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Una logistica più efficiente con Autorità esecutive “smart”: le iniziative Ue



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Le tecniche adottate dagli organi di controllo e dalle Autorità risultano spesso poco interoperabili e flessibili per affrontare le sfide del sistema logistico. Iniziative Ue mirano a semplificare i controlli di conformità per il trasporto transfrontaliero di merci su gomma con la creazione di un ecosistema digitale

Pubblicato il 13 ott 2023

Sabino Metta

centro d’innovazione digitale Cefriel

Alberto Radice

centro d’innovazione digitale Cefriel



Logistica

La digitalizzazione e le tecnologie dell’informazione possono supportare l’applicazione della legge sul trasporto su strada. Il passaggio dai documenti cartacei a quelli elettronici, dai controlli casuali a quelli mirati, è una grande opportunità sia per le imprese che per le Autorità per guadagnare in efficienza e trasparenza, ridurre oneri e costi amministrativi.

La digitalizzazione delle informazioni relative al “controllato” (conducente, veicolo, operatore, carico), la garanzia di un accesso affidabile ai dati in tempo reale e lo scambio sicuro dei dati, nonché l’introduzione di controlli automatizzati e processi analitici sono fondamentali per creare un moderno trasporto su strada. Un sistema di applicazione così altamente digitalizzato e automatizzato renderebbe i controlli molto più efficienti (migliore utilizzo di tempo e risorse per le Autorità, gli operatori e i conducenti), efficaci (migliore orientamento dei controlli ai “controllati” che comportano il rischio di non conformità, più facile individuazione di infrazioni/carenze) e coerenti (grazie ad algoritmi di calcolo comuni e processi automatizzati di download, trasferimento, elaborazione dei dati).

Un sistema di questo tipo è lo scopo del progetto KEYSTONE, finanziato dalla Commissione Europea. Prima di approfondirne gli obbiettivi, facciamo il punto sullo stato dell’arte del trasporto merci e le iniziative europee nel settore.

Le iniziative Ue per rendere il trasporto merci più efficiente e sostenibile

Sin dagli anni Novanta, l’Europa ha sostenuto la realizzazione di progetti infrastrutturali al fine di creare un mercato europeo e di sviluppare la coesione economica e sociale. Le reti transeuropee dei trasporti (anche conosciute con l’acronimo “TEN-T”, dall’inglese “Trans-European Networks – Transport”) sono state pensate e costruite per rendere maggiormente efficiente il movimento di beni e persone.

D’altra parte, il settore del trasporto merci è uno dei maggiori responsabili, dopo l’industria, dell’inquinamento atmosferico. Nell’ultimo decennio le emissioni prodotte dai veicoli pesanti sono aumentate progressivamente. A tal proposito, il Parlamento Europeo ha promulgato nel 2020 il cosiddetto “Fit for 55”, un pacchetto di riforme e regolamenti, incentrato sulla lotta al cambiamento climatico e ha fissato l’ambizioso obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni dei gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990.

Al fine di rendere il trasporto merci più efficiente e sostenibile e al contempo di consentire al mercato unico dell’UE di continuare a crescere, la Commissione europea ha presentato a maggio di quest’anno una serie di misure per garantire maggiore sostenibilità e promuovere il trasporto intermodale per allontanare il traffico merci dalla strada. In termini di aiuti economici, la Commissione europea ha assegnato 125 milioni di euro per incoraggiare il trasporto merci a passare dal trasporto su gomma al trasporto marittimo combinato su strada e 300 milioni sotto forma di sovvenzioni dirette alle imprese ferroviarie.

