X ha due moderatori di contenuti in grado di comprendere la lingua italiana, così come Pinterest; Booking e Zalando ne hanno tre ciascuno, LinkedIn ne dichiara tredici, YouTube ne ha 91, Meta non più di 179, Google Play ne ha 184, TikTok supera i quattrocento; Amazon, Bing, Wikipedia non svelano i numeri: è uno scenario a forte tinte chiaroscurali quella che emerge dalla lettura dei report sulla trasparenza della moderazione di contenuti pubblicati per la prima volta nei giorni scorsi sui siti delle più importanti aziende digitali, secondo quanto richiesto dal Digital Services Act, e che per la prima volta in assoluto comunicano il numero esatto di moderatori suddivisi per lingua o Paese di competenza.
rapporti trasparenza
Moderazione contenuti social: ecco cosa rivelano i primi numeri post Digital Services Act
I rapporti sulla trasparenza della moderazione dei contenuti, pubblicati in ottemperanza al Digital Services Act, rivelano dati contrastanti. Nonostante le promesse di sostituzione dei moderatori con strumenti di intelligenza artificiale, le grandi piattaforme digitali dipendono ancora significativamente dal lavoro umano. Tuttavia, mancano dati chiave che potrebbero fornire un quadro più dettagliato del processo di moderazione
Social media manager, saggista, autore del sito "Umanesimo Digitale"

Continua a leggere questo articolo
Argomenti
Canali
EU Stories - La coesione innova l'Italia