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Il metaverso è qui per restare: come garantire uno sviluppo etico per aziende e utenti



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Dai primi annunci di Mark Zuckerberg, siamo oggi in una fase di maggiore maturazione del metaverso in cui emergono interessanti applicazioni in ottica b2b o a sostegno del capitale umano delle imprese in ottica formazione e sicurezza. Ecco come sono cambiate le aspettative

Pubblicato il 31 ago 2023

Gabriele Ferrieri

Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori



metaverso

Rispetto al 1992, quando lo scrittore cyber punk Neal Stephenson coniò il termine metaverso nel suo romanzo Snow Crash, siamo oggi di fronte a un salto quantico in cui l’intelligenza artificiale, i robot, gli avatar e il multiverso rappresentano non soltanto un nuovo modo di teorizzare e vivere la trasformazione digitale e le nuove tecnologie, ma soprattutto l’opportunità per consumatori e aziende di sviluppare piattaforme e ambienti metaversali in cui costruire percorsi per gli utenti e avviare una rivoluzione in cui creare un cyber spazio alimentato da importanti reti globali di comunicazione.

I principali operatori, da Google a Microsoft fino a Meta e Apple, ne sono promotori attraverso le tecnologie avanzate della realtà virtuale e della realtà aumentata attraverso un’esperienza sempre più immersiva e coinvolgente in cui tramite i visori 3D si possano vivere nel concreto dell’esperienze intelligibili in cui non ci sono limiti alle opportunità se non a quelle della creatività dei loro stessi architetti.

Previsioni di crescita sulla realtà immersiva

Le stime prevedono che il metaverso potrebbe generare tra i 250 e i 500 miliardi di PIL annuo dell’unione europea entro il 2035 corrispondenti tra l’1,2% e il 2,5 del PIL globale. Questo conferma pertanto la visione in cui le big tech stanno comunque portando avanti tali investimenti per usufruire e capitalizzare tutte quelle potenzialità presenti all’interno del metaverso per creare ambienti collettivi e partecipativi all’interno del mondo virtuale che non hanno precedenti che rappresentano forse oggi una delle più importanti opportunità economiche commerciali per tutte le aziende esse tradizionali o innovative.

Cosa dicono i dati sul metaverso e IA

Nonostante spesso e volentieri venga definito soltanto come un fenomeno momentaneo, in ogni caso le applicazioni e i dispositivi legati al metaverso stanno entrando sempre più nella vita quotidiana. Secondo i dati più del 90% degli italiani a cos’è e il 70% sa come descriverlo. Come riportato dalle rilevazioni condivise anche dall’Ansa, si evidenzia un atteggiamento positivo relativo all’utilizzo di queste tecnologie anche applicate all’intelligenza artificiale in quanto potranno portare semplificazioni di processi ed essere anche un valido supporto per lo sviluppo e la crescita della vita professionale. Benché una parte ritenga che questo cambiamento possa togliere dei posti di lavoro o minacciare la creatività umana e addirittura aumentare il divario tecnologico esistente, le considerazioni generali sono comunque positive, in quanto con queste esperienze immersive sempre più emozionanti, si potranno imparare cose nuove e l’innovazione e le opportunità derivanti potranno battere lo scetticismo iniziale.

Restano comunque preoccupazioni sui temi legati alla privacy e su quella che potrebbe essere la confusione tra realtà fisica e virtuale. Esperienze come il gaming, l’intrattenimento (tra cui film e concerti) o educazione e apprendimento o semplicemente il fare shopping, restano degli elementi che oggi nella vita dell’uomo vengono fatti principalmente nella realtà fisica ma che in futuro potrebbero diventare accessibili all’interno del metaverso. Questo rappresenta la sfida più importante nel cambio di paradigmi che potremmo vivere sia in ottica di accessibilità che di ingresso nel cosiddetto mondo tridimensionale.

La risposta di Apple a Meta

A dare nuovo impulso alla leggera crisi che aveva avuto Meta ed altre realtà che avevano investito nel settore, è stata la stessa Apple nel presentare il suo costoso visore in realtà mista “Vision Pro” che può funzionare sia nella realtà virtuale che in quella fisica sovrapponendo agli elementi effettivi a quelli digitali.

La visione di Apple è sicuramente per molti versi diversa se non addirittura opposta al metaverso immaginato dal fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, in quanto da un lato la visione è un ambiente interamente digitale in cui poter vivere con il nostro avatar e dall’altra mantenere un equilibrio tra mondo fisico e digitale andando comunque a mantenere separata la nostra vita online da quella del metaverso.

La paura è che si possano creare delle vere e proprie fughe dalla realtà precipitando in una visione di surrogato digitale in cui compensare tutte le mancanze del mondo fisico arricchendolo con tutte le funzionalità di quello digitale. Per quanto questa possa essere una paura motivata, le opportunità specialmente per le aziende e per i consumatori sembrano di gran lunga superare gli elementi di criticità, se verranno mantenute dal punto di vista della cybersicurezza degli equilibri sulle le infrastrutture dati in linea con quelli che saranno gli standard di sicurezza europei e internazionali.

Conclusioni

La rivoluzione digitale è in atto ed è impossibile fermarla, pertanto la scelta più logica e costruttiva è quella, come un fiume segue il percorso del suo letto, di costruire i giusti argini in cui gestire queste applicazioni e piattaforme di connessione in assoluta sicurezza per i consumatori, utenti e imprese attraverso quelli che saranno gli standard legislativi promossi dall’unione europea e dalla comunità internazionale e allo stesso tempo valorizzare nuove opportunità di business che in modo particolare il mondo startup sta cavalcando, in quello pertanto che rappresenta di fatto un cyberspazio con infinite applicazioni e che potrebbe portare un nuovo paradigma per i servizi delle imprese.

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