transizione 4.0

Crescita sostenibile: i bandi per la transizione verde e digitale delle PMI del Mezzogiorno



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Le agevolazioni sono concesse a favore di programmi di investimento proposti da PMI rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0

Pubblicato il 26 mag 2023

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners



green tech smart city

Con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy datato 15 maggio 2023, di imminente pubblicazione previo il completamento dei necessari passaggi istituzionali, saranno messi a disposizione 400 milioni di euro a favore delle PMI che investiranno nei territori del Mezzogiorno in innovazione, transizione verde e digitale.

Verrà data così nuova attuazione al relativo Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale (2021-2027), in continuità con il precedente decreto licenziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e datato 10 febbraio 2022.

I programmi a cui è data priorità

Le agevolazioni sono concesse infatti a favore di programmi di investimento proposti da PMI rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4.0. In dettaglio, viene assegnata priorità programmi che risultino anche in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali definiti dall’Unione europea. Il decreto è strutturato con il corpo regolamentare vero e proprio, integrato con un serie di allegati (in numero complessivo di sei) contenenti l’elencazione delle tecnologie abilitanti per la realizzazione del piano della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, quelle che permettono di rendere il processo produttivo stesso più sostenibile e circolare oltre alle misure per migliorare la sostenibilità energetica. Si tratta delle tre linee d’azione attraverso cui deve esplicarsi l’attività di investimento incentivata, che permetterà di ottenere, tramite una procedura valutativa a sportello, contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati. Sono state anche individuate delle soglie per le spese dei progetti agevolati, che non potranno essere inferiori complessivamente a 750.000 euro e non superiori a 5 milioni.

Soggetti beneficiari

Come chiarito, le agevolazioni possono essere beneficiate dalle PMI che, alla data di presentazione della domanda, risultino, tra le altre, regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro imprese, avere il pieno e libero esercizio dei diritti e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Inoltre devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro imprese ovvero, in caso di imprese individuali o società di persone, avere presentato almeno due dichiarazioni dei redditi. Oltre ad essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia ed urbanistica, non devono avere restituito somme a seguito di revoca di agevolazioni concesse e non avere effettuato, nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, la delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto di investimento e cioè il trasferimento della stessa o di analoga attività da uno stabilimento situato in un’altra parte contraente dello Spazio Economico Europeo – SEE verso altra parte contraente del SEE in cui viene effettuato l’investimento.

Peraltro, i programmi di investimento devono essere comunque finalizzati allo svolgimento delle attività manifatturiere e di servizi alle imprese, come specificate nell’allegato 4 al decreto e cioè:

ATTIVITA’ MANIFATTURIERE
Attività economiche sezione C di Ateco 2007 (con esclusioni art. 6 comma 4 decreto)
ATTIVITA’ DI SERVIZI ALLE IMPRESE
CODICE ATECODESCRIZIONE
37.00.0Raccolta e depurazione delle acque di scarico
38.1Raccolta dei rifiuti
38.3Recupero dei materiali
52Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, con esclusione dei mezzi di trasporto
52.69Mense e catering continuativo su base contrattuale
58.2Edizioni di software
61Telecomunicazioni
62Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse
63.1Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web
70Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale
71Attività degli studi di architettura e d’ingegneria. Collaudi ed analisi tecniche
72Ricerca scientifica e sviluppo
73Pubblicità e ricerche di mercato
82.20Attività dei call center
85.92Attività di imballaggio e confezionamento per conto terzi
95.1Riparazione di computer e apparecchiature per le comunicazioni
96.01.1Attività delle lavanderie industriali

Da segnalare come, in base a quanto dispone l’articolo 6 comma 4 del decreto, non sono ammessi alle agevolazioni i programmi di investimento che prevedono attività nei settori di applicazione degli aiuti di Stato a finalità regionale (art. 13 del regolamento GBER) e quelli che non garantiscono il rispetto del principio DNSH – Do No Significant Harm, e cioè il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali.

