lavoro e benessere

Il futuro del welfare aziendale passa per la salute digitale



Indirizzo copiato

In un contesto di continua evoluzione lavorativa, il welfare aziendale assume un’importanza fondamentale. Tra telehealth, telemedicina e monitoraggio digitale, la salute dei lavoratori si conferma come priorità assoluta per le aziende che intendono crescere e contribuire al tessuto sociale ed economico del Paese

Pubblicato il 3 nov 2023

Graziella Bilotta

Ceo Paginemediche



XIX Rapporto C.R.E.A. sanità digitale: Riprogettare il SSN con la sanità digitale: per ridurre le disparità e garantire la sostenibilità

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha subito una profonda trasformazione, catalizzata sia dal progresso digitale sia dalla pandemia globale. In questo contesto, il concetto di welfare aziendale ha acquisito un ruolo cruciale nelle strategie aziendali, emergendo come un pilastro fondamentale per la gestione e il successo delle imprese.

Il welfare aziendale e la salute digitale sono concetti indissolubilmente connessi, poiché l’accesso a servizi come la telehealth, la telemedicina e il monitoraggio digitale sta diventando sempre più centrale per il benessere dei dipendenti. Secondo il recente Rapporto WIPMI – 2022, il 91,5% dei dirigenti aziendali intervistati ha riconosciuto l’importanza cruciale della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ancora più significativo, il 65,4% di loro ha espresso l’intenzione di rafforzare ulteriormente l’impegno sociale delle loro imprese. Questo sottolinea il crescente riconoscimento del fatto che le risorse più preziose di un’azienda sono i suoi dipendenti e che la tutela della loro salute è di primaria importanza.

Il welfare aziendale come fattore di successo delle imprese e di rilancio del Paese, Welfare Index PMI — Rapporto 2022


Welfare aziendale, fondamentale per la crescita delle imprese

Il welfare aziendale è emerso come un fattore di successo per le imprese e come acceleratore di crescita economica per il Paese nel suo complesso.
Non c’è da stupirsi se l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito un ambiente lavorativo “sano” come un luogo in cui datori di lavoro, dipendenti e tutte le parti coinvolte collaborano attivamente per promuovere la salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori. Questa visione non solo accresce la sostenibilità delle aziende a lungo termine ma si traduce anche in un vantaggio economico tangibile. Secondo i dati Istat del 2022, l’Italia ha registrato una significativa crescita del PIL, in parte attribuibile agli investimenti nel benessere dei dipendenti.
In un contesto in cui le esigenze dei lavoratori si sono trasformate, anche il concetto di welfare aziendale sta subendo una metamorfosi. Oltre agli aspetti economici, tradizionalmente legati ai cosiddetti “benefit accessori”, le prestazioni di carattere sociale stanno emergendo come elementi centrali per le aziende desiderose di consolidare il legame con i propri collaboratori. In particolare, le necessità legate alla sfera familiare e all’assistenza, stanno guadagnando sempre maggiore rilevanza tra coloro che usufruiscono del welfare aziendale.

La salute digitale e la telemedicina a servizio delle imprese

La sfida che ci troviamo di fronte non è certo semplice. Le aziende, se desiderano contribuire in modo significativo al benessere dei propri dipendenti, devono investire nella comprensione approfondita dei bisogni effettivi dei lavoratori. Allo stesso tempo, non possono sottovalutare l’importanza delle fasi di comunicazione e valutazione del piano di welfare, al fine di determinare se le proposte sono effettivamente percepite come un indicatore di benessere.

La pandemia ha cambiato non solo le esigenze immediate ma ha anche aumentato l’attenzione della popolazione verso la propria salute. Ciò ha spinto gli operatori del welfare aziendale a stringere nuove collaborazioni e accordi con strutture e società del settore sanitario. In questo contesto, la salute digitale sta giocando un ruolo cruciale. L’innovazione digitale nel campo della salute sta portando a un cambio di paradigma, passando dalla semplice cura della malattia alla promozione di uno stile di vita sano, alla prevenzione e all’assistenza personalizzata continua.

Un esempio concreto è rappresentato dai programmi digitali personalizzati di gestione della salute offerti dalle aziende ai propri dipendenti. Questi programmi consentono ai lavoratori di valutare il proprio stato di salute, ottenere consigli e, se necessario, essere indirizzati verso servizi medici di qualità in modo tempestivo e conveniente.

Questo cambiamento di mentalità si è tradotto in un aumento significativo dell’adozione di soluzioni di telemedicina e digital health, diventando due delle tendenze principali che hanno caratterizzato la sanità integrativa e le offerte degli operatori sanitari negli ultimi anni.

Secondo l’Istat, quasi 13 milioni di italiani sono coinvolti, con diversi livelli di intensità e impegno, nell’assistenza a parenti affetti da malattie gravi o non autosufficienti. Una recente indagine condotta da Boston Consulting Group e Jointly ha rivelato che il 17% dei lavoratori-caregiver spende più di 10.000 euro l’anno per le cure di una persona cara, con metà di queste spese sostenute personalmente. Le sfide maggiori in queste situazioni riguardano la gestione del tempo e la conciliazione tra vita personale e lavoro (72%) e le questioni economiche e finanziarie (64%).

Il welfare aziendale può svolgere un ruolo cruciale nell’affrontare queste sfide attraverso servizi dedicati.

La telemedicina, in particolare, è emersa come una risposta iniziale alle esigenze di distanziamento fisico imposte dalla pandemia. Tuttavia, si è rapidamente evoluta in una pratica su cui molte aziende hanno investito e creduto.

Esistono e sono già attivi, ad esempio, diversi programmi di prevenzione e cura rivolti anche ai dipendenti delle aziende e ai propri familiari con tanto di centrali operative 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, accesso rapido e conveniente a consulenze mediche online o a domicilio, oltre che a servizi di supporto alle famiglie per l’assistenza e la cura degli anziani.

La salute digitale come driver di crescita nazionale

In conclusione, il welfare aziendale rappresenta una leva cruciale per la stabilità e la crescita delle imprese.

Gli investimenti nella salute digitale dei dipendenti non solo migliorano la produttività e la competitività aziendale, ma hanno un impatto positivo sull’intera comunità aziendale. La fidelizzazione dei lavoratori e il supporto alle famiglie nell’affrontare le spese quotidiane sono solo alcune delle ricadute positive.

Il futuro del welfare aziendale passa attraverso l’innovazione digitale e una crescente attenzione alla salute dei lavoratori. Le imprese che adottano questa visione non solo prosperano ma contribuiscono al tessuto sociale ed economico del Paese.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati