innovazione

L’IA rende smart la supply chain: così le aziende diventano più efficienti



Indirizzo copiato

L’intelligenza artificiale sta rendendo le catene di approvvigionamento più smart e come sta aiutando le aziende a diventare più efficienti, fare meno errori e ad essere più forti di fronte agli imprevisti: un cambio di paradigma verso sistemi capaci di adattarsi e reagire dinamicamente alle sfide emergenti

Pubblicato il 22 mar 2024

Riccardo Manuelli

Informatico e Data Scientist at DataDeep



Smart,Warehouse,Management,System,Using,Augmented,Reality,Technology,To,Identify

Immaginate una gigantesca macchina che lavora giorno e notte per portare i vostri prodotti sugli scaffali dei negozi o direttamente alla porta dei clienti. Questa macchina è essenziale per far funzionare tutto, dalle piccole imprese locali alle grandi multinazionali.

Senza una catena di approvvigionamento fluida, le cose si fermano: gli scaffali restano vuoti, le consegne si ritardano, e i clienti non sono felici.

Ora, immaginate di dare a questa macchina un “cervello” super intelligente, capace di prevedere problemi prima che accadano, trovare il percorso più veloce per portare i prodotti da A a B, e persino decidere da solo come risparmiare energia e risorse.

È qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale che sta rivoluzionando il modo in cui le supply chain funzionano in tutte le organizzazioni.

Scopriamo come l’AI sta rendendo le catene di approvvigionamento più smart e di come sta aiutando le aziende a diventare più efficienti, fare meno errori e ad essere più forti di fronte agli imprevisti.

Catena di approvvigionamento: prima e adesso

Una catena di approvvigionamento rappresenta l’insieme di passaggi necessari per portare un prodotto o servizio dal suo stato iniziale di concezione fino al consumatore finale.

Questo percorso include tutte le fasi coinvolte nella produzione e distribuzione di beni, come la raccolta delle materie prime, la trasformazione in prodotti finiti, il magazzinaggio, il trasporto e la vendita al dettaglio.

Complessità e interconnessione: come funziona la supply chain

Le catene di approvvigionamento possono essere molto complesse, coinvolgendo numerosi attori tra cui fornitori, produttori, distributori, rivenditori e clienti.

Ogni anello della catena è interconnesso e dipendente dagli altri e la gestione mira a coordinare e ottimizzare questi processi per assicurare che i prodotti siano creati e distribuiti nella quantità giusta, al posto giusto e nel momento giusto, minimizzando i costi e soddisfacendo la domanda del cliente.

Una volta, questi processi funzionavano in modo molto semplice.

Pensate a un piccolo negozio di alimentari che ordinava prodotti direttamente dai contadini locali: sapevano quanto ordinare basandosi su quanto vendevano di solito e su una stretta di mano con il fornitore.

Con il passare del tempo, le cose sono diventate molto più complicate.

Le aziende hanno iniziato a vendere e ad acquistare prodotti da tutto il mondo, rendendo questi processi allargati ad una rete globale di produttori, magazzini, trasporti e rivenditori.

Tecnologie per una gestione più efficiente

Per tenere traccia, sono state introdotte nuove tecnologie.

All’inizio, erano semplici fogli di calcolo e database, poi con l’avvento di Internet e la tecnologia mobile, è stato possibile monitorare i prodotti in tempo reale mentre viaggiavano da un continente all’altro.

Questi sistemi hanno aiutato le organizzazioni a diventare più efficienti, ma hanno anche reso le catene di approvvigionamento incredibilmente complesse e difficili da gestire.

Interruzioni improvvise, come disastri naturali o epidemie globali, possono bloccare la produzione o il trasporto dei prodotti per settimane o mesi.

L’imprevedibilità della domanda

La domanda dei consumatori è diventata imprevedibile: un giorno un prodotto è di moda, il giorno dopo tutti vogliono qualcos’altro.

Inoltre, c’è una crescente pressione per rendere le supply chain più ecologiche e sostenibili, riducendo l’impatto ambientale e assicurando condizioni di lavoro eque per tutti.

Per comprendere meglio quali aspetti l’Intelligenza Artificiale può avere un impatto sulle catene di approvvigionamento vediamo alcuni esempi concreti che hanno avuto un impatto concreto in differenti organizzazioni.

Supply chain: ottimizzazione delle scorte

Avere troppi o troppo pochi prodotti può essere un problema enorme.

