Ogni nuova tecnologia ha il potenziale di cambiare vite. Nella mia vita, ce ne sono state alcune che spiccano: lo smartphone, che ha reso molto più facile stare in contatto con gli amici e la famiglia, ma prima ancora il web.
Una tecnologia che non esisteva quando mi sono laureato, ma a cui ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera. L’intelligenza artificiale è il prossimo grande cambiamento: una tecnologia che potrebbe avere lo stesso potere trasformativo della scoperta del fuoco.
Perché l’intelligenza artificiale è a un punto di svolta
L’intelligenza artificiale ha recentemente catturato l’immaginazione delle persone in tutto il mondo, con più ricerche svolte sinora quest’anno su Google rispetto a qualsiasi anno precedente. Abbiamo visto un’attenzione particolare all’IA generativa, il tipo di intelligenza artificiale che può creare immagini, testi o video, ma in sostanza l’IA è una tecnologia in grado di individuare schemi, fare previsioni e imparare dai propri errori o dalle persone.
Non è tutto nuovo. Le persone in tutta Europa utilizzano già ogni giorno strumenti basati su un uso responsabile dell’intelligenza artificiale e ne traggono vantaggi: Google Translate sta aiutando milioni di rifugiati a stabilire connessioni nei paesi che li ospitano mentre si riparano dalla guerra; le persone usano Google Maps per rendere i propri viaggi più efficienti dal punto di vista energetico e la Ricerca Google aiuta le persone in tutto il mondo a rispondere alle domande, trovare le cose di cui hanno bisogno e connettersi con le informazioni.
Inoltre, è importante sottolineare che gli europei non usano solo l’intelligenza artificiale, ma la creano anche. A Stoccolma, gli ingegneri stanno creando nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale per rendere Google Meet più divertente, produttivo ed equo. Gli ingegneri di Google nel Regno Unito utilizzano l’intelligenza artificiale per rilevare prima il cancro al seno. E in Lituania i team della Google News Initiative stanno lavorando con Debunk.eu per utilizzare strumenti di intelligenza artificiale in grado di analizzare migliaia di articoli al giorno alla ricerca di disinformazione quasi in tempo reale, segnalando i pezzi per la revisione umana.
L’intelligenza artificiale è a un punto di svolta. La velocità del progresso tecnologico sta accelerando, aprendo nuove opportunità che potrebbero migliorare significativamente miliardi di vite. E se è esaltante assistere a questi audaci progressi, è importante che facciamo le cose bene.
Massimizzare i vantaggi, ridurre al minimo i rischi
La tecnologia non è né buona né cattiva: è questione di come la si utilizza. L’intelligenza artificiale non fa eccezione. Dallo sviluppo di nuovi vaccini alla decarbonizzazione, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per risolvere alcune delle più grandi sfide della società e portare benefici a milioni di vite, ma in quanto tecnologia emergente ha anche il potenziale per essere utilizzata in modo improprio.
Noi di Google ci impegniamo a collaborare con l’Europa per massimizzare le opportunità dell’IA, riducendo al minimo il rischio di uso improprio. Per farlo, dobbiamo essere audaci, responsabili e soprattutto collaborare.
- Audaci nello sviluppo della tecnologia a vantaggio delle persone;
- responsabili, assicurandoci che sia sicura sin dalla fase di sviluppo;
- e collaborativi, lavorando al suo sviluppo insieme con la società.
Fortunatamente, non partiamo da zero.
Come facciamo
Basandoci sulla nostra esperienza con Internet, inseriamo sistemi di controllo nei nostri prodotti e da anni progettiamo l’IA perché vada a beneficio di tutti. Nel 2018, siamo stati una delle prime aziende a pubblicare una serie di principi per l’intelligenza artificiale, che guidano il nostro lavoro di sviluppo e applicazione dell’IA. Il primo di questi principi è che l’IA dovrebbe essere “socialmente vantaggiosa”.
Abbiamo messo in pratica questi principi nel nostro approccio ai nuovi prodotti e ne rendiamo conto nelle nostre relazioni annuali sui progressi e nei toolkit che da allora pubblichiamo regolarmente, condividendo la nostra esperienza pratica e la nostra ricerca all’avanguardia in quasi 1.000 ricerche pubblicate all’anno.
Oltre alle buone pratiche individuali e agli standard di settore condivisi, tuttavia, abbiamo bisogno anche di solide politiche governative che promuovano il progresso, riducendo al contempo il rischio di abusi.
Come ha affermato il nostro CEO Sundar Pichai durante una recente visita in Europa, Google considera l’IA troppo importante perché non sia regolamentata e siamo lieti di vedere l’UE assumere un ruolo guida di quello che speriamo diventi un approccio transatlantico alla regolamentazione dell’IA.
Sviluppare buone politiche e un’IA responsabile richiederà discussioni approfondite tra i governi, il settore privato, il mondo accademico e la società civile, ma è fondamentale farlo e farlo bene.
Trentacinque anni fa, quando ho provato il world wide web per la prima volta, non avevo idea dell’impatto che avrebbe avuto sulla mia vita e sul mondo. Le opportunità dell’IA vanno ben oltre: combattere le malattie, sostenere la decarbonizzazione, favorire l’accessibilità. In ultima analisi, ci offre l’opportunità di costruire una società migliore e più equa. È fondamentale lavorare con audacia, con responsabilità e lavorare insieme per mitigare i rischi e garantire che tutti possano trarne vantaggio.