ecosistemi digitali

Prodotti e servizi intelligenti: quattro strategie per avere successo



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Prodotti e servizi intelligenti rappresentano un bacino di nuove sfide e opportunità per le imprese. La strategia, il design, l’innovazione costante, la sostenibilità e la scalabilità diventano elementi chiave di questo passaggio, che sta trasformando le dinamiche aziendali aprendo nuove frontiere di innovazione

Pubblicato il 15 dic 2023

Chiara Diana

Chief Design Officer frog, Head of frog Innovation Team



trasformazione digitale

Quando parliamo di prodotti e servizi intelligenti non ci stiamo più proiettando al futuro, ma ci riferiamo a una realtà in costante evoluzione. Da questo scenario emergono sfide complesse e opportunità inedite per le imprese: la necessità di trovare il giusto focus strategico, l’importanza di distinguersi attraverso il design, la ricerca costante dell’innovazione come vantaggio competitivo.

Ma c’è di più. In questa nuova era, gestire l’impatto delle proprie attività diventa fondamentale per garantire sia la sostenibilità che la scalabilità dei processi aziendali. Tutti questi elementi ci guidano verso un futuro dove gli ecosistemi intelligenti rappresenteranno la norma piuttosto che l’eccezione.

Entriamo nel dettaglio di questa trasformazione , analizzando i suoi molteplici aspetti e le sue implicazioni per il mondo del business.

L’era dei prodotti e servizi intelligenti: sfide e opportunità

È passato quasi un quarto di secolo da quando è stato coniato il termine “Internet of Things (IoT)”: da allora abbiamo assistito a una rapida evoluzione nel mondo della tecnologia, a una proliferazione di prodotti in grado di connettersi, raccogliere e scambiare dati. I dispositivi intelligenti, animati da una costante innovazione nella sensoristica, nella meccatronica, nell’apprendimento automatico, sono ora una realtà.

Questa nuova fase della rivoluzione digitale sta trasformando la nostra vita quotidiana e le dinamiche aziendali in modo inimmaginabile, aprendo nuove frontiere di innovazione.

I vantaggi dei dispositivi intelligenti per aziende e ambiente

Dal punto di vista aziendale, i dispositivi intelligenti consentono di ottenere informazioni nuove sul comportamento degli utenti, rafforzando la relazione, sbloccando nuovi servizi, nuovi modelli di business, nuovi mercati e nuovi ricavi. Nei prossimi 5 anni l’88% delle organizzazioni prevede di inserire servizi intelligenti nel proprio portfolio, come asset strategico per la competitività.

Oggi i consumatori e, più ampiamente, gli utenti finali, possono beneficare di interazioni semplificate, nuove funzionalità ed esperienze personalizzate, sia relative al singolo prodotto, sia agli ecosistemi più ampi di cui fanno parte.

Dal punto di vista dell’ambiente, grazie alla loro capacità di abilitare modalità operative più efficienti, i prodotti e i servizi connessi hanno un ruolo cruciale nella costruzione di un futuro sostenibile.

Nonostante questa promessa, solo in pochi riescono oggi a capitalizzare il potenziale di questa connettività: tra le aziende il 58% non riesce a monetizzare queste innovazioni.

Le competenze necessarie per sfruttare gli ecosistemi intelligenti

La complessità intrinseca e crescente di questi ecosistemi intelligenti richiede infatti la mobilizzazione di un intricato sistema di competenze a partire dalla fase di definizione strategica, fino a quella di progettazione e di commercializzazione, su aspetti quali: hardware e software, dati e supply chain, organizzazione aziendale e modelli di servizio, tecnologia ed esperienza utente.

Il 18% delle aziende crede che entro il 2025 il 60% delle proprie revenue arriverà da prodotti e servizi intelligenti. Per raggiungere un obiettivo così ambizioso è fondamentale governare questa complessità, e investigare sistematicamente la relazione tra costo di innovazione, impatto ambientale, valore creato e ritorno di investimento.