Se avete troppi prodotti, potreste finire con uno stock invenduto che occupa spazio prezioso nei magazzini e vi costa caro.

Se non ne avete abbastanza, i clienti insoddisfatti potrebbero rivolgersi altrove.

L’Intelligenza Artificiale in questo caso è in grado di analizzare montagne di dati – dalle tendenze di vendita passate, alle condizioni meteorologiche, fino agli eventi sociali e alle abitudini dei consumatori – per prevedere con incredibile precisione quanta domanda ci sarà per un certo prodotto.

IA e ottimizzazione delle scorte, il caso Walmart

Un esempio concreto di ottimizzazione delle scorte è quello di Walmart, il gigante della vendita al dettaglio americano.

Walmart ha implementato una serie di strategie innovative e tecnologie avanzate per ottimizzare le scorte, garantendo che i prodotti giusti siano disponibili al momento giusto nei suoi negozi, riducendo al contempo gli sprechi e i costi.

Uno degli approcci più rivoluzionari adottati da Walmart è stato l’uso della tecnologia di identificazione a radiofrequenza RFID.

Le etichette RFID, applicate ai prodotti o ai pallet, consentono a Walmart di tracciare accuratamente la movimentazione delle merci in tempo reale.

Questo ha permesso una gestione degli inventari molto più precisa, riducendo significativamente i casi di sovra-stock o esaurimento delle scorte.

Walmart utilizza anche sofisticati algoritmi di analisi dei dati per prevedere la domanda di prodotti specifici.

Analizzando enormi quantità di dati storici sulle vendite, insieme a fattori esterni come stagionalità, tendenze di mercato e eventi locali, può regolare le scorte per soddisfare la domanda prevista, minimizzando il rischio di eccedenze o carenze di prodotto.

Un altro aspetto chiave dell’ottimizzazione delle scorte di Walmart è la stretta collaborazione con i fornitori, che attraverso un sistema di rifornimento continuo – Continuous Replenishment Program, CRP –  Walmart condivide dati di vendita e inventario in tempo reale con i suoi fornitori, consentendo loro di pianificare in anticipo la produzione e la consegna di merci.

Questo approccio non solo migliora l’efficienza della supply chain ma garantisce anche che gli scaffali dei negozi siano sempre ben forniti.

Grazie a tutte queste e altre strategie di ottimizzazione delle scorte, Walmart ha ottenuto notevoli risultati, tra cui una riduzione dei costi di magazzino, un miglioramento della disponibilità dei prodotti e una maggiore soddisfazione del cliente che hanno contribuito a rafforzare la posizione di Walmart come leader nel settore della vendita al dettaglio.

L’esempio di Walmart dimostra l’importanza dell’innovazione e della tecnologia nella gestione delle scorte e nell’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, sottolineando come un approccio proattivo e data-driven possa portare a significativi vantaggi competitivi.

Supply chain: miglioramento della logistica

L’ottimizzazione della logistica è un altro campo in cui l’AI sta facendo grandi passi avanti, trasformando il modo in cui i prodotti viaggiano dal punto A al punto B.

L’AI non solo può prevedere il percorso più veloce o il meno congestionato per le consegne, ma può anche adattarsi in tempo reale a cambiamenti imprevisti, come il traffico, gli incidenti o le condizioni meteorologiche avverse, per garantire che i prodotti arrivino a destinazione nel modo più efficiente possibile.

IA e logistica: il caso Amazon

Un esempio emblematico di miglioramento della logistica nella catena di approvvigionamento è quello di Amazon, uno dei più grandi e innovativi rivenditori online al mondo.

Amazon ha trasformato il settore della logistica attraverso l’uso di tecnologie avanzate, automazione e approcci strategici per ottimizzare le consegne e ridurre i tempi di spedizione.

Una delle iniziative più significative di Amazon nel miglioramento della logistica è stata il lancio di Amazon Prime, che offre ai suoi abbonati consegne gratuite in due giorni su milioni di articoli.

Per mantenere questa promessa, Amazon ha dovuto ripensare e ottimizzare radicalmente la sua catena di approvvigionamento e logistica.

Ha investito miliardi di dollari nella creazione di una vasta rete di centri di distribuzione, posizionati strategicamente vicino ai principali centri urbani permettendo loro di ridurre significativamente i tempi e i costi di spedizione.

