competenze

ESCO: cos’è e a cosa serve la classificazione di abilità e occupazioni dell’UE



Indirizzo copiato

ESCO è un’iniziativa della Commissione Europea che mira a standardizzare la classificazione delle abilità, competenze, qualifiche e occupazioni attraverso l’UE. Avviato nel 2010, facilita la mobilità lavorativa e l’interazione tra istruzione e mercato del lavoro, offrendo una tassonomia multilingue accessibile online, supportata da dati e analisi per migliorare l’analisi del mercato del lavoro

Pubblicato il 10 mag 2024

Saverio Lovergine

INAPP, Unità centrale PCM-DFP “Riforma del mercato del lavoro della PA"



competenze (immagine: https://pixabay.com)

Il processo di costruzione dell’Unione europea (UE) passa anche attraverso la programmazione delle politiche pubbliche in generale, e del mercato del lavoro, istruzione e formazione professionale in particolare, le cui competenze sono in capo ai singoli Stati membri, mentre l’UE promuove le strategie generali, la cooperazione e lo scambio di buone pratiche, sostenendo e integrando le attività dei suddetti Stati (art. 149 e 150 del Trattato UE).

Per contribuire in termini propositivi a un mercato del lavoro nel quale lavoratori, imprenditori, studenti e altri attori interessati si interfaccino fra di loro, la Commissione Europea (CE) ha avviato nel 2010 il progetto ESCO con l’obiettivo di favorire i processi di mobilità transnazionale e transettoriale nel mercato del lavoro.

Cos’è Esco

ESCO è un progetto gestito dalla Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione (DG EMPL) della CE. Tale progetto definisce la classificazione multilingue europea delle abilità, competenze, occupazioni e qualifiche dell’UE.

La CE ha avviato ESCO nel 2010 con i seguenti obiettivi:

  • migliorare la comunicazione tra il settore dell’istruzione e della formazione e il mercato del lavoro dell’UE;
  • sostenere la mobilità geografica e professionale in Europa;
  • rendere i dati più trasparenti e facilmente disponibili per l’uso da parte di varie parti interessate, come i servizi pubblici per l’impiego, le organizzazioni statistiche e le organizzazioni educative;
  • facilitare lo scambio di dati tra datori di lavoro, fornitori di istruzione e persone in cerca di lavoro indipendentemente dalla lingua o dal paese;
  • sostenere l’elaborazione di politiche basate su dati concreti migliorando la raccolta, il confronto e la diffusione dei dati nell’intelligence delle competenze e negli strumenti statistici e consentendo una migliore analisi della domanda e dell’offerta di competenze in tempo reale sulla base dei big data.

Allo sviluppo di ESCO sta contribuendo anche il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) e alcuni stakeholder allo scopo di fornire consulenza strategica e tecnica e contribuire alla gestione e manutenzione dei contenuti a favore di:

  • UE e organizzazioni internazionali
  • Servizi pubblici, privati e portali di lavoro
  • Dipartimenti e uffici HR di enti pubblici, privati e aziende
  • Fornitori di software e aziende IT
  • Organizzazioni di istruzione e formazione
  • Reti di stakeholder dei settori mercato del lavoro, istruzione e formazione
  • Parti sociali
  • Ricercatori, statistici e analisti di big data
  • Policy-makers.

ESCO fornisce la descrizione di 3.008 occupazioni e 13.890 competenze legate a queste occupazioni, tradotte in 28 lingue diverse (le lingue ufficiali dell’UE più islandese, norvegese, arabo e ucraino).

La tassonomia ESCO, senza eliminare le classificazioni nazionali già esistenti, favorisce l’intercomunicabilità e l’interscambio di informazioni relative al matching tra domanda e offerta, ai fini dell’aumento delle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro e della mobilità di studenti e lavoratori.

I tre pilastri tassonomici di ESCO

Il sistema ESCO si basa su tre pilastri tassonomici interconnessi tra loro – Occupazioni, Abilità/Competenze e Qualifiche – ognuno dei quali ha una propria configurazione semantica in modo da realizzare una struttura organica collegata con tutte le altre classificazioni preesistenti (figura 1).

