La 34esima edizione di FORUM PA, la più importante manifestazione sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche e nei sistemi territoriali, svoltasi dal 16 al 18 maggio nel Palazzo dei Congressi di Roma, si è chiusa da pochi giorni e possiamo cominciare a trarne qualche considerazione per aiutarci a capire il presente e a costruire il futuro.
I numeri di FORUM PA
In tre giorni si sono alternati sui palchi di FORUM PA più di 900 relatori in oltre 200 eventi a cui hanno dato il loro contributo 143 partner e che hanno visto oltre 25mila iscritti. Il programma ha visto un flusso continuo di event: talk e dibattiti sulle grandi missioni del paese, interviste ai rappresentanti del governo e vertici di grandi aziende ICT, tavoli di lavoro con le comunità professionali, academy di formazione gratuita, seminari realizzati dai partner pubblici e privati. Il Governo ha garantito una presenza istituzionale importante con otto ministri e numerosi sottosegretari che hanno permesso un confronto aperto sulle linee guida delle politiche di innovazione per la ripresa. Al di là dei numeri, che confermano il successo di un’edizione veramente straordinaria, vediamo insieme quali insegnamenti possiamo trarne.
La presenza fisica (e non solo): una scommessa vinta
Dopo tre anni in cui abbiamo reinventato la manifestazione sperimentando nuovi format, nuovi linguaggi e nuovi strumenti, riuscendo a coinvolgere in ogni edizione decine di migliaia di persone, la scommessa di questa edizione era di tornare a privilegiare la presenza fisica e quindi la dimensione, anche informale, dell’incontro. Nessun evento è stato quindi trasmesso in streaming, anche se tutti sono stati registrati e già da ora sono disponibili quasi interamente sul sito della Manifestazione.
Già dalla mattina del primo giorno, con sale, eventi e stand pieni, abbiamo capito che la scommessa era vinta e nel corso dei tre giorni abbiamo visto un crescendo di partecipazione e di interesse che ci ha confermato nella nostra convinzione dell’importanza del ritrovarsi, almeno una volta all’anno, insieme potendo utilizzare tutti gli strumenti e i canali della comunicazione tra persone che solo la fisicità permette.
Ovviamente non abbiamo abbandonato né l’esperienza fatta negli anni del full digital, né la nostra presenza in rete. Tornare in presenza non ha voluto dire infatti rinunciare alle potenzialità del digitale, ma conferire a questo un nuovo ruolo: non mera replica dell’evento fisico, ma canale di valorizzazione e amplificazione di quanto avviene dal vivo.
Abbiamo così realizzato e trasmesso per tutta la durata della manifestazione una vera e propria trasmissione televisiva di taglio giornalistico, che ha messo a frutto le nostre sperimentazioni realizzate negli ultimi anni su format innovativi e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Una trasmissione, che abbiamo chiamato “FORUM PA pop”, fatta di anticipazioni, interviste, approfondimenti giornalistici, collegamenti dalle sale e commenti dei protagonisti.
La valorizzazione di progetti, esperienze e buone pratiche presentate durante gli eventi non si è esaurita al termine della Manifestazione, ma prosegue ora con un pervasivo piano di diffusione dei contenuti. È il “FORUM PA play”: un programma di disseminazione post-manifestazione finalizzato a garantire la più ampia diffusione sul territorio dei contenuti emersi. Già le prime puntate sono disponibili sul nostro canale YouTube.
La centralità delle persone: un impegno di tutti
Il leitmotiv del FORUM PA 2023 è stato, come abbiamo detto, la centralità delle persone che lavorano nelle amministrazioni pubbliche e per le amministrazioni. Una centralità che è stata sottolineata sia dalla politica, sia dagli interventi dei vertici amministrativi e dei CEO delle principali aziende che accompagnano la PA sulla strada della trasformazione digitale. Sappiamo quanto la qualità del capitale umano nella PA e il livello delle competenze penalizzi l’Italia, come ogni anno la classifica del DESI ci ricorda, rispetto a tutti i Paesi europei e quindi quanto questo tema sia rilevante, soprattutto ora che le amministrazioni devono gestire, con il PNRR, una enorme e mai sperimentata quantità di progetti e di risorse.