La stessa Corte dei conti Europea, nel report “Trasporto intermodale delle merci: il cammino dell’UE verso la riduzione del trasporto merci su strada è ancora lungo”, riconosce l’importanza dello strumento dell’intermodalità. Tuttavia, il report mette in risalto il fatto che, malgrado gli sforzi compiuti per ridurre il trasporto su gomma, il 77% del trasporto avvenga ancora via strada. Oltre alla mancanza di un’unica strategia, secondo la Corte dei conti Europea, i controlli della Commissione sono stati ostacolati dall’assenza di dati forniti dai Paesi membri. Un altro aspetto importante che emerge da questo report è che l’attuale versione della direttiva sui trasporti combinati è obsoleta (1992). Tale direttiva non tiene conto di importanti esigenze, tra le quali, ad esempio, la digitalizzazione dei documenti che accompagnano le merci. La carenza di informazioni accessibili in tempo reale e relative ai terminali intermodali e alle capacità della rete rappresenta una importante criticità da affrontare in maniera decisa. Del resto, anche l’Unione degli Interporti Riuniti (UIR che rappresenta gli Interporti, strutture integrate di logistica e servizi nate dalla legge 240/1990) ha riconosciuto l’importanza di standardizzare i processi e rendere interoperabili i sistemi informativi per migliorare le operazioni di business.

Autorità esecutive: la necessità dei controlli

Al fine di garantire l’interconnessione e l’interoperabilità delle reti stradali nazionali e facilitare la circolazione di merci e persone all’interno del territorio europeo, l’Unione Europea deve essere supportata da un adeguato quadro normativo e da un altrettanto adeguato sistema esecutivo. Se da una parte la politica dell’Unione europea fissa i limiti di decarbonizzazione per contrastare il cambiamento climatico, dall’altra mira a garantire la circolazione sicura, efficiente, sostenibile, equa e libera di persone e merci in tutta l’UE. A tal fine, l’UE ha sviluppato un ampio quadro di norme applicabili al settore del trasporto su strada, con cui vengono definiti i requisiti minimi che devono essere soddisfatti dagli operatori del trasporto su strada, le regole che devono essere rispettate dagli autisti professionisti per garantire la sicurezza stradale, gli standard tecnici che devono essere rispettati dai veicoli adibiti al trasporto commerciale di merci o passeggeri.

Al fine di garantire un monitoraggio e un controllo efficaci, affidabili e coerenti del rispetto della legislazione dell’UE in materia di trasporto su strada, deve esistere un meccanismo di applicazione adeguato. L’applicazione del meccanismo di controllo consiste in una serie di attività: prevenzione, accertamento dei reati, determinazione del responsabile del reato, determinazione, irrogazione ed esecuzione delle sanzioni. In buona sostanza, gli obiettivi della politica dell’UE in materia di trasporti su strada non sarebbero raggiunti senza un’applicazione rigorosa.

I controlli di conformità

I controlli di conformità comportano la raccolta, la verifica e l’analisi di una serie di dati che sono relativi al conducente, all’automezzo, all’operatore, al carico, al tipo di trasporto. Per raccogliere queste informazioni, le Forze dell’Ordine devono verificare una serie di documenti presentati da conducenti e operatori, così come rilasciati dalle Autorità Nazionali, e/o accedere ai dispositivi di registrazione o ai database che memorizzano i dati pertinenti. Le Autorità esecutive (“Enforcement authorities”), tra cui citiamo la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, l’Autorità doganale, hanno la necessità di effettuare controlli (sui veicoli, sulle merci, sugli autisti, ecc.) da remoto o direttamente su strada.

Dal cartaceo al digitale

La Commissione Europea ha lavorato per trasformare alcuni di questi documenti in un formato elettronico leggibile da una macchina. Le note di spedizione cartacee ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite per il trasporto di merci (CMR – Convention des Marchandises par Route) sono state gradualmente sostituite da documenti elettronici (e-CMR). Per promuovere l’uso di documenti elettronici nel trasporto di merci, il regolamento UE. 2020/1056 relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci (eFTI – electronic Freight Transport Information) stabilisce l’obbligo per le Autorità di accettare le informazioni relative al movimento delle merci in formato elettronico. Le informazioni devono essere trasmesse alle Autorità mediante piattaforme sicure (eFTI) certificate conformemente ai requisiti di tale regolamento. Le piattaforme eFTI consentiranno comunicazioni affidabili tra imprese e Autorità, garantendo l’autenticità, l’integrità e la sicurezza dei dati trattati.

