lo studio

Come va l’E-Commerce nel 2023: il report Casaleggio

L’Ecommerce continua a crescere a doppia cifra anche quest’anno con un +19%, raggiungendo i 75 miliardi di euro di fatturato. Queste sono le prime evidenze del rapporto Ecommerce in Italia 2023 pubblicato da Casaleggio Associati. Ecco i trend e le previsioni

Pubblicato il 18 Apr 2023

Davide Casaleggio

Casaleggio Associati e presidente e fondatore di Camelot.vote

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L’Ecommerce continua a crescere a doppia cifra anche quest’anno con un +19%, raggiungendo i 75 miliardi di euro di fatturato. Queste sono le prime evidenze del rapporto Ecommerce in Italia 2023 pubblicato da Casaleggio Associati (scaricabile da Ecommerceitalia.info).

Come va l’ecommerce nel 2023

A garantire la maggior parte di questa crescita per la prima volta nella storia dell’Ecommerce è stata l’inflazione che per il settore ecommerce in Italia nel 2022 è stata pari allo 10,5%. Gli operatori hanno dovuto infatti fronteggiare per la prima volta un aumento dei prezzi che ha impattato tutta la filiera di approvvigionamento.

Proprio gli operatori che acquistano i prodotti dalla Cina sono stati tra colori più impattati a causa della decuplicazione dei costi di trasporto via container dall’Asia. 

Il fenomeno inflattivo ha ovviamente toccato anche i consumatori che hanno visto il loro potere di acquisto ridursi diminuendo le spese voluttuarie, ma al contempo dando una spinta a settori come quelli dell’usato o delle riparazioni. 

L’altra metà della crescita è stata portata dell’innovazione dei modelli di business da parte degli operatori sul mercato che hanno investito su nuove modalità per accedere al mercato. In particolare i retailer si trovano sempre più a dover giustificare la loro posizione nella catena del valore tra i produttori che inventano e creano i prodotti e i marketplace che rendono disponibile l’infrastruttura necessaria alla vendita online.

Per questo motivo sempre più rivenditori stanno cambiando il proprio approccio diventando essi stessi dei marketplace per terzi. 

Questa trasformazione e riequilibrio dei rapporti all’interno della filiera sta avendo un impatto transnazionale. La maggior parte dei produttori dei retailer occidentali sono infatti in Asia e i produttori asiatici, in particolare cinesi, stanno oggi iniziando a saltare la necessità dei retailer e della rete di distribuzione fisica vendendo direttamente tramite il proprio sito e tramite i marketplace. Anker, ad esempio, è una società basata a Shenzhen in Cina che ha costruito un business da 2 miliardi di fatturato vendendo accessori per cellulari direttamente su Amazon in tutto il mondo. 

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale probabilmente accelererà questo fenomeno facilitando i produttori nell’ideazione e nella veicolazione dei propri prodotti sul mercato. Un primo esempio è Shein che riesce oggi a mettere sul mercato ogni settimana lo stesso numero di nuovi prodotti che i professionisti del fast fashion come Zara e H&M rendono disponibili in un intero anno. Ad oggi l’utilizzo dell’AI da parte di Shein è ancora basico legato all’analisi della domanda, ma l’AI generativa che è sempre più accessibile in molti contesti arriverà non solo a funzioni di supporto come il SEO o l’assistenza clienti, ma all’ideazione stessa dei prodotti.

Marketplace

L’altro modello di business che si sta sviluppando è il marketplace. Il 65% degli operatori Ecommerce italiani dichiara infatti di essere presente su almeno un marketplace. Un numero in netta crescita rispetto al 49% dell’anno precedente. Nell’ultimo anno c’è stata contemporaneamente una razionalizzazione del numero di marketplace in cui le aziende sono presenti, con il 46% delle imprese che dichiara di utilizzare solo due o tre piattaforme.

Per un quarto degli esercenti (23% in forte aumento rispetto al 9% dello scorso anno) che utilizzano i marketplace questi rappresentano più del 75% del loro fatturato. Un ulteriore quinto (18%) fattura oltre la metà del proprio fatturato su questi canali.

Tra i marketplace più utilizzati compaiono naturalmente Amazon (34%), ma anche eBay (18%), ManoMano (7%) e Privalia (3%) in forte discesa rispetto allo scorso anno, oltre a Facebook (6% rispetto al 12% dello scorso anno), E-price (2%), Zalando (3%), IBS (3%), Alibaba (1%), Aliexpress (1%) ed Etsy (2%). A fare l’ingresso sul mercato negli ultimi due anni ci sono inoltre: Leroy Merlin, Decathlon e Kasanova. 

I marketplace possono essere utilizzati anche per valorizzare la propria offerta anche su settori differenti dato che possono portare ad un vantaggio di prezzo anche del 24% per lo stesso prodotto. Se ad esempio viene venduta una lampada da esterno portatile nell’elettronica di consumo o in un marketplace dedicato allo sport, il fatto di venderla come lampada da campeggio permetterà di raggiungere un target diverso, quello sportivo, e posizionare il prodotto con un prezzo più alto.

Tra le attività di marketing, quelle SEM (Search Engine Marketing) continuano a raccogliere la maggior parte degli investimenti (24%). Al secondo posto con il 14% troviamo le attività SEO (Search Engine Optimization). Al terzo posto i Social Media con il 14%.
E proprio per quanto riguarda i social, risulta essere Instagram (48%) la piattaforma più efficace per le attività di vendita online, in grado di superare Facebook (37%). Al terzo posto cresce Whatsapp Business (31%). 

La previsione

Il 2023 vedrà una crescita leggermente più contenuta rispetto allo scorso anno, ma comunque in media a doppia cifra con il 17% di aumento di fatturato. Ad avere un aumento del fatturato più consistente saranno i settori di Tempo Libero (+23%), Alimentare e Moda entrambi con una crescita prevista al 20% e Salute e Bellezza +19% e Arredamento (+18%). 

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