Il Ministro della PA, Paolo Zangrillo, nell’aprire la manifestazione il 16 maggio è stato chiaro: “Dobbiamo partire dalle persone: è questa la prima cosa che ho detto quando sono arrivato qui a Palazzo Vidoni fresco di nomina. Ogni organizzazione misura il proprio successo in ragione della capacità di valorizzare le persone, per cui questo è veramente uno dei temi cruciali anche per la nostra PA”. Ma anche tutti gli altri interventi di Governo e tutti i confronti hanno confermato questo tema come il più importante per una PA che voglia essere all’altezza dei compiti che l’aspettano. Particolarmente interessante è stato, nella mattina di apertura, un confronto che ha visto scambiarsi proposte ed esperienze sia capi di grandi aziende innovative, sia vertici apicali e capi del personale di grandi amministrazioni, sia, ed è stata una novità di grande interesse, giovani under trenta, forse meno abituati ai palchi, ma che hanno espresso con chiarezza e sincerità esigenze, aspirazioni, ma anche richieste e diffidenze verso il lavoro pubblico.
Le tre trasformazioni al centro di tutti i confronti
FORUM PA 2023 si è focalizzato principalmente sulle tre grandi trasformazioni che interessano oggi la PA italiana, nella duplice veste di soggetto attuatore e destinatario di investimenti e riforme.
La trasformazione organizzativa
La trasformazione organizzativa di una PA che sappia motivare le proprie persone e attrarre i nuovi talenti, sviluppando così le sue potenzialità e la sua capacità di regolazione e attuazione delle politiche pubbliche. Questi temi hanno visto numerosi eventi sul ruolo dei nuovi contratti, sulla necessaria riforma della dirigenza, sulle metodologie di accesso e di selezione del personale e, con particolare enfasi, sulla formazione sia all’ingresso sia in itinere.
La trasformazione digitale di una PA che ripensa sé stessa in chiave digitale
La trasformazione digitale di una PA che ripensa sé stessa in chiave digitale, e al tempo stesso abilita l’innovazione e la competitività del sistema-paese attraverso la diffusione dei nuovi paradigmi tecnologici. È da sempre uno dei temi dominanti del FORUM PA e anche quest’anno ha visto decine di appuntamenti, da quelli più strategici e di impronta politica a quelli tematici su aspetti specifici, a quelli, infine, tesi a presentare soluzioni concrete a problemi altrettanto concreti.
Tre gli aspetti principali per questa trasformazione vitale per la PA e per il Paese: il primo ha riguardato le attività di digitalizzazione che hanno coinvolto i territori. Una quota rilevante delle risorse del PNRR destinate alla trasformazione digitale della PA è destinata infatti agli enti locali e si è voluto fare il punto sullo stato di attuazione degli investimenti per la PA locale, attraverso la voce dei protagonisti – pubblici e privati – coinvolti nell’implementazione.
Un secondo aspetto è quello della governance nazionale dell’innovazione e della collaborazione pubblico-privato. Il percorso di attuazione del PNRR, infatti, nel quadro di una rinnovata governance nazionale dell’innovazione, ha portato all’attivazione di nuove forme di collaborazione tra grandi amministrazioni, e tra queste e grandi aziende impegnate nel processo di digitalizzazione della PA.
Infine, il terzo aspetto ha riguardato la ricaduta dell’innovazione su cittadini ed imprese e quindi la necessità di ripensare il rapporto con il cittadino, per una PA digitale sempre più inclusiva e coinvolgente.