Trovare il giusto focus: l’importanza della strategia

Come in tutte le tecnologie emergenti, la chiave per il successo sta nell’applicazione delle strategie corrette. Nel report Making Connectivity Matter, a cura di frog part of Capgemini Invent, ne abbiamo individuate quattro: trovare il giusto focus, investire sul design, innovare costantemente, gestire l’impatto.

Il percorso appropriato: investimenti e aspetti organizzativi

Secondo una ricerca realizzata dal Capgemini Research Institute nel 2022, intitolata “Intelligent Products and Services”, solo il 7% delle organizzazioni intervistate ha portato sul mercato, consolidato e scalato, casi d’uso in questo ambito, mentre molte organizzazioni sono ancora in fase di definizione della propria strategia, o sono ferme alla fase progettuale.

In un contesto in rapidissima evoluzione, può essere difficile capire da dove iniziare, quale sia l’opportunità su cui concentrarsi e come valutarne il potenziale e la fattibilità, ma anche capire come riuscire a ottenere gli investimenti necessari.

Spesso si incontrano difficoltà nella mobilizzazione e gestione delle diverse discipline necessarie a guidare con successo questo percorso di innovazione, tra strategia, ingegneria, scienza, design e dati.

Inoltre, vanno attentamente considerati gli aspetti organizzativi relativi a una nuova supply chain, alla gestione degli aggiornamenti e alla fornitura dei servizi dopo la vendita, ambiti spesso lontani dal DNA delle aziende di prodotto.

L’organizzazione può non essere pronta ad abbracciare un cambiamento così pervasivo dei propri paradigmi.

Per superare queste complessità, le aziende devono avere una chiara comprensione di ciò che è o sarà il pilastro fondamentale del loro business in uno scenario futuro, mettendo a fuoco gli elementi di differenziazione su cui investire, organizzando di conseguenza la gestione delle proprie risorse.

Il design come elemento distintivo

Innovare prodotti esistenti, costruire nuovi servizi intorno a nuovi dati, commercializzare soluzioni completamente nuove abilitate da tecnologie nascenti, può essere un esercizio di stile o un grande valore, per le aziende, le persone e il pianeta. La differenza può essere sottile.

Per assicurare che l’investimento sia valido, che la soluzione sul mercato attiri e trattenga la domanda, al prezzo corretto, in linea con il posizionamento, è fondamentale avere una chiara visione sul valore che l’innovazione porta.

Per investigare questo valore è imprescindibile acquisire una comprensione profonda dei bisogni umani, oltre i ‘google-able insights’ – le informazioni facilmente reperibili online – dei comportamenti, delle motivazioni e delle aspirazioni, individuali e collettive.

Questo processo, vero in ogni progettualità, è ancora più rilevante per soluzioni nuove e complesse, dove non ci sono modelli di riferimento da copiare, e dove l‘equilibrio tra semplicità di utilizzo e valore è un fattore determinante.

Per assicurare che l’investimento sia un investimento longevo oggi è impossibile scindere i bisogni umani dal benessere del pianeta e dei suoi ecosistemi.

Per questo, è fondamentale progettare in maniera sostenibile sin dalle prime idee, e ad ogni passo del ciclo di vita del prodotto, dai materiali di fabbricazione, all’impatto nella fase di assemblaggio, al trasporto, all’uso, alla gestione dei dati, al consumo energetico, alla fase di termine del ciclo di vita e riparabilità. Ciò include la ricerca sistematica di approcci più circolari, che considerano l’intero ambito delle interazioni con il prodotto e il suo ecosistema di servizi.

Questo processo, vero in ogni progettualità, è ancora più rilevante per prodotti e servizi connessi, dove la complessità costruttiva, la domanda di energia per scambio di dati e calcolo, il rischio di rapida obsolescenza moltiplicano i fattori di attenzione.

L’innovazione costante come vantaggio competitivo

L’evoluzione rapida delle tecnologie richiede un costante sforzo di ricerca e sviluppo per rimanere al passo e anticipare le aspettative di consumatori, utenti e società.

