizionato fortemente interi settori, limitando di fatto lo sviluppo del Paese in quei campi.
Il PNRR sottolinea dunque l’importanza di rafforzare le capacità del sistema Paese sul trasferimento tecnologico. In particolare la Missione 2 (Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” del PNRR) finanzia misure di sostegno ai processi di innovazione e di trasferimento tecnologico, potenziando anche i centri e gli uffici di trasferimento tecnologico (TTO).
Un ulteriore importante aspetto è legato al Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (PNR 2021-27). Nell’ambito tematico “Transizione Digitale – Industria 4.0” del grande ambito “Ricerca e Innovazione Digitale, Industria, Aerospazio”, sottolinea l’importanza del trasferimento tecnologico e l’esigenza di sostenere lo sviluppo di modelli e metodi innovativi per il trasferimento tecnologico anche attraverso approcci tecnologicamente avanzati.
Il trasferimento tecnologico diventa quindi un dominio di ricerca applicativa strategico per il Paese.
Cos’è il modello “digital twin” e come migliora sviluppo e prodotti
Le criticità dei processi di trasferimento tecnologico tradizionali
I TTO delle università e i centri per il trasferimento tecnologico offrono servizi di consulenza specialistica attraverso i loro esperti, fornendo supporto strategico per la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso azioni mirate di valutazione e protezione dei risultati, marketing, gestione delle licenze e commercializzazione delle soluzioni.
Questo modello, che si è sviluppato e diffuso nel tempo, sta manifestando nel contesto attuale tutte le sue criticità.
Un primo aspetto deriva dal rapidissimo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica da un lato. E, dall’altro, dalla grande frammentazione sia delle attività di ricerca, spesso sviluppate da piccolissimi gruppi, che delle imprese, che nel nostro Paese in particolare sono in grandissima parte di dimensioni medio-piccole.
Tutto ciò, per il personale sia pure molto esperto di un qualsiasi TTO, rende molto difficile assicurare il “matching” ottimale tra i numerosissimi risultati che sforna quotidianamente il mondo della ricerca e le esigenze delle imprese. Ma ancora più complesso diviene la definizione della strategia ottimale da seguire nell’attivazione dei processi di trasferimento tecnologico, per assicurare la massima efficacia anche in funzione degli obiettivi e dei vincoli specifici di ciascuna realtà aziendale, nel suo contesto di riferimento.
L’esigenza di assicurare un time to market utile, per non perdere opportunità di mercato, inoltre impone di rendere più rapida ed efficace possibile la valorizzazione dei risultati della ricerca, attivando le strategie ottimali e i più adeguati processi di trasferimento delle soluzioni tecnologiche.
Il potenziamento dei TTO previsto dal PNRR
Nel contesto attuale non è più possibile immaginare che il trasferimento tecnologico possa essere sviluppato secondo metodi tradizionali. Probabilmente anche il potenziamento dei TTO previsto dal PNRR, pur essendo certamente necessario, non può da solo determinare quella discontinuità indispensabile nel medio-lungo termine per garantire la crescita auspicata del nostro Paese.
Invece è assolutamente necessario sviluppare modelli di trasferimento tecnologico innovativi che, utilizzando le nuove tecnologie, possano supportare la definizione di strategie e processi di trasferimento tecnologico molto efficaci.
L’Università degli Studi di Bari, nell’ambito delle attività di Terza
Missione, è promotrice del progetto di sviluppo del Digital Twin del trasferimento tecnologico.
Il progetto, che è fortemente interdisciplinare, prevede lo sviluppo di un sistema data driven che, utilizzando tecniche di Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML), sarà in grado di prevedere l’efficacia delle diverse strategie di trasferimento tecnologico con riferimento non solo alle diverse soluzioni, prodotti e servizi resi disponibili dal mondo della ricerca, ma anche alle diverse tipologie di aziende pubbliche e private, alle loro specifiche caratteristiche ed esigenze, al contesto di riferimento e alla loro ambizione di sviluppo.
Il Digital Twin del trasferimento tecnologico
Si tratta quindi in primo luogo di ingegnerizzare il trasferimento tecnologico per poter offrire un Decision Support System (DSS) avanzato ai TTO, basato su un preciso approccio scientifico e metodologico che, utilizzando specifiche tecniche di AI e ML, potrà anche determinare preventivamente le strategie e i processi di trasferimento tecnologico ottimali per ciascuna azienda prevedendo, sulla base di un rigoroso approccio scientifico, i risultati che l’azienda potrà ottenere a seguito dell’implementazione di tali strategie e processi di trasferimento tecnologico.
Sono numerose le nuove sfide di ricerca aperte dal progetto del Digital Twin del trasferimento tecnologico. Vanno dalla modellazione di aziende pubbliche e private, sia come entità statiche che dinamiche, alla gestione innovativa della proprietà intellettuale e delle licenze, alla teoria dei sistemi, alla valutazione dell’efficacia e degli impatti dei processi formativi, alla gestione di Big Data, all’intelligenza artificiale e al machine learning, ed altri ancora.
Alcuni di questi temi saranno discussi nel primo workshop internazionale dal titolo “Artificial Intelligence for Technology Transfer” (WAITT 2023), organizzato dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con la University of Quebec’s Ecole de Technologie Supérieure (ETS) di Montreal e nel cui comitato scientifico partecipano ricercatori ed esperti internazionali provenienti da USA, India, Australia, Spagna, Belgio eccetera.
Il workshop rappresenta il primo momento in cui la comunità scientifica internazionale si riunisce per discutere i temi legati a questo nuovo dominio di ricerca interdisciplinare e cosi importante per lo sviluppo economico di interi territori.
Conclusioni
Lo sviluppo del Digital Twin del trasferimento tecnologico è un obiettivo strategico con enormi ricadute per il sistema produttivo del nostro Paese.
Le nuove tecnologie e i metodi dell’AI e del ML potranno concorrere, in maniera non marginale, a garantire quelle performance dei TTO, nella capacità di valorizzazione dei risultati derivanti dallo sviluppo scientifico e tecnologico, indispensabili per rendere l’Italia pienamente in grado di competere senza timore sui mercati globali con i Paesi dalle economie più avanzate del mondo.