Per migliorare l’esperienza dei controllori e dei controllati e potenziare l’efficienza e l’efficacia dei controlli, è stato sviluppato e reso obbligatorio il dispositivo di registrazione denominato “tachigrafo digitale” nei veicoli adibiti al trasporto di merci o passeggeri. Il tachigrafo digitale è una pietra miliare per l’applicazione delle regole sociali e di mercato nel trasporto su strada perché consente di registrare e controllare il tempo di guida e altri periodi di lavoro, pause, riposo e disponibilità degli autisti. Prossimamente tale tachigrafo sarà obbligatoriamente dotato di una “interfaccia intelligente” per consentire di inviare i dati a terzi attraverso un dispositivo di comunicazione elettronico idoneo come uno smartphone. Il tachigrafo di prossima generazione permetterà la registrazione automatica di un passaggio di frontiera e la registrazione della posizione di un veicolo durante il carico e lo scarico. Inoltre, lo strumento consentirà la comunicazione con i dispositivi di controllo delle Forze dell’Ordine.

Le sfide per le Autorità

La crescente internazionalizzazione delle operazioni e la crescente complessità delle norme in materia di trasporto su strada rendono l’applicazione più che mai dipendente dalla cooperazione amministrativa tra le Autorità nazionali, dall’assistenza reciproca e dallo scambio di informazioni e dati su operatori, conducenti, veicoli e merci trasportate. Per facilitare questa cooperazione per l’applicazione transfrontaliera, l’UE ha sviluppato una serie di sistemi informatici che consentono la comunicazione sicura da Autorità ad Autorità e il trasferimento di dati. A titolo esemplificativo, riportiamo i sistemi più rilevanti: TACHOnet (TACHONET Rete telematica Europea per lo scambio di informazioni sulle Carte tachigrafiche), RESPER (registro patenti di guida), piattaforme eFTI (ospitano le informazioni elettroniche sul trasporto merci), ERRU (sistema a punti utile per assegnare un punteggio di affidabilità alle imprese di trasporto in conto terzi).

Tuttavia, le metodologie e le tecnologie che vengono attualmente adottate dai vari organi di controllo e dalle varie Autorità risultano spesso poco interoperabili e flessibili per affrontare le sfide del sistema logistico del futuro. Come abbiamo già detto, ad oggi, la maggior parte delle informazioni è disponibile sotto forma di documenti cartacei (ad es. patente di guida, certificato di revisione, lettera di vettura o CMR, ecc.). Nonostante gli sviluppi compiuti a livello nazionale, europeo e internazionale per intensificare l’applicazione mediante l’introduzione di registri elettronici, documenti elettronici, il controllo del rispetto della complessità delle norme applicabili al settore del trasporto su strada ad alta mobilità, rimane una sfida enorme. Si stima che il 99% delle operazioni di trasporto transfrontaliero nell’UE preveda che lungo il percorso della merce nei vari Stati europei, ancora oggi venga utilizzata almeno una lettera di vettura cartacea (CMR). Ciò significa che solo l’1% delle operazioni di trasporto merci è accompagnato da uno scambio di informazioni e documentazione completamente digitale relativo al carico.

Inoltre, le risorse di esecuzione (umane, finanziarie, tecniche) negli Stati membri sono in costante diminuzione. Si stima che dalla crisi finanziaria del 2008 il numero del personale di controllo disponibile sia diminuito di quasi l’80%. D’altro canto, il numero di operatori e veicoli impegnati in operazioni commerciali di trasporto su strada e il numero di norme applicabili da controllare sono in aumento. Pertanto, solo una frazione dei veicoli sulla strada è controllata e molti di essi vengono fermati in modo casuale per controlli su strada che determinano la conformità, mentre i trasgressori più gravi possono facilmente evitare i controlli casuali.

Il difficile accesso a dati completi e affidabili relativi a conducenti, operatori, veicoli e merci comporta vincoli ancora maggiori per le Autorità di contrasto. Di conseguenza, molti veicoli fermati per i controlli su strada non vengono preselezionati sulla base di una valutazione del rischio effettivamente correlata alle condizioni tecniche del veicolo, al comportamento non conforme di un conducente o al punteggio di rischio elevato dell’operatore. Gli attuali strumenti e sistemi di applicazione transfrontaliera nel trasporto su strada che consentono lo scambio elettronico di dati a fini di controllo (vedi ERRU, RESPER, TACHOnet, ecc.) hanno i loro limiti. Tali piattaforme non garantiscono l’accessibilità, la compatibilità e lo scambio di dati in modo sicuro e affidabile. Di conseguenza, questi sistemi non riescono a fornire sostanziali guadagni di efficienza e sollievo per le Autorità, gli operatori e i trasportatori.