ESCO è sviluppato in un formato aperto, accessibile attraverso un portale online, ed è complementare con qualificazioni, quadri di riferimento e standard internazionali ed europei, e con le classificazioni, nazionali, regionali e settoriali, in modo da consentire il raccordo e lo scambio di informazioni tra loro (figura 2).

Figura 2 – ESCO e le altre classificazioni

La tassonomia di ESCO è aggiornata attraverso:

  • contatti periodici con le Direzioni generali della CE;
  • progetti pilota e visite nei Paesi membri;
  • indagini periodiche attraverso questionari a stakeholders settoriali, Centri pubblici per l’impiego, etc.
  • big data analysis e Intelligenza artificiale
  • forum online con rappresentanti nazionali, esperti settoriali, membri del gruppo di manutenzione di ESCO, esperti di tassonomie di occupazioni e competenze,
  • incontri periodici con utilizzatori della classificazione.

Le relazioni tra ESCO e gli altri sistemi e quadri di classificazione

Le versioni da ESCO v1 in poi sono pubblicate come Linked Open Data in modo che, come su riportato, tale tassonomia si colleghi ad una serie di fonti di conoscenza esterne: sistemi di classificazione, vocabolari e quadri di riferimento, banche dati, standard sintattici e strumenti che utilizzano ESCO per fornire servizi.

Il modello concettuale di ESCO è una rappresentazione formale dei suddetti tre pilastri e delle relazioni tra loro, implementata come una tassonomia che segue le linee guida di ingegneria della conoscenza, attuata in SKOS (Simple Knowledge Organization System).

ESCO offre attualmente l’accesso alla classificazione attraverso:

  • ESCO web service API che, attraverso un’interfaccia web sui dati collegati, fornisce ad ogni richiedente una risposta nel formato specifico richiesto, ovvero assegna alle applicazioni l’accesso alle diverse versioni della classificazione ESCO.
  • ESCO Local API fornisce un insieme di librerie per l’installazione locale di ESCO web service API al fine di personalizzare l’accesso alla tassonomia scegliendo le diverse versioni della classificazione e implementando soluzioni scalabili per soddisfare specifiche esigenze prestazionali.

A partire dalla versione ESCO v1, il set di dati è disponibile nei seguenti formati:

  • SKOS/RDF (set di dati completo)
  • CSV (set di dati parziali)
  • ODS (set di dati parziali).

I sistemi di classificazione e i framework a cui ESCO fa principalmente riferimento sono:

  • ISCO-08 (International Standard Classification of Occupations): classificazione internazionale delle occupazioni realizzata e gestita dall’ILO (International labour Organizations);
  • NACE (Nomenclature statistique des activités économiques dans la Communauté européenne): classificazione statistica delle attività economiche e industriali dell’UE, che fa riferimento al sistema internazionale ISIC (International Standard Industrial Classification) di classificazione delle attività economiche e industriali delle Nazioni Unite;
    • Il Quadro europeo delle qualifiche (EQF): che aiuta i discenti, i laureati, gli erogatori di istruzione e formazione e i datori di lavoro a comprendere e confrontare le qualifiche rilasciate nei Paesi aderenti a tale Quadro;
    • L’International Standard Classification of Education (ISCED F-2013): sviluppato delle Nazioni Unite per assemblare, compilare e analizzare statistiche comparabili a livello internazionale sull’istruzione;
    • Il Quadro europeo di competenze digitali per i cittadini (DigComp 2.0): che contribuisce alla comprensione e allo sviluppo delle competenze digitali in Europa, sviluppato da The Institute for Prospective Technological Studies – IPTS) del Joint Research Centre – CCR) della CE;
    • Il quadro europeo delle competenze elettroniche (e-CF): che classifica le competenze per i professionisti delle TIC a livello europeo;
    • Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (Common European Framework of Reference for Languages (CEFR)): che organizza le competenze linguistiche in sei livelli,descrivendo per ciascun livello gli ambiti di competenza: comprensione scritta, comprensione orale, produzione scritta e produzione orale;
    • Le professioni regolamentate (direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali, modificata dalla direttiva 2013/55/CE14);
  • Le classificazioni nazionali di occupazioni e competenze dei Paesi membri dell’UE.

Normativa di riferimento

La normativa che introduce ESCO nei sistemi di istruzione e lavoro a livello comunitario e nazionale è la seguente:

  1. REGOLAMENTO UE 2016/589 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 aprile 2016 relativo a una rete europea di servizi per l’impiego (EURES), all’accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e a una maggiore integrazione dei mercati del lavoro e che modifica i regolamenti (UE) n. 492/2011 e (UE) n. 1296/2013 (nello specifico: CAPO III PIATTAFORMA INFORMATICA COMUNE, Articolo 19 Incrocio automatizzato attraverso la piattaforma informatica comune), http://tinyurl.com/65nsadu3 ;
  2. DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/1020 DELLA COMMISSIONEdel18 luglio 2018relativa all’adozione e all’aggiornamento dell’elenco di capacità, competenze e occupazioni della classificazione europea ai fini dell’incrocio mediante la piattaforma informatica comune di EURES, http://tinyurl.com/65nsadu3 ;
  3. DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/1021 DELLA COMMISSIONEdel 18 luglio 2018relativa all’adozione di norme tecniche e formati necessari al funzionamento dell’incrocio automatizzato mediante la piattaforma informatica comune utilizzando la classificazione europea e l’interoperabilità tra i sistemi nazionali e la classificazione europea, http://tinyurl.com/2c46v3h8 .

In virtù di ciò, l’interoperabilità tra i sistemi nazionali di occupazione e competenze ed ESCO avviene in due modi:

  • adozione della tassonomia ESCO a livello nazionale;
  • mapping, ovvero attraverso la corrispondenza semantica tra classificazioni nazionali e ESCO (scelta effettuata dall’Italia).

Le versioni di ESCO

La tassonomia di ESCO è continuamente aggiornata, alla luce dei cambiamenti di mercato del lavoro, istruzione e formazione nell’UE, nell’ottica di un processo di miglioramento continuo.

Gli aggiornamenti riguardano i/gli:

  • cambiamenti nel mercato del lavoro;
  • cambiamenti nei curricula;
  • cambiamenti nella terminologia;
  • cambiamenti nelle esigenze delle applicazioni IT e delle nuove tecnologie;
  • aggiornamenti nelle professioni e nelle competenze.

Nella versione attuale di ESCO (v1.1.1), del settembre 2022, anche a seguito del feedback fornito dagli Stati membri, sono stati introdotti dei miglioramenti alla struttura tassonomica per quanto riguarda, in particolare:

  1. la riorganizzazione della gerarchia delle competenze, realizzata sulla base anche del feedback degli esperti di tassonomia;
  2. le traduzioni dei termini della banca dati ESCO, riesaminate alfine di migliorare l’usabilità multilingue di ESCO.

Per contribuire ai due pilastri della twin transition delle aziende come richiesto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in ESCO v1.1.1 sono presenti green (571 concepts) e digital (1.201 concept) skills & knowledge labels, con un peso nelle occupazioni riportato nelle figure 3 e 4.

Figura 3 – Quota delle digital skills presenti nelle occupazioni in ESCO

Figura 4 – Quota delle green skills presenti nelle occupazioni in ESCO

Gli elementi chiave della prossima versione di ESCO, la v1.2, saranno:

  1. l’impiego dei sistemi di IA per la definizione di nuove occupazioni, abilità/competenze e conoscenze,
  2. il rafforzamento della qualità degli elementi già esistenti,
  3. la collaborazione di diversi stakeholders nazionali, operativi in diversi settori economico-professionali, per l’individuazione di professioni e skills emergenti (in particolare per quelle sui temi digital e green).

La versione definitiva di ESCO v.1.2, che rientra tra i deliverable dell’Anno europeo delle competenze, è prevista a giugno 2024.

La struttura di ESCO

Come su riportato, ESCO è organizzato in tre pilastri (figura 5) correlati tra loro:

• il pilastro delle occupazioni;

• il pilastro delle conoscenze, delle abilità/competenze (in ESCO non c’è distinzione);

• il pilastro delle qualifiche.

I concetti e le descrizioni di ESCO aiutano le persone a comprendere:

  • quali conoscenze e abilità sono richieste quando si lavora in una specifica occupazione;
  • quali conoscenze, abilità si ottengono a seguito di una qualifica specifica;
  • quali qualifiche sono richieste dai datori di lavoro a coloro che cercano lavoro in una specifica occupazione.

Il pilastro delle occupazioni

La sfida più importante di ESCO è stata quella di realizzare delle strutture semantiche condivise a livello europeo per le abilità/competenze e per le qualifiche; mentre più semplice è stato definire la tassonomia delle occupazioni in quanto complementare agli standard internazionali ISCO-08 e NACE rev2.

Le occupazioni in ESCO sono strutturate attraverso la loro mappatura alla classificazione dell’ILO: ISCO-08 fornisce i primi quattro livelli, mentre le professioni ESCO forniscono il quinto e i livelli successivi (figura 6).

C:\Users\Saverio\AppData\Local\Microsoft\Windows\Temporary Internet Files\Content.Word\Nuova immagine.png

Figura 6 – Esempio di collegamento tra ISCO e ESCO nel pilastro delle occupazioni

Le occupazioni in ESCO includono:

• occupazioni pertinenti a livello dell’UE, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda;

• attività lavorative autonome;

• occupazioni basate sul volontariato;

• professioni artistiche e artigianali;

• mandati politici nel caso in cui costituiscano un posto di lavoro (es. Sindaco).

Le occupazioni sono descritte a diversi livelli, a seconda della lingua utilizzata e delle esigenze del mercato del lavoro. Tuttavia, esse possono differire da un paese all’altro (ad es. alcuni Stati potrebbero dover coprire diversi tipi di sommelier, mentre per altri tale occupazione potrebbe avere poca importanza). Inoltre, essendo in ESCO incluse solo le professioni rilevanti per il mercato del lavoro europeo, le professioni più dettagliate non coprono necessariamente l’intero ambito dell’occupazione più generica (ad esempio, non tutti i tipi di sommelier sono coperti dall’occupazione sommelier).

ESCO utilizza relazioni gerarchiche tra le occupazioni, metadati e mappature che rimandano a ISCO (ad esempio, ESCO contiene una professione “cameriere/cameriera” che sottende la figura di “sommelier” che contiene ulteriori tre figure (figura 7)).

Ogni occupazione contiene i seguenti termini in ciascuna delle lingue di ESCO:

  • Termine preferito (utilizzato per presentare il concetto);
  • Termine non preferito (sinonimi, varianti ortografiche, declinazioni, abbreviazioni, ecc.);
  • Termini nascosti (ad es. outdated o politicamente scorretti).

Inoltre, ogni occupazione è accompagnata da un profilo professionale corredato da una spiegazione della occupazione composta da:

  • una descrizione, che in ESCO consiste in una breve spiegazione del significato della professione, chiarendone i confini semantici. Le descrizioni in ESCO servono a:
    • descrivere un concetto;
    • distinguere un concetto da altri concetti;
    • classificare un concetto in relazione ad altri concetti nella gerarchia;
    • delimitare un concetto ai fini del lavoro terminologico normativo.
  • una nota esplicativa,che in ESCO è talvolta utilizzata per rendere tali descrizioni meno ambigue, ovvero chiarisce le specializzazioni e reindirizza l’utente a occupazioni simili.
  • una definizione formale, intesa come definizioni ampiamente accettate o giuridicamente vincolanti in tutta l’UE (nel caso delle professioni regolamentate).

Ogni occupazione di ESCO è legata a conoscenze e abilità/competenze (figura 8):

  • fondamentali (essenziali), sono quelle conoscenze, abilità e competenze che di solito sono rilevanti per una professione, indipendentemente dal datore di lavoro, dal contesto lavorativo o dallo Stato membro;
  • facoltative (opzionali), sono quelle conoscenze, abilità e competenze che possono essere rilevanti per una professione a seconda del datore di lavoro, del contesto lavorativo o dello Stato membro. Le conoscenze e le abilità/competenze opzionali sono molto importanti per l’abbinamento del lavoro perché riflettono la diversità dei posti di lavoro all’interno della stessa professione.

Infine, ogni occupazione, come conoscenza e abilità/competenza, è identificata da una stringa di caratteri che segue una sintassi specifica: l’Unique Resource Identifier (URI).

Il pilastro delle conoscenze, abilità e competenze o “skills pillar”

Come su anticipato lo skills pillar di ESCO è composto da conoscenze e abilità/competenze (KSC).

La gerarchia delle KSC in ESCO è un unico quadro gerarchico onnicomprensivo che contiene quattro distinte sotto-classificazioni:

  1. conoscenze
  2. abilità
  3. atteggiamenti e valori
  4. competenze e conoscenze linguistiche.

La gerarchia delle abilità di ESCO si basa in parte su elementi della classificazione O*Net (fornita dall’amministrazione Occupazione e formazione del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti) e del glossario delle abilità e delle conoscenze canadese (Skills and Knowledge Checklist del governo canadese).

I 13.890 elementi del presente pilastro sono strutturati gerarchicamente attraverso:

  • il loro rapporto con le occupazioni, utilizzando i profili professionali come punto di accesso/ingresso;
  • una gerarchia (solo per KSC trasversali);
  • le relazioni che indicano quali KSC sono rilevanti per altre KSC (in particolare nei casi di contestualizzazione delle abilità);
  • le raccolte funzionali che consentono di selezionare sottosezioni del pilastro delle competenze, in base allo scopo per cui sarà utilizzato. ESCO v1.1.1 comprende tre raccolte funzionali: competenze digitali trasversali, competenze linguistiche e competenze trasversali;
  • il livello di riutilizzabilità, che indica quanto ampiamente un concetto di KSC può essere applicato (fondamentale per sostenere la mobilità professionale). ESCO distingue quattro livelli di riutilizzabilità delle KSC:
    • Trasversale: KSC trasversali sono rilevanti per una vasta gamma di professioni e settori. Sono spesso indicati come abilità core, di base o soft skills.
    • Transettoriale: KSC intersettoriali sono sempre più importanti e rilevanti per le professioni in diversi settori economici in tutta Europa.
    • Specifico per settore: KSC specifiche di un settore sono rilevanti per più di un’occupazione in tale settore.
    • Professionale: KSC specifiche all’occupazione sono di solito applicate solo all’interno di una professione e delle sue specializzazioni.

Il pilastro delle qualifiche

Il pilastro delle qualifiche mira a raccogliere le informazioni esistenti e a fornire un elenco completo delle qualifiche rilevanti per il mercato del lavoro europeo.

Le qualifiche sono strutturate utilizzando l’EQF e sono rilasciate da un organismo internazionale legalmente costituito (associazione, organizzazione, settore o società) o da un organismo nazionale che agisce per conto di un organismo internazionale, che viene utilizzato in più di un paese e che include i risultati dell’apprendimento valutati con riferimento agli standard stabiliti da un organismo internazionale.

Le informazioni sulle qualifiche a livello europeo sono visualizzate su Europass e provengono da banche dati delle qualifiche nazionali che riflettono i quadri nazionali delle qualifiche degli Stati membri e da essi gestite.

Diversamente dagli altri due pilastri, questo pilastro è popolato esclusivamente da fonti esterne:

  • Banche dati nazionali delle qualifiche degli Stati membri. Queste qualifiche sono incluse nei Quadri nazionali delle qualifiche che sono stati referenziati all’EQF.
  • Altre qualifiche fornite direttamente a ESCO da parte di enti certificatori. Non rientrano nei quadri nazionali delle qualifiche, ma sono rilevanti anche per il mercato del lavoro europeo. Esse comprendono qualifiche private, settoriali e internazionali.

Sulla base dell’allegato VI della raccomandazione sull’EQF, in Europass sono visualizzati solo i dati relativi alle qualifiche che includono le seguenti informazioni fondamentali:

  • titolo esatto della qualifica (senza traduzione);
  • campi di istruzione e formazione (ISCED 2013);
  • Paese/Regione;
  • Livello di EQF, solo per le qualifiche che hanno già un livello EQF assegnato attraverso il processo di riferimento dei Quadri nazionali delle qualifiche a EQF;
  • ente aggiudicatore o autorità competente;
  • descrizione della qualifica espressa nei risultati di apprendimento;
  • ulteriori informazioni, quali: punti di credito, processo interno di garanzia della qualità, collegamento al supplemento di qualificazione, requisiti di ingresso, ecc.

Gli Stati membri e le parti interessate che desiderano pubblicare informazioni sulle qualifiche in ESCO devono strutturare i propri dati secondo lo schema di metadati delle qualifiche sviluppato, e a tal fine caricarli nel registro delle qualifiche (QDR – strumento sviluppato dalla CE per aiutare le autorità nazionali a pubblicare i loro dati come “dati aperti collegati” che possono essere pubblicati, collegati e utilizzati più facilmente).

Ai fini del progetto, la Commissione ha sviluppato uno strumento informatico basato sul trattamento del linguaggio naturale che fornisce suggerimenti automatici sulle competenze ESCO rispetto ai risultati di apprendimento delle qualifiche selezionate, in diverse lingue dell’UE.

Il raccordo tra il pilastro qualifiche con gli altri due pilastri è evidenziato nella figura 9.

ESCO e EURES

Come su riportato, 2016 la Commissione ha adottato il regolamento EURES[1] (regolamento (UE) 2016/589) che prevede la cooperazione rafforzata tra gli Stati membri e la CE per quanto riguarda l’interoperabilità e il matching domanda/offerta di lavoro tramite un canale unico coordinato.

In virtù di ciò, e delle due decisioni citate nella parte del presente lavoro “normativa di riferimento”, ESCO sostiene i servizi di EURES con la propria tassonomia al fine di:

  • scambiare informazioni sul mercato del lavoro in tutta l’UE,
  • facilitare la progettazione di offerte di lavoro e profili professionali in diverse lingue,
  • migliorare il matching domanda/offerta di lavoro basato su competenze.

ESCO e EUROPASS

Nell’aprile 2018 l’UE ha adottato la revisione del quadro Europass con l’obiettivo di semplificare e modernizzare e digitalizzare i propri strumenti e servizi. In virtù di ciò è stato creato in Europass un nuovo strumento, “e-portfolio”, al fine di offrire i seguenti servizi digitali che consentono di definire e comunicare le proprie competenze e qualifiche in tutte le lingue dell’UE:

    1. uno strumento online più efficiente per la creazione di CV e profili delle competenze,
    2. un nuovo strumento per l’autovalutazione online delle proprie competenze,
    3. informazioni personalizzate sulle opportunità di apprendimento in Europa,
    4. informazioni e sostegno per il riconoscimento delle proprie qualifiche e analisi del fabbisogno di competenze nel mercato del lavoro.

Il nuovo quadro Europass è inoltre collegato ad altri strumenti e servizi dell’UE nell’ambito dei sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro, quale ad esempio il portale europeo della mobilità professionale EURES.

Le competenze e le occupazioni di ESCO sono utilizzate in Europass per:

  • facilitare la creazione di eprofiles in diverse lingue
    • migliorare l’interoperabilità tra EURES e EUROPASS sulle offerte di lavoro
    • raffinare le possibilità di ricerca di lavoro.

Organizzazioni, enti e aziende che utilizzano ESCO

ESCO assiste i servizi pubblici e privati per l’occupazione, gli operatori privati come job board, siti di reti professionali, etc., nonché i datori di lavoro a sviluppare servizi di electronic labour market più efficienti (risparmio di tempo, riduzione dei costi e maggiore efficacia nel job-matching service, etc.). Le principali organizzazioni e le aziende che implementano la tassonomia ESCO nei loro sistemi di Job matching & Job searching sono riportate nella figura 10.

Le principali organizzazioni e aziende di career learning & development management che implementano ESCO sono riportate nella figura 11.

