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Componenti medicali, come digitalizzare i processi



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Le aziende che operano nel mercato dei componenti medicali si trovano a dover affrontare numerose sfide, spesso evidenziando croniche inefficienze operative. Un’adeguata digitalizzazione permette di colmare le lacune gestionali, rendendo i processi veloci, risolutivi e sostenibili

Pubblicato il 7 set 2023



componenti medicali

Il mercato dei componenti medicali sta subendo una significativa evoluzione. La forte concorrenza sui prezzi, le sfide normative e i processi di fusione e acquisizione stanno imponendo alle aziende di essere più agili e flessibili in tutte le attività. Tuttavia, ancora troppo spesso la gestione delle operazioni, dalla produzione alla distribuzione, viene effettuata con strumenti che non consentono di ottenere la velocità e l’efficienza necessarie per essere adeguatamente competitivi.

A fronte di queste croniche inefficienze operative, assume un ruolo strategico una digitalizzazione in grado di fornire una visione chiara e inclusiva di tutti i comparti dell’azienda, così da avere un controllo completo su ogni aspetto delle singole operazioni. Questo consente di ottimizzare tutte le attività e di automatizzare quelle ripetitive, avendo così più tempo da dedicare ai processi core, contenendo i costi e aumentando la produttività.

Componenti medicali, mercato in crescita ma con diverse sfide

Secondo i dati raccolti da Statista, il fatturato globale del mercato dei componenti medicali dovrebbe raggiungere i 471,80 miliardi di dollari nel 2023. Il segmento più rilevante è quello dei dispositivi cardiologici, che singolarmente dovrebbe sviluppare quest’anno un giro d’affari di 68,35 miliardi di dollari. L’azienda di analisi prevede che il fatturato dell’intero settore mostri un tasso di crescita annuale (CAGR 2023-2028) del 5,26%. Questo dovrebbe permettergli di raggiungere un volume globale di 609,70 miliardi di dollari entro il 2028.

Una crescita progressiva, ma relativamente contenuta perché, come detto, il mercato dei dispositivi è caratterizzato da un’elevata pressione sui prezzi. Utenti finali e governi richiedono prodotti a costi sempre inferiori, con modelli di pagamento basati sul valore e sui risultati. Inoltre, i pazienti sono particolarmente attenti alla qualità. Sebbene siano disposti a pagare di tasca propria per servizi di un certo livello, sono sempre più inclini a evitare determinate terapie quando la spesa si fa troppo elevata.

A fronte di questa situazione, i prezzi dei prodotti continuano a diminuire. Per contrastare questo calo, gli operatori non devono solo fornire funzioni di qualità sempre maggiore, ma anche offrire un grande valore, mantenendo i costi al minimo.

Alle pressioni sui prezzi, si affiancano le sfide normative che aumentano i costi operativi, soprattutto nei mercati maturi. Per esempio, il regolamento dell’Unione Europea sui componenti medicali (MDR), di cui lo scorso mese di marzo sono stati rivisti alcuni termini per la commercializzazione dei nuovi prodotti, richiede un’approfondita analisi della sicurezza e delle prestazioni dei prodotti stessi, imponendo severi requisiti sulla valutazione clinica e sulla tracciabilità dei dispositivi lungo tutta la supply chain. In pratica, obbliga le aziende a valutare in modo molto puntuale se determinati prodotti generano revenue sufficienti per essere messi (o rimanere) sul mercato.

I rischi digitali della ridondanza

Si diceva dei problemi operativi derivanti dalle attività di fusione e acquisizione. Siccome la tendenza al consolidamento del settore non mostra segni di rallentamento, tali problemi continueranno a rappresentare un ostacolo importante per chi opera nell’ambito dei componenti medicali. Infatti, se da una parte fusioni e acquisizioni favoriscono il raggiungimento delle economie di scala, consentendo di ampliare il portafoglio prodotti, dall’altra parte possono essere fonte di un’elevata inefficienza operativa e di rischi legati alla qualità. Questo perché quando le attività di due aziende confluiscono in un’unica organizzazione si tende a duplicare le piattaforme di progettazione dei dispositivi, spesso assorbendo progetti obsoleti. Un discorso analogo vale per i sistemi ERP e per la pianificazione.

