La globalizzazione ha sottoposto le supply chain a una forte pressione finanziaria: i clienti chiedono ai fornitori di fare di più con meno risorse e di mantenere bassi i costi. L’aumento dei salari nei paesi a basso costo e la volatilità delle materie prime accrescono la pressione operativa e finanziaria sui fornitori. Il risultato è che vengono talvolta prese scorciatoie per soddisfare le richieste e i requisiti dei clienti intensificando, ad esempio, il carico di lavoro sulle risorse esistenti invece di assumere nuovi dipendenti. Da ciò ne può derivare qualità scadente e instabilità finanziaria.
Come trasformare dei buoni fornitori in fornitori eccellenti
Aumentano anche i rischi della supply chain a fronte di realtà sempre più complesse e geograficamente distribuite, con un numero sempre maggiore di componenti movimentati. Incorrere in problemi con i fornitori è all’ordine del giorno: le differenze culturali che possono complicare le comunicazioni e la capacità del fornitore di comprendere l’urgenza del cliente; la distanza fisica e i rischi di violazione della proprietà intellettuale sono alcuni dei pericoli e degli ostacoli legati alla delocalizzazione a discapito della qualità, di della puntualità delle consegne e di una maggiore reattività, con conseguenti impatti negativi sulle aziende clienti e sulla loro capacità di soddisfare le richieste dei propri clienti.
L’elemento sostenibilità e le politiche ESG, elementi imprescindibili per qualsiasi azienda moderna, si traducono in requisiti più rigorosi anche per i fornitori, che devono adottare prassi ecosostenibili.
Questo scenario pone dunque l’attenzione sui fornitori quale elemento cruciale per il successo e la competitività di un’organizzazione per il quale un programma di qualificazione e selezione può servire a ridurre il rischio prestazionale e finanziario. A volte è davvero complicato trovare il fornitore giusto, capace di dare risposte adeguate alle nostre necessità. Il fornitore ideale potrebbe non esistere. Ma è anche vero che molte società potrebbero avere già fornitori con un alto potenziale. Ecco perché l’attività nota come “supplier development” può aiutare a trasformare dei buoni fornitori in fornitori eccellenti, contribuendo a ridurre i costi finali e a incrementare i ricavi.
Il piano di sviluppo del fornitore
Chiedere ai fornitori una costante riduzione dei costi può offrire un vantaggio solo a breve termine. Se non si accompagna il fornitore verso un effettivo miglioramento operativo, il taglio dei costi non è sostenibile e può incrementare il livello di rischio della fornitura si dovrebbe accompagnare il fornitore verso un effettivo miglioramento operativo, volto a intervenire sulle sue eventuali inefficienze, eliminando costi e sprechi dalle loro attività. Ottimizzare la qualità dei loro prodotti o servizi riducendo, al contempo, la durata del ciclo e migliorando la capacità di risposta nei confronti dei clienti significa raggiungere un miglioramento della qualità e delle tempistiche di fornitura. Infine, lavorare con i fornitori al loro sviluppo può contribuire a incrementarne l’allineamento, la collaborazione e la fiducia aiutandoli, ancora una volta, ad acquisire una maggiore consapevolezza e capacità di risposta alle esigenze dei clienti. Un circolo virtuoso a vantaggio di tutti che si trasforma un vantaggio competitivo a entrambe le parti.
Il piano di sviluppo del fornitore può essere usato per supportare un fornitore a sviluppare competenze aggiuntive o nuove, così da ridurre la dipendenza del cliente da una fonte di approvvigionamento troppo costosa o con cui sussistono magari relazioni difficili. Lavorare con un fornitore a un nuovo prodotto è un’altra area in cui lo sviluppo del fornitore può risultare benefico e fornire un vantaggio competitivo. Il programma di sviluppo può aiutare un fornitore a migliorare le proprie capacità in tal senso o può essere utilizzato specificamente per lo sviluppo di un nuovo prodotto o servizio.
Gli step per un piano di sviluppo di successo
Secondo la nostra esperienza, il piano di sviluppo dovrebbe svilupparsi sulla base di questi step:
- Individuare il bisogno potenziale e la disponibilità del board rispetto allo sviluppo del fornitore non solo per stabilire se i fornitori critici possono trarne beneficio ma, anche, se tali attività possono avere un impatto economico o competitivo positivo sull’azienda committente e se vi sia un ROI potenziale tale da indurre il cliente a investire nello sviluppo del fornitore.
- Individuare i fornitori target per definire la portata dell’azione ed elaborare un business case con l’obiettivo di individuare i potenziali fornitori che potrebbero apportare un valore maggiore se le loro prestazioni migliorassero, aiutando l’azienda cliente a diventare più competitiva in termini di costi, qualità, tecnologia o reattività.
- Scegliere gli approcci e le metodologie di sviluppo dei fornitori. Di base gli approcci sono due e, a seconda della situazione, è possibile utilizzarne solo uno o entrambi: mirato, per progetti specifici, brevi e orientati ai risultati, di solito avviati dal cliente e di breve durata; strategico, per aiutare l’azienda fornitrice ad acquisire le capacità per sviluppare sé stessa.
- Creare un team interno in quanto le possibilità di successo di un’iniziativa di sviluppo dei fornitori aumentano se il cliente crea un team interno dedicato e interfunzionale, in grado di raccogliere gli input di più dipartimenti aziendali in termini di consenso, informazioni e risorse.
- Individuare le specifiche opportunità di miglioramento per ogni fornitore, per valutarne la propensione allo sviluppo attraverso la considerazione di alcuni aspetti, tra i quali: le cause e la tipologia dei problemi; i vantaggi derivanti dalla risoluzione dei problemi devono essere chiari; le risorse necessarie; i miglioramenti devono essere concreti e realizzabili.
- Ottenere il commitment della direzione dell’azienda fornitrice: le aspettative devono essere molto chiare per entrambe le parti prima di intraprendere il progetto.
- Pianificazione, accordo, lancio del progetto e monitoraggio dei risultati ovvero elaborare un piano dettagliato del progetto con obiettivi, vantaggi, perimetro di intervento, programma di lavoro, parametri di valutazione, risorse necessarie per cliente e fornitore e tempi di esecuzione.
Conclusioni
Qualunque sia l’approccio prescelto per un programma di sviluppo del fornitore, i risultati devono essere misurabili ed è necessario mostrarne il valore per l’azienda. È inoltre importante comunicare i successi ai vertici e alle parti coinvolte per mantenere sempre accesi l’entusiasmo e il sostegno al progetto. Lo sviluppo dei fornitori non è semplicemente una spesa, ma è un investimento con un ritorno potenziale enorme.