A parità di ruolo, in certe realtà aziendali le donne vengono pagate meno dei colleghi: è il gender pay gap, il divario salariale di genere. Un fenomeno annoso che non è solo un’ingiustizia sociale, frutto di discriminazione e retaggi antiquati, ma è un elemento dal forte impatto sulla produttività, l’operatività, l’innovazione e la crescita delle imprese, un fattore che non aiuta a favorire la parità di genere in azienda. Le politiche comunitarie stanno andando verso soluzioni a questa situazioni: entro giugno 2026 gli Stati membri, tra cui l’Italia, saranno obbligati a recepire la direttiva UE 2023/970 che stabilisce, si legge nella norma, “prescrizioni minime intese a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore tra uomini e donne“.
Diversità e inclusione
Gender pay gap, cos’è il divario salariale di genere e come eliminarlo con la trasparenza
Il Gender pay gap, il divario salariale tra uomini e donne, è un problema radicato nelle società e nelle economie di tutto il mondo: il recepimento obbligatorio da giugno 2026 della direttiva Ue 2023/970 porterà le aziende a una maggiore trasparenza salariale per combattere il fenomeno
Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

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