La capacità di presidiare il nuovo, investigare l’arte del possibile e metterla in correlazione a un’opportunità di valore, è un elemento strategico per le aziende per mantenere un vantaggio competitivo.

L’aggiornamento in tempo reale è diventato essenziale, ma richiede un impegno continuo, e una strategia chiara sulle aree da presidiare con competenze proprie, quelle su cui lavorare in partnership e quelle su cui essere follower.

Scegliere le strategie tecnologiche e ingegneristiche giuste per l’obiettivo di innovazione non è però semplice, in particolare in un contesto in continuo cambiamento, dove si può poco lavorare sulla replica di modelli consolidati. Lo dimostra il fatto che il 48% delle aziende che stanno guidando l’innovazione di sistemi intelligenti sia ferma nelle fasi di proof of concept e pilot.

Ingegnerizzare l’innovazione è costruire qualcosa di nuovo, qualcosa che non è stato visto prima; non c’è una ricetta per assicurare in anticipo che questo sia possibile.

A volte le complessità sono legate all’implementazione della tecnologia, o al suo funzionamento in un sistema complesso; altre volte nel comprendere come stabilizzare la soluzione e renderla scalabile; altre volte nel presidiare le competenze necessarie attraverso tutto il processo.

Le aziende che più spesso hanno successo sono quelle che riducono la complessità dell’innovazione, focalizzandosi sui momenti dell’esperienza e del servizio dove questa fa la differenza, e che lavorano con un modello fortemente iterativo, prevedendo momenti decisionali intermedi in cui vengono progressivamente valutate le assumption più rischiose.

Gestire l’impatto: sostenibilità e scalabilità

Per ottenere un impatto positivo e un ritorno dell’investimento significativo e duraturo nel tempo, i prodotti e i servizi connessi devono essere costruiti e implementati in modo sicuro, affidabile e sostenibile. Tutto il processo deve essere sostenuto da una struttura scalabile, rapidamente e con facilità.

Capire qual è il percorso migliore per raggiungere questo impatto richiede di esplorare in modo sistemico vari fattori: la solidità e stabilità della soluzione stessa, tra prodotto fisico, digitale e dati, la sua operatività una volta commercializzata, tra costi e competenze per l’erogazione dei servizi e la gestione di una nuova distribuzione, la relazione con gli altri attori dell’ecosistema a cui le soluzioni si agganciano, tra piattaforme aperte, API e partnership, la scalabilità della soluzione, tra nuove funzionalità e evoluzioni tecnologiche.

Un ultimo fattore, ma sempre più critico nella progettazione del percorso di innovazione è l’impatto sull’ambiente.

La riduzione dell’impatto ambientale e sociale, dall’impronta di carbonio alla minimizzazione degli sprechi, alla durabilità dei prodotti e la riparazione, non sono più una scelta di posizionamento, ma un requisito non negoziabile, che può portare un impatto positivo sul pianeta ma può anche generare benefici finanziari a lungo termine.

Verso un futuro di ecosistemi intelligenti

Il lancio di un prodotto o di un servizio connesso non è che l’inizio di un percorso verso la promessa del Connected World.

Questo perché i prodotti e i servizi connessi esprimono il massimo del proprio potenziale quando si estendono fino a diventare e operare come piattaforme, combinando fonti di dati provenienti da fonti diverse, garantendo una transizione fluida tra essi e fornendo raccomandazioni sintetizzate.

Queste piattaforme intelligenti offrono l’opportunità di creare servizi e funzionalità completamente nuovi, puntuali, contestualizzati e personalizzati, esperienze più complete e rilevanti, e di conseguenza nuove opportunità di business.

Questa progressione riflette l’evoluzione delle aspettative dei consumatori e delle esigenze aziendali e del pianeta stesso. Spetta agli innovatori e alle organizzazioni lungimiranti abbracciare queste trasformazioni per permettere al mondo come lo conosciamo oggi di evolvere verso una direzione improntata alla sostenibilità.

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