Le imprese sono costantemente alla ricerca di tecnologie che aumentano l’efficacia, incentivano e sostengono la produzione e abbattono i costi. Gli AMR Robot (Autonomous Mobile Robots) sono una risposta a tali necessità, essendo in grado di lavorare senza sosta, in modo preciso, veloce e sicuro.
Non sono tecnologie nuove, i prototipi risalgono alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso – usati prevalentemente per testare gli input visivi e quelli tattili – e sono stati oggetto di evoluzioni a ritmi altalenanti con il passare del tempo, fino a diventare validi aiuti in diversi contesti aziendali ma anche in ambiti sociali.
Gli AMR Robot sono dotati di sensori e seguono precise norme imposte dalla matematica e dagli algoritmi.
Cosa sono e come funzionano gli AMR Robot
Per spiegare cosa sono e come funzionano gli AMR Robot partiamo da un’immagine ardita ma chiara a tutti, le aspirapolvere robotiche. Si muovono in modo autonomo all’interno di un ambiente mappato grazie a principi di visione computerizzata, svolgono compiti precisi e, grazie ad appositi sensori, sono in grado di aggirare gli ostacoli.
Va da sé che gli AMR Robot di cui parliamo possono essere utilizzati per lo smistamento di merci, il loro trasporto e, più in generale, lo svolgimento di compiti in aree di produzione. Usano l’Intelligenza artificiale (AI), il Machine learning e la visione artificiale per muoversi in spazi delimitati e, a differenza delle generazioni precedenti, non seguono percorsi predefiniti e non necessitano per forza di cose di istruzioni specificate nel minimo dettaglio, ciò significa che tendono a trovare il percorso più breve per muoversi evitando gli ostacoli.
Un’infrastruttura software consente di gestire, anche in remoto, i parametri necessari allo svolgimento dei compiti a cui gli AMR Robot sono deputati, tutto ciò senza necessità di cablaggio per l’alimentazione e la trasmissione di dati.
L’architettura degli AMR Robot
I sensori sono a bordo dei robot, in modo che possa muoversi in modo autonomo anche “vedendo” l’ambiente circostante. Sono dotati di un’interfaccia uomo-macchina che consente l’interazione e il controllo del robot. I dati vengono raccolti in prossimità e ciò dà vantaggi di diverso ordine, tra la velocità di raccolta e di elaborazione delle informazioni e la corretta applicazione delle norme sulla privacy e la compliance.
I dati possono essere trattati e analizzati localmente oppure trasmessi verso il Cloud laddove, per esempio, possono essere condivisi con altri applicativi oppure analizzati facendo uso di servizi erogati da appositi provider di Cloud computing.
Il software è capitale, perché consente ai robot di interagire con le persone o con i compiti che sono chiamati ad assolvere e avere sempre misura della posizione in cui si trovano, parametro essenziale per il loro corretto funzionamento.
Gli AMR Robot compiono compiti specifici mediante una procedura di scomposizione, il software consente di:
- scomporre i compiti in fasi
- inviare i dati delle singole fasi per il controllo della corretta esecuzione
- controllare lo stato di funzionamento del robot
- gestire le anomalie.
L’interfaccia uomo-macchina è quindi il cardine tra l’operatore umano e i compiti degli AMR Robot.
I vantaggi e gli svantaggi degli AMR Robot
Il primo vantaggio è da ricondurre alla possibilità di fare svolgere agli AMR Robot i compiti che per l’uomo sono usuranti o pericolosi. Non occorre pensare soltanto alla movimentazione di merci pesanti o rischiosi per l’incolumità, tant’è che gli AMR Robot si prestano anche alla sanificazione di aree di lavoro e resistono a temperature proibitive per l’essere umano.
Gli AMR Robot non hanno bisogno di riposo (se non per i cicli di ricarica energetica) e lavorano mantenendo elevati standard di qualità, velocità e precisione. Tutto ciò consente agli operatori umani di dedicarsi a compiti più interessanti e di maggiore valore per l’impresa.
Non hanno bisogno di supervisione perché valutano l’ambiente circostante e vi si adattano in modo dinamico proprio mentre svolgono le attività che gli sono assegnate, motivo per il quale gli AMR Robot possono essere impiegati in molti ambiti e in molti settori.
Da questi tre vantaggi ne derivano altri, tesi in ogni caso a migliorare la produttività comprimendo i costi.
Vantaggi e svantaggi hanno un punto di incontro, ossia il software: se da una parte questo dà valore agli atout degli AMR Robot, allo stesso tempo può rappresentare anche un limite di spessore. Il processo di automazione è impegnativo perché necessita un’approfondita conoscenza di processi aziendali, soprattutto in quegli ambiti in cui i robot svolgono compiti in cooperazione con altri robot.
Questo porta alla complessità della gestione di intere flotte di AMR Robot, nulla che non possa essere risolto con approfondite analisi: ciò significa però che l’idea di acquistare uno o più AMR Robot e di vederli subito all’opera è fuori misura.
Gli ambiti di impiego
Poiché flessibili, trovano collocazione in molte imprese e organizzazioni che operano in un numero disparati di settori: industria, logistica, agricoltura, retail, finanza, nelle automazioni per le Smart city, sanità e socialità.
Per prendere in debita considerazione gli ambiti di impiego è necessario considerare gli AMR Robot al pari di un middleware, uno strato superiore ai compiti svolti e inferiore alle possibilità di integrazione degli stessi robot con altri agenti. Ne consegue che trovano applicazione trasversale anche nell’impiego di:
- sistemi di Manufacturing Operation Management (MOM)
- sistemi di Manufacturing Execution Systems (MES)
- Warehouse Management System (WMS)
- Enterprise Resource Planning (ERP).
Ancora una volta, è la flessibilità l’arma che rende gli ARM Robot dei validi alleati in diversi settori, comparti e in diverse organizzazioni.
Gli AMR Robot, la privacy e la sicurezza
Anche gli AMR Robot prestano il fianco al cyber crimine. Per esempio, gli hacker potrebbero violare i protocolli e i mezzi di trasmissione di dati per dirottarli ai concorrenti o sfruttare falle per entrare nei sistemi dell’impresa. Occorre quindi creare canali di comunicazione crittografati che assolvano, oltre ai compiti di cybersecurity propriamente detti, anche la salvaguardia della privacy.
L’hardware deve essere parte integrante delle strategie di difesa, tant’è che il Bios dei robot dovrebbe essere protetto da modifiche non autorizzate e il disco fisso (alcuni modelli di robot ne sono dotati) deve essere crittografato.