I benefici di un’efficace digitalizzazione

Un modo per affrontare efficacemente le sfide che pone il mercato dei componenti medicali è di ricorrere alla digitalizzazione così da ottenere processi veloci, risolutivi, sostenibili e replicabili. A puntare su una digital transformation che permetta di aumentare l’efficienza operativa così da avere un positivo riscontro sia sulle attività sia sui profitti.

Tali caratteristiche si possono ritrovare all’interno di soluzioni specifiche per il settore, come ad esempio Health+, una verticalizzazione basata su SAP Business One e pensata in modo specifico per rispondere alle esigenze di chi gestisce la logistica nelle strutture sanitarie. Attraverso Health+ si semplificano i processi tipici del mondo dei componenti medicali, dagli acquisti alle vendite, dalla trasformazione al confezionamento, dalla produzione alla distribuzione.

Il suo principio di funzionamento prevede che ogni processo sia integrato con le funzioni amministrative/contabili per consentire di individuare in real time le relazioni esistenti all’interno di tutti i documenti creati, fatture o contratti. L’utilizzo del database in memory SAP HANA rende disponibili funzionalità di business intelligence che consentono di effettuare veloci analisi e di ottenere in tempi rapidi report personalizzabili basati sui dati dell’intera azienda.

Tramite la soluzione aggiuntiva SAP Analytics Cloud, Health+ permette poi di connettere le divisioni finance, supply chain, vendite e risorse umane in modo da definire una completa pianificazione di tutte le linee di business, offrendo anche la possibilità di rafforzare la collaborazione all’interno di tutta l’azienda.

È però possibile ripartire i costi e i ricavi in modo dettagliato per monitorare separatamente i reparti, le divisioni o varie aree geografiche allo scopo di determinare l’entità esatta della spesa generata per le diverse finalità aziendali. Si può avere anche la contabilità per aree di business (o divisioni) così da ottenere bilanci settoriali per filiali, linee di produzione, divisioni aziendali o break-even point.

Anche le gare sempre sotto controllo

Health+ è pensato anche per essere usato come strumento per gestire la partecipazione alle gare, sia pubbliche sia private. In tal senso, dall’individuazione dell’opportunità fino all’eventuale aggiudicazione, si può sempre controllare ogni aspetto della gara stessa. Inoltre, Health+ consente di costruire la proposta in maniera dinamica e modulare e di determinare, tramite l’analisi della marginalità, il fornitore più adatto per i prodotti richiesti.

Il risultato della gara può essere tracciato attraverso una maschera di gestione e, nel caso di aggiudicazione, si può accedere al contratto di vendita generato in precedenza e configurabile.

Una funzione di Asset Management e Manutenzione consente infine la gestione delle attività post-vendita: si possono tracciare eventuali malfunzionamenti delle apparecchiature e pianificare interventi manutentivi ordinari e straordinari, oppure fornire una completa visibilità dell’intero ciclo di vita del cliente.

Giusto approccio e strumenti di qualità

Un’efficace trasformazione digitale può essere di grande aiuto ad affrontare le sfide per chi opera nel settore dei componenti medicali perché consente di ottimizzare i processi di gestione e migliora la sicurezza e l’efficacia dei prodotti, favorendo la crescita aziendale. Con il giusto approccio e strumenti di qualità, le aziende possono destreggiarsi con successo anche all’interno di un panorama normativo sempre più restrittivo, beneficiando dei vantaggi della digitalizzazione nella gestione della qualità dei componenti medici.

Articolo in collaborazione con Impresoft Group


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