Il filo rosso che ha unito questi tre aspetti, ma anche tutte le decine di eventi che si sono susseguiti sul tema della trasformazione digitale, è stato la constatazione che l’impegno che abbiamo davanti non è quello di introdurre strumenti o tecnologie digitali in una PA che sostanzialmente rimane la stessa nei processi e nelle relazione tra soggetti, ma piuttosto portare la PA, con un’innovazione disruptive, nella dimensione digitale reinventando processi e relazioni. Sempre però mantenendo la barra dritta su quello che è il vero obiettivo: migliorare la vita delle persone e delle imprese e dar loro strumenti perché possano raggiungere o propri obiettivi in uno sviluppo equo e sostenibile.
La trasformazione energetica ed ecologica
Infine, la terza trasformazione: quella energetica ed ecologica, che coinvolge una PA che si propone come soggetto consapevole e promotore di pratiche individuali e organizzative orientate all’efficientamento e alla sostenibilità, nonché come attore cruciale delle politiche per la sicurezza energetica e la sostenibilità ambientale.
Per ripartire dalle persone le amministrazioni devono accettare il cambiamento
L’attenzione alle persone che, come abbiamo visto, è stato il tema dominante del FORUM PA 2023, non ha potuto non tener conto del profondo cambiamento che si è verificato nel mercato del lavoro dopo la crisi pandemica. Siamo di fronte, infatti, ad un cambiamento epocale della stessa collocazione del lavoro nella vita delle persone.
Un cambio di prospettiva che ha fortemente modificato l’atteggiamento verso il lavoro. In sintesi, potremmo dire che emerge la ricerca di un posto di lavoro che “ci merita” e per cui merita impiegare una così tanta parte della nostra vita.
Questo atteggiamento, in fondo molto sano, comporta la necessità di un maggiore riconoscimento e della condivisione della motivazione stessa del nostro impegno e del suo obiettivo strategico che lo giustifica; comporta la voglia di avere un posto in cui crescere; prevede una nuova necessità di conciliare vita privata e lavoro in un nuovo equilibrio che la pandemia ci ha messo in condizione di apprezzare attraverso lo smart working e di ritenere ormai necessario. I fatti parlano chiaro: in due anni i candidati ai concorsi pubblici si sono ridotti a un quinto (40 contro 200 per ogni posto); due vincitori su dieci rinunciano al posto, ma diventano il 50% per i posti a tempo determinato; il 42% dei candidati ha partecipato a più di un concorso e il 26% è risultato idoneo almeno in due; molti vincitori di concorso prendono servizio, ma lasciano dopo pochi mesi. A fronte di questo diverso atteggiamento e della nuova competizione che, nella scarsità dei profili tecnici necessari, è emersa tra pubblico e privato, ma anche tra le diverse amministrazioni che hanno indetto concorsi, è necessario che le amministrazioni dimentichino il modo con cui hanno interpretato il loro ruolo di datori di lavoro quando avevano la fila di aspiranti lavoratori pubblici e imparino nuove e profondamente diverse modalità.
Serve saper attirare i migliori talenti impiegando efficaci strategie employer branding; poi essere in grado di selezionare i candidati con cura e lungimiranza ripensando profondamente i concorsi; quando li si è assunti è necessario saper accogliere i “nuovi” usando moderni strumenti di accompagnamento, mentoring, orientamento e sfruttando il “sapere” delle organizzazioni e di chi già ci lavora; per trattenere i migliori e dar loro la possibilità di esprimere tutte le loro potenzialità serve poter garantir loro formazione continua , progressioni di carriera meritocratiche, giuste retribuzioni, welfare aziendale, garanzia di diritti e rispetto delle unicità di ciascuno. Infine, last but not least, è necessaria una reale connessione tra gli innovatori dando loro spazi di incontro e di collaborazione e facendo circolare le migliori esperienze.
È quello che noi di FORUM PA ci impegniamo a fare da oltre trent’anni