Ogni centro di distribuzione utilizza sistemi avanzati di gestione degli inventari e robotica per velocizzare la preparazione e la spedizione degli ordini.

Amazon sta anche sviluppando la propria flotta di consegna, inclusi veicoli terrestri e droni – attraverso il programma Amazon Prime Air – per avere un maggiore controllo sul processo di consegna e ridurre la dipendenza dai corrieri tradizionali.

L’uso dei droni, in particolare, rappresenta una rivoluzione nella consegna di pacchi, promettendo di ridurre ulteriormente i tempi di consegna di piccoli carichi in aree selezionate.

Un altro elemento chiave del miglioramento della logistica di Amazon è l’uso di software avanzato per la pianificazione e l’ottimizzazione delle consegne.

Questi sistemi AI-driven analizzano continuamente vari fattori, come traffico, condizioni meteorologiche, e capacità di magazzino, per determinare i percorsi di consegna più efficienti e per allocare in modo ottimale gli inventari ai centri di distribuzione.

Grazie a queste innovazioni, Amazon è riuscita a stabilire nuovi standard di efficienza nella consegna, migliorando la soddisfazione del cliente e rafforzando la sua posizione di leader nel commercio elettronico.

La capacità di Amazon di consegnare rapidamente una vasta gamma di prodotti ha anche imposto pressioni competitive su altri rivenditori per migliorare le proprie operazioni logistiche.

L’approccio di Amazon alla logistica della catena di approvvigionamento dimostra l’importanza dell’innovazione continua e dell’investimento in tecnologia per rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione.

Supply chain: gestione dei rischi e resilienza

La gestione dei rischi e la resilienza sono diventate priorità assolute per le catene di approvvigionamento di tutto il mondo.

In un’epoca in cui le interruzioni sono all’ordine del giorno, dalle pandemie ai disastri naturali, l’AI sta offrendo strumenti potenti per non solo sopravvivere a questi eventi, ma anche per emergere da essi più forti e preparati.

IA e gestione dei rischi nella supply chain: il caso Toyota

Un esempio significativo di gestione dei rischi e resilienza nella catena di approvvigionamento è rappresentato dalle azioni intraprese da Toyota, il gigante dell’automobilismo, specialmente dopo il grande terremoto dell’Est del Giappone nel marzo 2011.

Questo evento catastrofico ha messo in luce la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali di fronte a disastri naturali, causando interruzioni significative nella produzione di Toyota e in quella di molti altri produttori.

Dopo il terremoto, Toyota ha subito gravi interruzioni a causa della dipendenza da fornitori chiave situati nelle zone colpite.

La produzione è stata rallentata a livello globale a causa della mancanza di componenti critici, dimostrando quanto fosse fragile la catena di approvvigionamento.

In risposta a questa crisi, Toyota ha rivisto e rafforzato la propria strategia di gestione dei rischi e resilienza.

La compagnia ha iniziato ad adottare un approccio più olistico alla gestione dei rischi, che includeva:

  • Mappatura della catena di approvvigionamento. Toyota ha migliorato la visibilità della sua catena di approvvigionamento mappando non solo i fornitori diretti ma anche quelli di secondo e terzo livello. Questo ha permesso di identificare potenziali punti di vulnerabilità in caso di future interruzioni.
  • Diversificazione dei fornitori. Per ridurre la dipendenza da singoli fornitori, Toyota ha iniziato a diversificare la sua base di fornitori, cercando alternative in diverse regioni geografiche per gli stessi componenti critici.
  • Scorte di sicurezza e produzione flessibile. Toyota ha implementato scorte di sicurezza strategiche per componenti critici e ha promosso una maggiore flessibilità nella produzione. Questo ha incluso la capacità di passare rapidamente la produzione di determinati componenti da un fornitore all’altro o di adattare le linee di produzione per utilizzare componenti alternativi.
  • Pianificazione della continuità operativa. La compagnia ha sviluppato piani di continuità operativa dettagliati per assicurare che le operazioni critiche possano proseguire o essere ripristinate rapidamente dopo una distruzione.

Grazie a queste e altre misure, Toyota ha notevolmente migliorato la resilienza della sua catena di approvvigionamento riducendo l’impatto delle interruzioni future, come quelle causate da altre calamità naturali o da tensioni geopolitiche.

Inoltre, Toyota è diventata un modello di riferimento per altre aziende che cercano di migliorare la gestione dei rischi e la resilienza delle proprie catene di approvvigionamento.

