il rapporto

Identikit delle scuole innovative italiane: la mappa Ashoka



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Ashoka ha mappato l’innovazione nelle scuole italiane, evidenziando istituzioni all’avanguardia e docenti come attori di cambiamento. Il rapporto “Strade di innovazione” sottolinea l’importanza della collaborazione e delle reti educative. Identifica scuole “changemaker” e “edu-influencer” e mira a una nuova narrazione dell’educazione che attivi il potenziale di ogni membro della comunità educante

Pubblicato il 5 feb 2024

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



Scuola digitale

Ashoka, associazione no profit attiva dal 1980, ha costruito una mappa che presenta scuole e istituzioni educative che attualmente in Italia rappresentano l’innovazione. Quali sono le caratteristiche che rendono una scuola all’avanguardia?

Il report “Strade di innovazione”

Il report di Ashoka, “Strade di innovazione”, realizzato con il contributo e il supporto di Indire – Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa – e altre sedici istituzioni educative tra cui Fondazione Mondo Digitale, DeA Scuola della De Agostini, Parole Ostili, Scuole sostenibili, Scuole naturali, WeSchool, l’Università degli Studi di Milano Bicocca, intende mettere in pratica l’indicazione del Direttore Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nei confronti dei docenti di tutto il mondo, che devono diventare loro stessi “attori di cambiamento”.

La motivazione dei docenti chiave per una scuola innovativa

Per far ciò e affrontare la sfida della carenza di insegnanti, l’ultimo rapporto dell’UNESCO “Global report on teachers: addressing teacher shortages” (2023) pone la motivazione come la chiave per attrarre e trattenere gli insegnanti all’interno del sistema educativo.

Il rapporto vuole mettere in luce i caratteri fondanti del processo di innovazione e intende offrire un panorama ricco di pratiche, persone appassionate, progetti e approcci pedagogici all’avanguardia; inoltre, sottolinea l’importanza di creare reti tra le istituzioni educative. La collaborazione non solo accelera il processo di innovazione, – si legge nell’introduzione a cura di Elena Mosa, ricercatrice dell’Indire –  ma crea anche un terreno fertile per lo sviluppo di soluzioni sinergiche a sfide comuni. La condivisione di risorse, conoscenze e esperienze è il cuore pulsante di una comunità educativa resiliente e dinamica.

Una “nuova narrazione” dell’educazione in Italia

La mappa vuole proporre la lettura di visioni nuove per identificare una “nuova narrazione” dell’educazione in Italia, per ribaltare il modo in cui si declina la scuola italiana, troppo spesso ancorata a concetti obsoleti di status quo e gerarchie. Obiettivo forte del rapporto è quello di connettere queste realtà innovative per creare alleanze tra i leader educativi, capaci di ispirarne altri, e – come si legge ancora nell’introduzione – co-costruire visioni educative di senso che mirino ad attivare il potenziale dei protagonisti di cambiamento in ogni attore della comunità educante. Nel rapporto si intende fornire un vero e proprio identikit delle scuole innovative italiane, attraverso cui si evidenziano le caratteristiche principali di chi attualmente innova nel mondo educativo. Il Transforming Education Summit di New York (2022) ha visto la presenza della comunità educante internazionale impegnata ad inserire il discorso educativo al centro dell’agenda politica.

In Italia, i finanziamenti stanziati sulla Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno dichiarato l’obiettivo di trasformare la scuola in un’istituzione innovativa, sostenibile, sicura e inclusiva aprendo la strada ad ulteriori incentivi all’attivazione di processi di innovazione educativa.

La metodologia

Ashoka, insieme all’Università di Torino e l’Università di Milano Bicocca, ha realizzato una metodologia basata su un questionario di raccolta dati distribuito tramite la piattaforma Typeform, composto da circa 40 domande specifiche, che ha fornito un’analisi articolata e sfaccettata che ha rappresentato le basi per l’analisi qualitativa presente nel report. Le realtà prese in considerazione sono state 1000, consultando il Movimento di Avanguardie Educative, la Biblioteca dell’innovazione dell’INDIRE, i partner, gli imprenditori sociali e i giovani changemaker della comunità di Ashoka, i progetti presentati all’interno della “Indagine conoscitiva in materia di innovazione didattica, anche legata all’uso di nuove tecnologie” portato avanti dalla VII Commissione della Camera dei Deputati durante la XVIII Legislatura, le selezioni dei Festival dell’innovazione educativa come Didacta e il Festival dell’Innovazione Scolastica di Valdobbiadene. Inoltre, la ricerca ha preso in considerazione i poli formativi identificati da Scuola Futura, numerosi progetti presenti sul database della Fondazione Con i Bambini e un’attenta rassegna digitale degli “influencer” in ambito educativo.

Le categorie mappate

Ashoka ha identificato 5 categorie principali.

