sostenibilità aziendale

Rating ESG: cosa sono e come sono calcolati



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Il Rating ESG è una certificazione che misura e sancisce la solidità di un’impresa dal profilo dei temi ambientali, sociali e di governance. Una certificazione gradita ai mercati, agli investitori, ai dipendenti e alla sostenibilità nel senso più ampio del termine

Pubblicato il 11 ott 2023

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia



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Di norma il Rating ESG (acronimo di Environmental, Social e Governance) viene associato alle imprese ma, a cascata, può essere anche associato a titoli o a fondi di investimento. Gli attori principali, tuttavia, non cambiano e rimangono l’ambiente, le ricadute sociali dell’impresa e la governance, elementi che vengono misurati e certificati mediante appositi standard ed enti.

Il Rating ESG non sostituisce ma affianca i rating e gli indicatori tradizionali al fine di aumentare le informazioni che un’impresa rilascia ai propri stakeholder. In altre parole, investitori e mercati possono fare le rispettive valutazioni esaminando sia i parametri finanziari di un’azienda, sia quelli non finanziari – gli ESG – che determinano la sostenibilità di un investimento.

Va sottolineato che, a partire dal 2024, le aziende certificate ESG dovranno sottostare a precise politiche di reporting, tutte tese a dimostrare quali impatti hanno le rispettive attività d’impresa sull’ambiente, sulla comunità nelle quali queste si svolgono, sui consumatori e sui dipendenti.

I vantaggi dell’ESG Rating per le aziende e gli investitori

Sono diversi i motivi per i quali l’ESG Rating hanno un impatto positivo sulle imprese che adottano una filosofia di misurazione della sostenibilità e, di riflesso, anche per gli investitori.

Tra questi, i più immediati sono:

  • l’introduzione di modelli di governance aziendale trasparenti
  • la trasparenza nella misurazione degli impatti ambientali delle attività di impresa
  • la trasparenza nella misurazione degli impatti economici e sociali che l’impresa genera nel territorio in cui opera
  • l’elaborazione di indicatori (Kpi) che tengono conto dei piani di sostenibilità sul medio e sul lungo periodo

Tutto ciò ha un effetto sinergico positivo anche nei riguardi del mercato e degli investitori che vengono informati in modo puntuale e costante. Clienti e finanziatori sono sempre più attenti alla sostenibilità e potersi fare un’idea dell’attenzione di un’impresa agli ESG si tramuta in un atout.

È un discorso molto ampio ma porta in una direzione già tracciata e ampiamente dibattuta: per quanto rimangano essenziali i dati finanziari di un’impresa, assumono un peso specifico anche quelli non finanziari.

Principali certificazioni ESG

Non si tratta di identificare le certificazioni in quanto tali ma di capirne la logica. Le certificazioni ESG sono degli standard operativi che devono entrare a fare parte delle strategie aziendali e che ne valutano la sostenibilità di un’organizzazione, ponendo il focus sulla capacità di svilupparsi in modo sostenibile seguendo le logiche delle dimensioni ambientali, sociali e di governance.

Nell’ambito Ambientale sono compresi tutti i parametri con i quali un’organizzazione contribuisce alla tutela dell’ambiente, della sfera Sociale fanno parte tutti i servizi e i parametri che misurano l’impatto dell’organizzazione sulla comunità in cui è inserita e con gli stakeholder. La strategia dell’organizzazione rientra invece nella sfera della Governance aziendale.

Tra gli standard ESG principali figurano il Global Reporting Initiative (Gri), il Sustainability Accounting Standards Board (Sasb) e lo United Nations Global Compact (Ungc). La società di revisione e consulenze Deloitte ha individuato 21 fattori ESG comuni a tutti gli standard che, limitatamente a quelli citati, lavorano in totale su 145 leve.

L’importanza della trasparenza e della divulgazione nell’ESG Rating

La trasparenza è aspetto capitale per le logiche ESG. I motivi sono molteplici ma, essenzialmente, possono essere tutti riconducibili alla necessità di garantire agli investitori e a tutti gli stakeholder la capacità di decidere per il meglio ponendo la massima fiducia sulle informazioni acquisite.

I punti salienti dell’importanza della trasparenza e della divulgazione sono quindi:

  • l’accesso alle informazioni: gli strumenti usati dalle platee a cui un’organizzazione si rivolge devono essere facilmente accessibili, interpretabili e affidabili
  • le certificazioni del rating: i rating ESG sono importanti e, ancorché non fondamentali per il mercato e per gli investitori,devono essere attendibili e la loro condivisione funge da arbitro imparziale. Se le informazioni sono note a tutti è impossibile imbellettarle
  • la valutazione degli impatti sociali
  • la fiducia del mercato

Il comparto ESG necessita anche di standard per la comunicazione delle informazioni, ancora assente.