Gruppi di lavoro e progetti europei

Per supportare la Commissione Europea nella promozione della trasformazione digitale del settore dei trasporti e della logistica è stato istituito nel 2015 il Digital Transport and Logistics Forum (DTLF), ovvero sia un gruppo di esperti che riunisce parti interessate pubbliche e private di varie comunità di trasporti e di logistica. Tra le varie attività, questo gruppo sta lavorando allo sviluppo di sistemi informativi per la standardizzazione dello scambio di dati tra i vari attori impegnati nel trasporto (anche multimodale) delle merci.

Gli esperti del gruppo DTLF si sono concentrati sugli ostacoli giuridici e tecnici che compromettono l’affidabilità, l’efficienza e la sicurezza dello scambio di informazioni tra gli operatori e le Autorità. Il gruppo di esperti ha assistito la Commissione Europea nella definizione e nell’attuazione di iniziative che sostituissero l’uso di documenti (cartacei) con scambi elettronici di informazioni nel rispetto delle regole di trasporto. La mancanza di interoperabilità e frammentazione dei vari sistemi di condivisione dei dati è una sfida importante per tutti quei soggetti che operano nell’approvvigionamento e nella logistica.

Infine, il lavoro del gruppo DTLF è supportato da due progetti finanziati dall’UE: FEDeRATED e FENIX. FEDeRATED è un progetto per la cooperazione digitale ed è volto a fornire le basi per un’infrastruttura di condivisione dei dati per il trasporto delle merci e per la logistica. FENIX (recentemente concluso) dell’UE che ha sviluppato un’architettura federata per la condivisione dei dati, al servizio della comunità logistica europea di caricatori, fornitori di servizi logistici, fornitori di infrastrutture di mobilità, città e Autorità. Lo scopo del progetto è stato quello di offrire l’interoperabilità tra qualsiasi singola piattaforma esistente e futura.

Il progetto Keystone

Il progetto, ufficialmente avviato lo scorso 22 giugno 2023, mira a semplificare i controlli di conformità per il trasporto transfrontaliero di merci su gomma e mediante la creazione di un ecosistema digitale per le informazioni sul trasporto delle merci. Il progetto dovrebbe fornire soluzioni innovative per consentire alle Autorità di controllo di accedere direttamente e in tempo reale a tutte le informazioni pertinenti richieste dai diversi atti legislativi del trasporto su strada in “un clic”, per elaborare e analizzare istantaneamente le informazioni per verificare la conformità e trasferire in modo sicuro i dati e i risultati del controllo. KEYSTONE dovrebbe anche sviluppare e testare un ecosistema digitale completo che consenta la futura integrazione con i sistemi di scambio di informazioni attualmente in uso.

Il progetto intende inoltre fornire valutazioni e raccomandazioni per spronare gli operatori commerciali a condividere elettronicamente le proprie informazioni con le Autorità. L’obiettivo del progetto è altresì quello di supportare le Autorità nell’integrazione di quelle informazioni ritenute rilevanti e fornite da differenti parti interessate. In questo momento il consorzio del progetto KEYSTONE sta concentrando i propri sforzi nella raccolta dei requisiti e delle necessità di tutte le tipologie di parti potenzialmente interessate a queste tematiche. A tal proposito, è stato creato un sondaggio con l’obiettivo di raccogliere le esigenze e gli ostacoli che attualmente incidono sui controlli transfrontalieri effettuati dalle Autorità di controllo. Il sondaggio è anonimo (nessun dato personale verrà raccolto) ed è anche aperto a tutti coloro che intendono rimanere informati e/o partecipare concretamente alle attività di progetto per indirizzare in maniera puntuale e tangibile i risultati del lavoro. 

Per chi fosse interessato, il sondaggio è raggiungibile a questo indirizzo.

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