Evangelizzazione

Intelligenza artificiale: una nuova frontiera per la fede e la pastorale



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Il mondo religioso si apre all’intelligenza artificiale: da strumento di evangelizzazione a personalizzazione dell’apprendimento catechistico. Un percorso ricco di opportunità, ma che richiede una riflessione etica e una formazione adeguata per il suo utilizzo responsabile

Pubblicato il 18 dic 2023

Riccardo Petricca

Esperto Industria 4.0 Innovation Manager



Coltivando il verso: la sfida di scrivere poesia con GPT4

L’intelligenza artificiale (IA) e ChatGPT emergono come strumenti potenti e innovativi che possono contribuire a ridefinire anche il modo in cui si diffonde il Vangelo. Ma come si coniugano tecnologia e fede? Come può un algoritmo contribuire alla diffusione del messaggio religioso?

Da ChatGPT come mezzo di evangelizzazione, alla personalizzazione dell’apprendimento catechistico grazie all’IA: un percorso ricco di opportunità, ma che richiede anche una riflessione etica profonda e una formazione adeguata per il suo utilizzo responsabile. Una sfida impegnativa, ma stimolante, dove la tecnologia può diventare alleata preziosa nel rispetto dei valori spirituali fondamentali.

Ghatgpt come strumento di evangelizzazione

L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia che consente ai computer di imitare l’intelligenza umana, compresa la capacità di apprendere, ragionare e percepire. Tra le sue diverse applicazioni, ChatGPT, sviluppato da OpenAI, è un esempio di come l’IA può essere utilizzata per simulare conversazioni umane. ChatGPT è un modello di linguaggio generativo che può comprendere e rispondere a una vasta gamma di input in un modo che rispecchia il linguaggio e il ragionamento umano. Questa capacità rende ChatGPT un potenziale strumento di evangelizzazione, capace di raggiungere un pubblico ampio e diversificato.

“I credenti, infatti, avvertono sempre più che se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante. L’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani.network sociali sono il frutto dell’interazione umana, ma essi, a loro volta, danno forme nuove alle dinamiche della comunicazione che crea rapporti: una comprensione attenta di questo ambiente è dunque il prerequisito per una significativa presenza all’interno di esso” (messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XLVII giornata mondiale delle comunicazioni sociali  Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione. [Domenica, 12 maggio 2013]).

L’utilizzo responsabile dell’IA nella pastorale e catechesi

Ma, come può l’Intelligenza Artificiale aiutarci ad evangelizzare? Sebbene troppo spesso ci si trova di fronte a sfide e incertezze, è sempre importante ricordare che l’obiettivo principale di un sacerdote, catechista, professore di religione, volontario Caritas e più in generale di qualsiasi operatore pastorale è condividere l’amore e il messaggio di Gesù Cristo. Questa è la missione, e i progressi tecnologici sono solo nuovi strumenti che possono aiutare a realizzarla.

Nel contesto dell’evangelizzazione, l’IA può essere utilizzata per personalizzare l’esperienza di apprendimento, rendendo le lezioni di catechismo e le attività di evangelizzazione più coinvolgenti e significative. Ad esempio, come fece qualche anno fa l’introduzione dei PC e di internet, oggi un programma di IA può adattare le lezioni alle esigenze specifiche di un individuo, rispondendo alle domande in tempo reale e fornendo risorse di apprendimento personalizzate.

ChatGPT, sviluppato da OpenAI, è un esempio particolarmente rilevante di IA nel contesto dell’evangelizzazione. È un modello di linguaggio generativo pre-addestrato che usa l’apprendimento automatico per produrre risposte testuali a domande o affermazioni fornite dall’utente. La sua capacità di comprendere il linguaggio naturale e di produrre risposte coerenti e pertinenti lo rende uno strumento potente per l’evangelizzazione.

Immaginiamo di poter avere una conversazione interattiva con una persona che desidera saperne di più sul Vangelo. Invece di fornire risposte preconfezionate, l’intelligenza artificiale può generare risposte basate sul contesto della domanda, rendendo la conversazione più naturale e coinvolgente.

Personalizzare l’esperienza di apprendimento con l’IA

Il primo passo nell’integrare l’IA nella pastorale e catechesi è comprendere il loro ruolo come strumenti di supporto, piuttosto che sostituti del contatto umano. Mentre queste tecnologie possono migliorare l’efficacia dell’evangelizzazione, non possono e non devono sostituire l’interazione umana. Dovrebbero essere usate per migliorare e amplificare il lavoro dei catechisti, non per rimpiazzarlo.

Un altro modo per utilizzare l’IA nella pastorale e catechesi è attraverso l’uso di algoritmi di apprendimento automatico per personalizzare l’esperienza di apprendimento. Questi algoritmi possono analizzare i dati dell’utente per comprendere i suoi punti di forza e di debolezza, permettendo così di adattare le lezioni e le attività alle sue esigenze specifiche. Ad esempio, un algoritmo potrebbe rilevare che un utente ha difficoltà a comprendere una particolare parabola o un particolare argomenti e potrebbe quindi fornire risorse supplementari su quel tema.

L’importanza dell’etica nell’uso dell’IA

Mentre esploriamo queste possibilità, è importante sottolineare l’importanza dell’etica nell’uso dell’IA, rispettando la privacy e la dignità delle persone ed in particolare dei minori. Inoltre, bisogna fare attenzione a garantire che le tecnologie IA siano utilizzate per promuovere un dialogo aperto e rispettoso, evitando la diffusione di informazioni false o fuorvianti.

La necessità di formazione nell’uso dell’IA in ambito religioso

Infine, l’implementazione dell’IA generativa nella pastorale e catechesi richiede una formazione adeguata. I catechisti e gli operatori pastorali devono essere formati non solo sull’uso di queste tecnologie, ma anche sulla comprensione dei loro limiti e potenzialità. Solo così possiamo garantire un uso efficace e rispettoso dell’IA nella nostra missione evangelizzatrice. “Oggi l’azione pastorale richiede che si sappiano utilizzare le possibilità e gli strumenti più recenti. Non sarà quindi obbediente al comando di Cristo chi non sfrutta convenientemente le possibilità offerte da questi strumenti per estendere al maggior numero di uomini il raggio di diffusione del Vangelo”.(Communio et Progresso, 27 maggio 1971).

In quest’ottica sono nati vari corsi presso i seminari, gli istituiti teologici e le Università Pontificie come ad es. il corso di “Abilità Informatiche e nuove tecnologie della comunicazione” istituito dal 2016 presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni in collaborazione con il Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana, i corsi di Alfabetizzazione Informatica e realizzazione di un Sito Web presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma dove dal prossimo semestre inizierà anche un corso di Intelligenza Artificiale, Robotica Cognitiva ed Etica.

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