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Finanza sostenibile: l’impegno Ue per un futuro green



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L’Ue delinea una strategia di investimento sostenibile per facilitare la transizione a un’economia più verde. Tra gli strumenti promossi, i Green Bond, i Green Loan e i Sustainability Linked Loan. Le banche e gli istituti finanziari sono chiamati a svolgere un ruolo chiave in questa rivoluzione verde

Pubblicato il 7 nov 2023

Lorenzo Petronio

Ecotech BU Director di Termo



L’evoluzione del Greentech nel 2023

Oggi la sostenibilità è diventata un vero e proprio trend: non esiste azienda, istituzione o privato che negli ultimi mesi non abbia guardato, direttamente o indirettamente, alla materia.
Il mondo della finanza non fa eccezione.

Cosa significa attuare una strategia di investimento sostenibile

La Commissione Europea si è posta l’obiettivo di mobilitare fino a mille miliardi di euro nei prossimi dieci anni per garantire il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica: si tratta di fondi importanti, che però non bastano per coprire il fabbisogno complessivo stimato per garantire il processo di transizione. Per superare questo gap, il sistema dei servizi finanziari, che sta vivendo una vera e propria svolta green, riveste un ruolo cruciale.

Ma cosa significa attuare una strategia di investimento sostenibile? Cosa si intende per finanza sostenibile?

L’Unione Europea definisce “sostenibile” la finanza che coinvolge sia i fattori ambientali e sociali, sia quelli di governo societario – i cosiddetti fattori ESG (Environment, Social, Governance). Più in generale, si tratta dell’applicazione del concetto di “sviluppo sostenibile” all’attività finanziaria.

Tuttavia, oggi mancano ancora standard condivisi a livello internazionale per la valutazione della sostenibilità. Di conseguenza, in attesa di una regolamentazione che stabilisca criteri uniformi, la definizione di “attività economica sostenibile” è soggetta a sfumature e misure differenti.

Il Regolamento tassonomia dell’unione europea e il ruolo delle banche

Per compensare in parte la disparità di standard, l’UE ha deciso di creare un sistema di classificazione comune per le attività economiche sostenibili, la cosiddetta “Tassonomia UE” (Regolamento UE 2020/852). Grazie a un quadro regolamentare che consente di individuare imprese, progetti e/o investimenti sostenibili, l’obiettivo è favorire la trasparenza e rafforzare la fiducia degli investitori.

Il Regolamento Tassonomia consiste dunque in un accordo quadro per la creazione di un unico sistema classificatorio delle attività eco-sostenibili.
La Regolamentazione indica inoltre gli obiettivi ambientali che un’attività economica deve rispettare per considerarsi “green”, ovvero:

  • mitigazione del cambiamento climatico
  • adattamento al cambiamento climatico
  • protezione e sfruttamento sostenibile dell’acqua e delle risorse marine
  • transizione verso un’economia circolare
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento
  • protezione e ripristino della biodiversità e dell’ecosistema

Inoltre, il Regolamento prevede che, dal primo gennaio 2024, le banche debbano pubblicare il proprio GAR (Green Asset Ratio). Si tratta di un KPI che indica il rapporto tra gli asset creditizi che finanziano attività allineate alla Tassonomia UE e le attività totali nel bilancio. L’obiettivo posto dalle autorità con l’introduzione di questo strumento è quello di fornire un KPI di facile comprensione che gli stakeholders possano utilizzare per valutare, misurare e confrontare l’allineamento alla Tassonomia dei portafogli.

In tale contesto, le banche sono quindi una delle leve che l’Europa sta sfruttando per raggiungere l’obiettivo NetZero.


Attraverso la Banca Centrale Europea, l’UE ha dunque cominciato a emanare una serie di regolamenti che obbligano gli istituti finanziari a dotarsi di strumenti che incentivino gli investimenti e l’adozione di strumenti finanziari sostenibili. Tre le iniziative promosse troviamo i Green Bond, i Green Loan e i Sustainability Linked Loan.

Green bond o green loan: qual è la differenza

I Green Bond sono a tutti gli effetti obbligazioni emesse da istituzioni o imprese, con caratteristiche diverse da un normale titolo di borsa. Si possono considerare “verdi” perché chi emette i green bond chiede al mercato di investire in progetti con impatto positivo sull’ambiente, compatibili con i principi base della finanza sostenibile.

Al contrario, i Green Loan sono prestiti verdi emessi da banche o istituti finanziari a favore di aziende o privati che presentano progetti con obiettivi di sostenibilità ambientale, come la riqualificazione energetica di un edificio o il taglio degli sprechi di risorse naturali preziose.

Infine, i Sustainability Linked Loan sono finanziamenti verso le imprese che incentivano il beneficiario a raggiungere predeterminati obiettivi ESG, indipendentemente da come vengano utilizzati i proventi del finanziamento.

Inoltre, per favorire la transizione verso un modello economico più green, a livello globale è nato un Green Loan Market che mira a facilitare un’attività economica sostenibile in tutti i tre ambiti ESG: Environmental, Social e Governance. Questo nuovo mercato si basa sui cosiddetti Green Loan Principles (principi dei prestiti verdi), ovvero linee guida volontarie che le aziende debitrici possono applicare per avere accesso ai finanziamenti – come utilizzo dei proventi del finanziamento, valutazione del processo e del progetto, reporting.

Non solo. I Green Loan Principles trovano applicazione anche per i finanziamenti concessi mediante linee di credito revolving, con la necessità di adottare i dovuti accorgimenti per garantire che la destinazione delle somme ai progetti sia adeguatamente documentata e tracciata.
La particolarità è che viene rimesso alle parti il compito di determinare la soluzione più adeguata a garantire che l’uso delle somme di una linea revolving avvenga in conformità ai principi stessi.

L’emergenza Coronavirus ha contribuito a porre l’attenzione sul tema della sostenibilità ambientale; tuttavia, il settore dei Green Loan è ancora in piena fase di sviluppo.

A livello globale, già nel 2019 si è registrato un boom nelle emissioni di prestiti verdi che, secondo Bloomberg, ha raggiunto un valore di 465 miliardi di dollari.

Conclusioni

Oggi, anche in Italia i più importanti istituti finanziari e banche hanno iniziato a investire in questo senso, proponendo prodotti green. Ma i passi da fare sono ancora molti: il panorama bancario continua a offrire poco sul piano della valutazione della sostenibilità. Per il futuro, è auspicabile che il settore del banking sia disposto a rinunciare a una parte del proprio profitto immediato, in favore di attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.

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