Le principali organizzazioni e aziende di statistica e di big data analysis del mercato del lavoro che implementano ESCO sono riportate nella figura 12.

L’uso dell’intelligenza artificiale nell’aggiornamento di ESCO

La CE intende utilizzare per la manutenzione e lo sviluppo di ESCO un approccio analitico basato su analisi statistica, data science e machine learning al fine di:

  • rendere più efficiente la manutenzione di ESCO
  • ampliare ESCO
  • rendere maggiormente fruibile la tassonomia di ESCO.

Nello specifico, le attività già in consolidate in ESCO sono le seguenti:

  • Rilevazione delle duplicazioni di skills
    • Un modello di apprendimento automatico (ML) rileva le skills duplicate nella classificazione.
  • Identificazione delle relazioni tra competenze e professioni
    • Un modello di ML analizza e identifica la relazione tra le competenze ESCO e le occupazioni nelle vacancies online.
  • Identificazione delle relazioni tra skills
    • Un modello di ML analizza le relazioni esistenti tra le competenze ESCO per rilevare le corrispondenze con competenze non trasversali.
  • Definizione delle green and digital skills and knowledge concepts
    • Sviluppo di un classificatore di ML per distinguere i concetti green/digital dai concetti non green/digital.

Mentre, le attività in corso di consolidamento sono:

    • Arricchire le occupazioni ESCO con etichette alternative utilizzate nel mercato del lavoro
    • Migliorare l’assegnazione delle professioni ESCO nella gerarchia
    • Rilevare problemi di qualità
    • Supportare gli esperti confrontando i loro suggerimenti con i concetti ESCO esistenti.

La collaborazione tra umani e macchina (Human-Machine Collaboration o HMC), alimentata dall’intelligenza artificiale (IA), sta diventando sempre più diffusa e rilevante in vari contesti e settori dell’economia e della società. Questo approccio innovativo si basa sulla combinazione delle potenzialità complementari: intuizione, creatività, e comprensione contestuale degli umani e velocità di calcolo, analisi dati approfondite e automazione di compiti ripetitivi delle macchine, definendo una nuova era di progresso e innovazione.

Conclusioni

Attualmente, i sistemi informativi di classificazione di occupazioni e competenze stanno evolvendo sempre più in strumenti avanzati che combinano tecnologie di elaborazione dati e algoritmi intelligenti per gestire in modo efficiente i processi di mappatura, analisi, gestione e manutenzione delle tassonomie.

Ciò è valso anche per ESCO che aggiunge l’ulteriore complessità di essere una classificazione multilingue. Ad esempio, l’attività di individuazione delle duplicazioni di skills in ESCO è affidata alla collaborazione tra la macchina, che classifica le skills ESCO in base al punteggio di somiglianza semantica, e gli umani che convalidano il risultato (tale processo è definito da più passaggi: una persona convalida, un’altra revisiona e, nel caso di disaccordo, interviene un terzo validatore).

In definitiva, si può affermare che l’uso dell’IA contribuisce in modo determinante alla manutenzione delle future versioni di ESCO. Il potenziale di tale apporto si evidenzia nell’enorme capacità di fornire dati e informazioni che, in combinazione con il contributo di esperti del mercato del lavoro, aiutano il processo di aggiornamento, estensione e arricchimento della tassonomia.

Sitografia

ESCO sito web https://esco.ec.europa.eu/it .

ESCOpedia https://esco.ec.europa.eu/en/about-esco/escopedia/escopedia .

ESCO publications https://esco.ec.europa.eu/en/about-esco/publications .

Use ESCO https://esco.ec.europa.eu/en/use-esco .

Data Science and ESCO http://tinyurl.com/5dj3xffc .

  1. EURES è la rete dei servizi europei per l’occupazione, che ha l’obiettivo di fornire informazioni, consulenza e servizi di assunzione e collocamento ai lavoratori e ai datori di lavoro che desiderano beneficiare del principio della libera circolazione e il reclutamento nei Paesi membri. Tale servizio è fornito tramite un portale online (e anche una app) e dall’apporto di una rete di consulenti.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4