L’esempio di Toyota dimostra l’importanza di una gestione proattiva dei rischi e della resilienza.

Attraverso una pianificazione attenta e l’adozione di strategie innovative, è possibile mitigare gli effetti delle interruzioni e garantire la continuità delle operazioni, anche di fronte a eventi imprevisti.

Supply chain: sostenibilità e impatto ambientale

In un mondo sempre più attento all’ambiente, l’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento cruciale per rendere le catene di approvvigionamento non solo più efficienti ma anche più sostenibili.

L’AI offre soluzioni innovative per ridurre l’impronta di carbonio delle aziende, migliorare il riciclo delle risorse e promuovere pratiche di approvvigionamento responsabili.

IA e sostenibilità della supply chain: il caso Patagonia

Un esempio notevole di impegno nella sostenibilità e nella riduzione dell’impatto ambientale all’interno delle catene di approvvigionamento è quello di Patagonia, azienda di abbigliamento outdoor che si è distinta per il suo approccio ecologico e responsabile nel settore della moda.

Patagonia ha costruito il proprio marchio attorno ai principi di sostenibilità ambientale, qualità dei prodotti e responsabilità etica.

L’azienda si impegna attivamente a minimizzare il suo impatto ambientale attraverso diverse iniziative strategiche:

  • Utilizzo di materiali riciclati e organici. Patagonia dà priorità all’uso di materiali riciclati e organici nei suoi prodotti, riducendo la dipendenza da petrolio e pesticidi e minimizzando l’impatto ambientale della produzione.
  • Programma di riparazione e riciclo. L’azienda incoraggia i consumatori a riparare i loro capi di abbigliamento anziché sostituirli, offrendo un servizio di riparazione e istruendo i clienti su come fare la manutenzione dei prodotti. Inoltre, attraverso il programma Worn Wear, Patagonia accetta indumenti usati e li ripara per la rivendita, promuovendo un’economia circolare.
  • Trasparenza della catena di approvvigionamento. Patagonia si impegna nella trasparenza della sua catena di approvvigionamento, pubblicando rapporti dettagliati sull’origine dei materiali e sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche con cui collabora. Questo assicura che i fornitori rispettino elevati standard ambientali ed etici.
  • Iniziative per la conservazione. Oltre agli sforzi diretti di sostenibilità, Patagonia investe in progetti di conservazione ambientale in tutto il mondo, destinando una percentuale dei suoi profitti a iniziative volte a preservare la terra e l’acqua.

Grazie a queste e altre misure, Patagonia ha ottenuto significativi risultati in termini di sostenibilità, come:

  • Riduzione delle emissioni di carbonio e dei rifiuti attraverso l’uso di materiali riciclati.
  • Incremento della consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilità e sull’importanza del riciclo e della riparazione.
  • Sostegno a politiche e progetti ambientali che hanno un impatto positivo sul pianeta.

L’impegno di Patagonia nella sostenibilità e nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie supply chain serve da esempio per altre aziende nel settore della moda e oltre.

Dimostra come le pratiche aziendali responsabili non solo beneficiano l’ambiente ma possono anche costruire un marchio forte e positivo, creando valore sia per l’azienda sia per i suoi clienti.

Conclusioni

Guardando al futuro, ci troviamo di fronte a una catena di approvvigionamento sempre più performante ed efficiente.

L’importanza dell’adozione dell’AI va oltre la semplice automazione dei processi.

Rappresenta un cambio di paradigma verso sistemi più intelligenti, capaci di adattarsi e reagire dinamicamente alle sfide emergenti.

Le aziende che implementano l’AI non solo migliorano le loro operazioni immediate ma si posizionano strategicamente per il futuro, garantendo loro di rimanere competitive, resilienti e in linea con le crescenti aspettative dei consumatori riguardo alla velocità, alla trasparenza e all’impegno ambientale.

Anche in questo ambito l’AI non è più un’opzione futuristica ma è una necessità per chiunque voglia rimanere rilevante in un mercato globale in rapida evoluzione.

L’adozione dell’AI offre alle aziende la possibilità di anticipare i cambiamenti, rispondere con agilità alle sfide e cogliere nuove opportunità, assicurando al contempo operazioni più sostenibili e responsabili.

Man mano che procediamo nel XXI secolo, l’integrazione dell’AI continuerà a definire i leader di mercato, sottolineando l’importanza di abbracciare questa tecnologia trasformativa.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3