Come le aziende possono migliorare il proprio punteggio ESG

Migliorare il proprio punteggio ESG è prima di tutto un esercizio di organizzazione aziendale, di studio delle criticità del mercato in cui l’azienda opera e del contesto in cui questa è inserita.

Ci sono diversi modi per migliorarlo, tra questi:

  • identificazione dei driver ESG: il concetto di sostenibilità è ampio, occorre quindi che ogni organizzazione la valuti in rapporto al business del quale si occupa nel contesto generale, nel quale sono comprese la produzione, la logistica, i collaboratori, e tutti gli altri parametri che permettono all’impresa di svolgere le proprie attività
  • raccolta dati: l’identificazione dei driver ESG deve essere fatta a ragione veduta. Per questo occorre monitorare in modo costante le ricadute delle attività aziendali. L’esempio classico è la misurazione delle emissioni nocive legate alla produzione o alla logistica. I dati raccolti aiutano l’impresa ad assumere decisioni mirate
  • valutazioni specifiche: un campo vastissimo. Ci sono aziende che hanno deciso di avviare programmi di riciclo dei prodotti venduti, altre che hanno inserito un numero maggiore di donne nelle posizioni strategiche degli organigrammi aziendali, altre ancora che hanno adottato principi di inclusione o imprese che hanno sostenuto investimenti per la produzione di energie pulite
  • orientamento: un consulente ESG è un supporto valido e capace di suggerire alle imprese in quali direzioni muoversi per migliorare i rispettivi punteggi.

Tutto questo consente di migliorare la valutazione che stakeholder e investitori usano come punto di riferimento per dare fiducia a un’azienda.

Non si tratta più soltanto di migliorare l’immagine e la reputazione aziendale, perché gli ESG Rating sono strettamente collegati alla sopravvivenza stessa dell’impresa, poiché il mercato (i clienti soprattutto) e gli investitori sono vieppiù sensibili alla sostenibilità. In passato la responsabilità sociale era intesa come strategia di marketing, oggi il target è molto più elevato.

L’ESG Rating come strumento per l’investimento sostenibile

Definire l’ESG Rating come strumento fondamentale è persino riduttivo, perché non c’è soltanto il mondo dell’economia e della finanza ad avere acceso i fari sulla sostenibilità, ormai ritenuta inalienabile anche per accedere a fondi e bandi pubblici e, ancora prima, ago della bilancia che fa decidere ai clienti quali imprese premiare. Va evidenziato che:

  • la valutazione dell’impatto aziendale è collegata dagli investitori alla sopravvivenza dell’impresa e quindi alla bontà dell’investimento
  • S&P Global valuta gli ESG e li paragona alla resilienza aziendale, giudicandola più o meno capace di adattarsi a potenziali rischi futuri. Ancora una volta, uno degli effetti principali delle analisi ESG compiute da S&P Global, è la capacità di attirare investitori
  • la trasparenza, soprattutto agli occhi delle politiche che Bruxelles dedica alla sostenibilità, funge da garanzia di veridicità e fa degli ESG Rating una sorta di “bollino dell’attendibilità”. Ciò che un’azienda comunica di avere fatto nella sfera ESG va preso per vero senza dubbi.

Gli ESG Rating diventano quindi strumento chiave per gli investimenti sostenibili.

L’evoluzione dell’ESG Rating e le tendenze future

Il futuro, per quanto non sempre di facile lettura, è rappresentato da un connubio sempre più stretto tra sostenibilità e digitalizzazione.

Forbes prevede un futuro roseo, prevedendo un crescente interesse degli investitori, segnatamente fino al 55% degli investimenti globali.

Avrà un ruolo sempre più determinante l’Intelligenza artificiale che, da una parte, consentirà alle aziende di identificare le criticità e aderire sempre più ai parametri ESG e, dall’altra parte, faciliterà la trasparenza proprio in virtù dell’analisi di grandi moli di dati.

Non mancano però le spigolature. Nel 2022 al World Economic Forum si è parlato anche di Rating ESG giacché il momento attuale, con la crisi Ucraina, il caro-energie e l’avanzata dei populismi è necessario tenere salde le politiche di sostenibilità.

Unendo queste informazioni è possibile tracciare una linea futura, fatta di opportunità, esigenze di trasparenza sempre più marcata, con la standardizzazione del modo in cui le organizzazioni comunicano le informazioni affinché gli stakeholder possano trovare con maggiore facilità quelle che ritengono essere salienti.

Nel medesimo tempo, storia recente insegna, anche il futuro dei Rating ESG è costellato di difficoltà contingenti.

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