  • Istituti di ogni ordine e grado che hanno reso l’innovazione un carattere identitario della propria cultura scolastica e organizzativa;
  • le metodologie di insegnamento e di apprendimento sperimentate nelle classi;
  • i leader di cambiamento, ovvero individui con visione, motivazione ed esperienza nel cambiare la scuola;
  • i costruttori di ecosistemi territoriali, cioè enti multi settoriali impegnati da diversi anni per favorire l’emergere dell’innovazione sociale.

Oltre alle 11 scuole changemaker individuate negli scorsi anni da Ashoka, il panorama educativo italiano e internazionale ha testimoniato la presenza di altre esperienze di mappatura portate avanti da enti provenienti da settori diversi.

A livello nazionale, il movimento di Avanguardie Educative ha interpretato un primo processo di mappatura per mettere in connessione istituti, replicare buone pratiche e costruire una rete di supporto tra le scuole portando avanti azioni di cambiamento a livello di sistema scolastico.

La Generas Foundation con il progetto Edunauta presenta una “mappa narrata” delle scuole e dei servizi educativi sul territorio nazionale che dimostrano una centralità della relazione come strumento di apprendimento intergenerazionale e con il territorio. Un’altra interessante mappatura è nel quadro di una stessa metodologia didattica, per favorirne la disseminazione, identificando chi la sta già mettendo in pratica e favorire lo scambio di buone pratiche e la contaminazione efficace.

In questo contesto, “la mappa dei docenti capovolti”, a cura dell’Associazione Flipnet, rappresenta un esempio interessante, durato circa due anni, che ha visto il coinvolgimento di circa 70 esperti del settore, utilizzando una metodologia di studio basata sulla snowball methodology[1]. Questo procedimento che ha permesso di coinvolgere tutte le regioni italiane di raggiungere 475 scuole.

Le scuole pioniere dell’innovazione

Con una prima identificazione di 5 scuole, per poi completare la selezione nel 2019, il processo di mappatura si è concluso con la selezione di 11 scuole changemaker che si sono unite ad una network internazionale di 280 istituti innovativi a livello internazionale.

Queste le 11 scuole pioniere:

  • Istituto Comprensivo San Giorgio di Mantova
  • IISS Ettore Majorana di Brindisi
  • Scuola-Città Pestalozzi di Firenze
  • Liceo Attilio Bertolucci di Parma
  • Collegio del Mondo Unito UWC Adriatic di Duino
  • ISIS Arturo Malignani di Udine
  • ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio
  • IIS Savoia-Benincasa di Ancona
  • ISIS Galilei-Costa-Scarambone di Lecce
  • Istituto Comprensivo 3 di Modena
  • Istituto Comprensivo Parma Centro.

Docenti e dirigenti innovatori

Il profilo di un innovatore/innovatrice, così come presentato dal report di Ashoka, include coloro che hanno sfidato lo status quo cercando di portare un cambiamento a livello sistemico, partendo dai bisogni reali dei giovani e degli alunni e delle alunne in Italia.

La mappatura descrive un alto numero di innovatori nella fascia over 40, con un 33% tra il 40 e i 50 anni, mentre più del 37% dichiarano di essere over 50.

Le competenze pedagogiche emergono come centrali per costruire un processo di innovazione di senso; in particolare, sono apprezzate competenze pedagogiche legate sia alla gestione emotiva della classe che nell’attuazione di pratiche indirizzate allo sviluppo di un benessere diffuso per alunni e alunne. Tra le caratteristiche principali degli innovatori e innovatrici nel panorama educativo vi è inoltre una grande passione per l’insegnamento.

Gli “edu-influencer”

Una nuova figura presente nella mappatura sono gli edu-influencer. Analizzando le caratteristiche comuni di 165 casi, gli/le edu-influencer sono docenti o appassionati di educazione e pedagogia che si dedicano da una parte alla divulgazione digitale di contenuti culturali direttamente per studenti e studentesse dall’altra di metodologie di innovazione educativa utili ai docenti di ogni ordine e grado.

Una priorità di questa nuova figura è di risvegliare la passione dei docenti nell’insegnamento e la motivazione dei giovani ad apprendere, tramite video motivazionali, racconti di storie personali o attualizzazioni di riferimenti pedagogici. Un esempio, tra i tanti, di tale modalità è l’influencer Vincenzo Schettini che ha raggiunto attraverso il suo profilo Instagram “La fisica che ci piace” più di 1,1mln di followers e 510 mila iscritti sul suo canale.

La dimensione spaziale

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, l’indagine di mappatura riscontra un numero maggiore di esperienze d’innovazione candidate al Nord Italia. Infatti, il 49% delle realtà candidate proviene dal Nord, il 22% si collocano nel Centro Italia e il 23% delle innovazioni sono registrate nel Sud Italia, a cui si aggiungono con il 5% nelle Isole (Sardegna e Sicilia).


Note

[1] La snowball methodology è un metodo di campionamento per la ricerca qualitativa, una tecnica per reclutare intervistati per focus group o interviste individuali

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