Ambito di applicazione

I programmi di investimento, da realizzarsi nelle regioni del Mezzogiorno (e quindi Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) dovranno puntare a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI, attraverso un meccanismo premiale che favorisce investimenti in grado di perseguire anche il raggiungimento di obiettivi climatici e ambientali attraverso le seguenti linee di azione:

  • sostegno a processi di produzione rispettosi dell’ambiente e dell’utilizzo efficiente di risorse;
  • promozione dell’efficienza energetica.

In pratica, ci si muove inevitabilmente sulle linee tracciate ai fini dell’attuazione del PNRR, e cioè innovazione digitale, ambiente ed energia.

Si devono perciò realizzare investimenti innovativi, sostenibili e con un elevato contenuto tecnologico in coerenza con il piano nazionale Transizione 4.0.. In quest’ottica, vengono valorizzati con punteggi aggiuntivi i programmi funzionali alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla promozione dell’efficienza energetica e quelli che prevedono soluzioni che favoriscono la transizione verso l’economia circolare. Il tutto avvalendosi di tecnologie e soluzioni abilitanti elencate negli allegati da 1 a 3 del decreto e di seguito riprodotte:

TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE – TECNOLOGIE ABILITANTI (all. 1)
1Advanced manufactoring solutions
2Additive manufactoring
3Realtà aumentata
4Simulation
5Integrazione orizzontale e verticale
6Internet of things e Industrial internet
7Cloud
8Cybersecurity
9Big Data e Analytics
10Intelligenza Artificale
11Blockchain
PROCESSO PRODUTTIVO SOSTENIBILE E CIRCOLARE (all. 2)
1Soluzioni atte a consentire un utilizzo efficiente delle risorse, il trattamento e la trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale.
2Tecnologie finalizzate al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime.
3Sistemi, strumenti e metodologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua.
4Soluzioni in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
5Utilizzo di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati.
6Implementazione di sistemi di selezione del materiale multileggero al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.
SOSTENIBILITA’ ENERGETICA (all. 3)
1Introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici.
2Nuova installazione o sostituzione di impianti ad alta efficienza ovvero di sistemi e componenti in grado di contenere i consumi energetici correlati al ciclo produttivo e/o di erogazione dei servizi.
3Utilizzo di energia termica o elettrica recuperata dai cicli produttivi.
4Installazione di impianti di produzione di energia termica o elettrica da fonte rinnovabile per l’autoconsumo.
5Soluzioni atte a consentire un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici in cui è esercitata l’attività economica.

Spese elegibili

Le spese elegibili ai fini dell’agevolazione sono quelle relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardano

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40 (quaranta) per cento del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a);
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Sono ammissibili anche le spese per servizi avanzati di consulenza specialistica, nei limiti del cinque per cento delle spese ammesse, e quelli diretti alla definizione della diagnosi energetica.

Da rilevare inoltre come sia indispensabile la tracciabilità dei pagamenti, da effettuarsi tramite bonifici bancari, SEPA Credit Transfer ovvero ricevute bancarie (RI.BA.). Per rispondere a questa finalità, il beneficiario può utilizzare un conto corrente vincolato o, in alternativa, uno specifico conto corrente ordinario, non necessariamente dedicato in maniera esclusiva alla realizzazione del programma di investimento.

Spese non ammesse

Non sono invece ammesse le seguenti spese:

a) sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria;

b) connesse a commesse interne;

c) relative a macchinari, impianti e attrezzature usati;

d) per l’acquisto o la locazione di terreni e fabbricati;

e) di funzionamento, ivi incluse quelle per scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo di qualsiasi genere;

f) per consulenze e prestazioni d’opera professionale, incluse le spese notarili, fatto salvo quanto previsto in precedenza per consulenza specialistica e diagnosi energetica;

g) relative alla formazione del personale impiegato dal soggetto proponente, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal programma;

h) imputabili a imposte e tasse, ad eccezione dell’IVA) nel caso in cui rappresenti un costo non recuperabile per il soggetto beneficiario;

i) inerenti a beni la cui installazione non è prevista presso l’unità produttiva interessata dal programma;

j) correlate all’acquisto di mezzi di trasporto di merci e/o persone;

k) ascrivibili a titoli di spesa il cui importo sia inferiore a 500,00 (cinquecento) euro al netto di IVA.

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