Al via l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD). Da oggi, infatti, AgID, insieme al partner tecnologico Infocamere e in coordinamento con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, rende disponibile il portale domiciliodigitale.gov.it dove i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale e ricevere via PEC dalla PA tutte le comunicazioni aventi valore legale che lo riguardano.
Il D.Lgs. n. 217/2017 ha, infatti, aggiornato il Codice dell’Amministrazione Digitale, introducendo l’art. 6-quater che istituisce INAD, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel registro delle imprese.
Dal 6 luglio prossimo, quando l’indice sarà consultabile, le Pubbliche Amministrazioni, prima di inviare una raccomandata, dovranno verificare preventivamente se il cittadino abbia indicato un recapito certificato su INAD: in quel caso, la comunicazione con valore legale dovrà essere inviata digitalmente all’indirizzo indicato.
Niente più carta, zero costi, massima tempestività e la comodità di ricevere tutto al proprio indirizzo PEC senza dover fare code e senza muoversi da casa: INAD ci farà compiere un altro importante passo nel processo di trasformazione digitale della PA, che finalmente avrà a disposizione un ecosistema per gestire le comunicazioni aventi valore legale sicuro, in linea con la normativa privacy e sempre aggiornato.
Vediamo in dettaglio come il cittadino potrà aderire al servizio e cosa cambierà per enti pubblici, privati e professionisti.
Cos’è il domicilio digitale?
Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata, come definito dal Regolamento eIDAS, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale. In altre parole, si tratta di un indirizzo PEC, già in possesso del cittadino, che lo sceglie come “casa digitale” per ricevere via web le comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione.
Possono eleggere il proprio domicilio digitale tutti i cittadini maggiorenni, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi (ai sensi della Legge n. 4/2013) e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC.
Come iscriversi a INAD?
Essere inseriti nell’elenco nazionale dei domicili digitali è molto semplice: basta collegarsi al sito https://domiciliodigitale.gov.it, autenticarsi tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS), inserire il proprio indirizzo PEC e confermare. Il domicilio digitale eletto sarà attivo entro le ore 01:00 del giorno successivo alla richiesta.
In qualsiasi momento il cittadino potrà anche cambiare l’indirizzo PEC precedentemente indicato oppure cancellarlo del tutto, senza alcun costo.
Cosa cambia per i professionisti già iscritti a INI-PEC?
INAD si popolerà man mano tramite le iscrizioni volontarie dei cittadini, ma non solo. Gli indirizzi dei professionisti iscritti in INI-PEC sono stati importati automaticamente in INAD per essere utilizzati anche per le comunicazioni aventi valore legale che interessano i professionisti in quanto persone fisiche, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
Al momento, quindi, sono già presenti provvisoriamente gli oltre 2,3 milioni di indirizzi PEC dei professionisti, che avranno 30 giorni di tempo per confermare il proprio domicilio digitale o indicare un altro indirizzo PEC diverso da quello professionale, nel caso in cui si voglia tenere distinto l’ambito professionale da quello personale.
Quando sarà consultabile?
Trascorsi 30 giorni dalla messa online, quindi dal 6 luglio 2023, INAD entrerà a regime e le PA utilizzeranno il domicilio digitale presente nell’elenco al posto dell’indirizzo fisico.
Sempre a partire dalla stessa data, chiunque potrà consultarlo liberamente, senza necessità di autenticazione, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuol conoscere il domicilio digitale.
Le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto possono verificare la presenza del domicilio digitale del cittadino sia in modo puntuale, attraverso singole consultazioni, sia massivamente, attraverso apposite interfacce applicative rese fruibili mediante la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), già disponibili in ambiente di test.
INAD permette, infatti, di effettuare delle estrazioni multiple di domicili digitali relativi ad elenchi di codici fiscali forniti dalle PA, tramite della API di estrazione, sempre a titolo gratuito e previa autenticazione dei soggetti.
Vantaggi per tutti
INAD porterà con sé diversi vantaggi, sia per i cittadini sia per la Pubblica Amministrazione. Innanzitutto le comunicazioni saranno più tempestive: l’ente che invierà una comunicazione tramite domicilio digitale potrà avvalersi della conferma immediata di ricezione da parte del cittadino, il quale riceverà in modo tempestivo comunicazioni che possono riguardare, per esempio, rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, ecc., senza ritardi o problemi relativi al mancato recapito.
Il risparmio non sarà solo di tempo, ma riguarderà anche i costi: digitalizzando e sostituendo interamente la raccomandata, l’ente risparmia i costi cartacei e di invio, con un conseguente minore uso della carta di cui beneficia anche l’ambiente.